Manovra finanziaria, stop al RdC per gli "occupabili" dal 2024, taglio del cuneo fiscale per i lavoratori
Un testo da 30 miliardi di cui 21 andranno a combattere il caro energia; il reddito va verso la scomparsa, ridotti i bonus edilizi
La prima, massiccia manovra del governo Meloni sta venendo firmata in queste ore: un documento da 30 miliardi, di cui la stragrande maggioranza sarà impiegata in incentivi e sussidi volti a contrastare il caro bollette. Tra le novità della manovra vi è l'eliminazione del reddito di cittadinanza, da attuarsi progressivamente entro il 2024: due anni in cui i cosiddetti "occupabili" (ossia quelli che prendono il reddito ma potrebbero lavorare) saranno reinseriti nel mercato del lavoro. Tra le altre novità, cuneo fiscale solo per i lavoratori e razionalizzazione di bonus edilizi e tax espenditure.
Giorgietti: "La manovra è politicamente chiusa, manca solo qualche numero"
Insomma, la più divisiva misura assistenzialista attualmente in atto nel Belpaese sta andando verso la rottamazione. Due anni in cui i cosiddetti "occupabili" dovranno frequentare corsi di aggiornamento e formazione obbligatori, dopodiché dovranno camminare sulle proprie gambe. Questo, almeno, in programma: il ministro dell'economia Giorgetti stesso invita alla prudenza e afferma che sarà il consiglio dei ministri a decidere le modalità di attuazione.
L'idea di una cancellazione immediata del reddito era stata caldeggiata per questioni di bilancio, ma alla fine l'approccio più progressivo del ministro del lavoro Calderone è stato quello prediletto.
Sul cuneo fiscale, invece, vedremo un taglio di 2 punti per i redditi fino a 35mila euro, e di ben 3 punti per quelli fino a 20mila euro. La particolarità è che riguarderà solo i lavoratori, ma senza alcuna distinzione di categoria.
Abbiamo poi una riduzione dei bonus edilizi dal 110% al 90%, e secondo quanto si dice, avverrà una razionalizzazione delle tax expenditures. Una ulteriore misura, ancora poco chiara nei dettagli, avrebbe lo scopo di tassare le criptovalute, terreno ancora oggetto di scarsa legislazione che dà adito a forti ambiguità dal punto di vista fiscale. Cattive notizie per i trader, insomma! Tuttavia, sarebbero regolarizzate.