Tregua fiscale, il viceministro Leo: "Sanzione del 3% per mettersi in regola e del 5% per gli evasori"
Non solo stralcio delle cartelle sotto ai mille euro, ma sanzione del 3% per chi vuole mettersi in pace col fisco o del 5% per gli evasori, ecco la ricetta della tregua fiscale voluta dal viceministro Leo
Il viceministro Leo ha fatto il punto sulla situazione, sulle casse dello stato e su tutte le esigenze per battere cassa, dagli extraporfitti degli operatori energetici alla necessità di intraprendere misure per recuperare le somme dovute al fisco. La ricetta per la pace fiscale sembra già pronta in un'intervista rilasciata al Corriere dove espone la sua idea sulle sanzioni del 3% per tutte le somme richieste già dal fisco precedenti la pandemia, ma anche la sanzione del 5% per gli evasori". Per gli extraprofitti, il gettito per il 2023 "è di circa 3 miliardi". Questi saranno incassati "correggendo la base imponibile 2022 della tassa introdotta dal precedente governo e aumentando l'aliquota dal 25% al 35%". Quindi per quanto riguarda gli extra-profitti nel 2023 si farà riferimento "non più al differenziale IVA ma all'utile di bilancio, sulla scia del regolamento UE".
Tregua fiscale anche per gli evasori: quelli contestati e i non contestati
Per i casi di evasione, il vice ministro Leo spiega il Corriere della Sera che sono stati previsti due casi:
se il fisco non ha contestato l'evasione ci potrebbe essere la possibilità di un ravvedimento operoso graduale, quindi si paga tutto il dovuto, ma in un arco di tempo più lungo, magari in due anni e con una sanzione del 5%.
Tutti coloro che invece hanno effettuato l'evasione fiscale che poi è stata contestata, può pagare a rate in cinque anni con una sanzione del 5%, oppure si può ricorrere all'accertamento con adesione per valutare se ci sono stati errori, prendo quindi una trattativa per ridurre l'importo.
Per chi invece già è in contenzioso potrebbe chiuderlo attraverso una conciliazione giudiziale. In pratica nessun condono ma tanti sconti.
Tregua fiscale: stralcio delle cartelle sotto ai 1000 euro e sanzione del 3% per le altre
E per quanto concerne la tregua fiscale invece il viceministro vorrebbe dare la possibilità agli italiani di mettersi in regola. Non si tratta soltanto dello stralcio delle cartelle, ma proprio della regolarizzazione anche delle posizioni dei contribuenti relative a crediti del fisco risalenti a periodi precedenti alla pandemia. In pratica tutti gli italiani che hanno dichiarato quanto avevano guadagnato, ma non sono riuscite a pagare le tasse a causa del covid che è sopraggiunto e così hanno accumulato dei debiti, questi avrebbero la possibilità di mettersi in regola con una sanzione del 3%.
Per il viceministro Leo bisogna svuotare il magazzino dell'Agenzia delle Entrate, per far lavorare bene gli enti sulla riscossione dei crediti esigibili adesso. La tregua fiscale intende operare "un rapporto non più conflittuale col contribuente e smaltire il magazzino crediti dell’Agenzia delle entrate, che ha raggiunto 1.132 miliardi, di cui solo una minima parte esigibile. Ecco perché cancelliamo le cartelle fino a mille euro notificate fino al 2015, mentre per le altre si dovrà pagare tutto, ma in cinque anni, senza sanzioni, aggi e interessi". Esistono attualmente 19 milioni di cartelle esattoriali pronte a raggiungere gli italiani.