Sciopero Taranto Federacciai, 24 ore di stop all’Ex Ilva di Taranto: auspicato l’intervento diretto dello Stato
A Taranto lo sciopero più intenso, motivo scatenate la chiusura “improvvisa” di altre 145 imprese, ci pensa lo Stato?
Lo sciopero nazionale indetto dal gruppo Acciaierie d’Italia ex Ilva è ufficialmente iniziato, con diverse entità degli scioperi a seconda dell’importanza dei vari poli produttivi. Della durata di 24 ore lo sciopero proclamato a Taranto, la principale sede produttiva del gruppo, con la possibilità concreta di indirne uno nuovo in arco di tempo comunque abbastanza ristretto. Per quanto riguarda gli altri siti industriali invece, lo sciopero si dovrebbe limitare a sole quattro ore.
24 ore di Sciopero a Taranto: Federacciai chiede l’intervento statale
Iniziato verso le 4 del mattino del 21 novembre, lo sciopero ha visto la partecipazione attiva di molti delegati e lavoratori, è stato però consentito l’accesso agli stabilimenti dell’azienda ai dipendenti precedentemente inseriti nelle “comandate” dell’azienda, per tenere in sicurezza gli impianti.
Argomento centrale della protesta odierna, la difficile situazione di stallo cui è sottoposta l’azienda ormai da diversi mesi: stretta produzione, impianti fermi e cassa integrazione, oltre ad una serie di creditori da pagare ed una ormai abituale mancanza di liquidità. La classica goccia che ha fatto traboccare il caso questa settimana sarebbe stata la decisione di Acciaierie d’Italia di sospendere 145 imprese dell’indotto, con il probabile passaggio in cassa integrazione di altri 2 mila addetti.
Nonostante le richieste fatte dal Governo la sospensione delle 145 imprese non è stata ritirata, sospensione che viene giudicata a questo punto “improvvisa” e “ingiustificata” anche dal ministro delle Imprese. La data che potrebbe portare alla risoluzione di, almeno parte dei problemi è quella del 25 novembre, giorno nel quale è stata convocata l’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia. A questo riguardo il presidente di AdI Franco Bernabè si auspica possa essere la sede di un chiarimento, e soprattutto un’idea sul come proseguire in maniera congiunta tra il pubblico rappresentato da Invitalia ed il privato rappresentato invece da Mittal.
Ha colto ovviamente la palla al balzo per dire la sua il presidente di Federacciai Antonio Gozzi, presente all’assemblea di Confindustria di Genova: “l'Ilva è un asset strategico nazionale. L'Italia senza Ilva è un’altra dal punto di vista industriale”. Sulla risoluzione il Presidente conferma: ”Noi come ha detto anche il presidente Bonomi siamo disponibili a fare la nostra parte: siamo siderurgici, ci intendiamo del mestiere e siamo disponibili a ragionare attorno ad un tavolo con Stato e sindacati su cosa sia possibile fare per salvare questo asset”.