Bancarotta FTX, la Cysec sospende la piattaforma, la Consob: "Blocco esteso in tutta l'UE per evitare effetto domino"
La sospensione dell'autorità cipriota in forza della quale FTX operava nell'UE estende i suoi effetti in tutta l'Unione Europea così come rivelato dalla Consob: "Per evitare l'effetto domino"
L'autorità di vigilanza cipriota "ha sospeso l'autorizzazione a operare" per il colosso di Exchange coinvolto nella bancarotta da 2 miliardi di dollari e il cui CEO sarebbe scappato non si sa bene in che posto del Sud America.
Bancarotta FTX: il "passaporto europeo" rende lo stop di Cipro esteso in tutti i paesi UE
Il mercato delle criptovalute non è regolamentato e per questo esistono soltanto alcune licenze statali che determinano il tribunale e la normativa a cui sono sottoposti i colossi e le multinazionali che gestiscono la quantità di Bitcoin. Una di queste licenze europee è la Cysec (Cyprus Security and Exchange Commission).
Sia chiaro, una regolamentazione cipriota non consente sempre ad un'azienda che ha sede alle Bahamas, di operare in Italia ma comunque è un passaporto per l'esercizio dell'attività in Europa e per questo uno stop da Cipro comporta automaticamente uno stop europeo.
Lo stop europeo di FTX serve ad evitare l'effetto domino, secondo quanto ha rivelato la Consob, l'organo di controllo del mercato finanziario italiano, che spiega come la scelta dell'autorità cipriota eletta a titolo di sede giudiziarie in Europa produca uno stop anche in tutti gli altri paesi europei: "In virtù del cosiddetto passaporto europeo, l'autorizzazione rilasciata da una delle 27 autorità nazionali di vigilanza su mercati finanziari abilita l'impresa autorizzata ad operare in tutti i paesi dell'Unione Europea punto di conseguenza, anche la sospensione ha effetto in tutta l'Unione Europea".
L'annuncio del fallimento di FTX, diffusosi anche grazie all'interesse di Binance che avrebbe tentato di salvare in extremis la piattaforma fino poi a trovare dei conti che è stato quasi impossibile affrontare e mettere in ordine punto per questo gli utenti si sono affrettati a ritirare urgentemente 6 miliardi di dollari in soli tre giorni e la piattaforma è andata praticamente in bancarotta. Il CEO Sam Bankman Fried, fuggito con il bottino verso il Sud America ha creato un vero e proprio terremoto nel mercato delle criptovalute rischiando di innescare un vero e proprio effetto Domino che avrebbe creato ulteriori problemi a tutti i clienti. Infatti anche altre borse di criptovalute, altre piattaforme di Exchange hanno cercato di rassicurare gli investitori sulla stabilità e sulla sicurezza delle piattaforme. Il token di cripto.com è crollato ai minimi in 22 mesi mentre il liceo di balance annunciato un fondo per aiutare le aziende del settore delle criptovalute alle prese con le crisi di liquidità.
Bancarotta FTX: la prima vera crisi finanziaria delle criptovalute
Si tratta della primavera crisi finanziaria nel mondo cripto di gran lunga peggiore rispetto allo scandalo di MtGox del 2014 che causò la perdita di 400 milioni di dollari. In quell'occasione pochi clienti riuscirono a pagare le spese giudiziarie internazionali per il recupero dei Bitcoin la cui vendita è stata poi ordinata dal 2019 in poi a titolo di risarcimento di tutte le persone che hanno perso denaro all'interno della piattaforma.
Le parole del CEO di Binance oggi hanno consentito al Bitcoin di recuperare e avanzare verso i 17.000 dollari, la soglia critica che era stata indicata dagli analisti finanziari proprio come punto di rottura dopo il crollo storico già preannunciato nei mesi precedenti.