Fringe benefit 2022, cos'è e a chi spetta il bonus fino a 3000 euro per le bollette

Tutto sui fringe benefit aziendali esentasse: non c'è alcun obbligo, decide il datore di lavoro

Che cos'è il Fringe benefit 2022 e a chi spetta: tutto sul bonus fino a 3000 euro per le bollette. A pagare è il datore di lavoro, il quale però non ha alcun obbligo. Decide lui. La ministra del Lavoro Calderone li ha definiti "un'integrazione delle tredicesime".

Fringe benefit 2022: cos'è

Con il termine benefit aziendali si intendono tutti quei beni o servizi, ma anche le agevolazioni, che un'azienda offre ai propri dipendenti. Si tratta di una sorte di retribuzione che viene aggiunta alla tradizionale busta paga. I fringe benefits aiutano a formare il reddito da lavoro dipendente e vengono tassati, ma solo quando l'importo finale superi determinate soglie.

In conferenza stampa il ministro Calderone ha spiegato che la misura "consentirà entro il 31 dicembre alle imprese e a tutti i datori di lavoro di poter intervenire ulteriormente per sostenere i lavoratori. Era una richiesta che era pervenuta. Questo è un modo per poter fare l'intervento senza dover gravare ulteriormente di costi le aziende e senza gravare i lavoratori del prelievo fiscale e contributivo. Un intervento importante che consente di sostenere anche le integrazioni alle tredicesime".

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha affermato di voler guardare al modello del welfare tedesco. Berlino ha deciso di garantire ai datori di lavoro la possibilità di riconoscere ai dipendenti un premio fino a 3mila euro esente da tasse e imposte.

Il decreto Aiuti-quater prevede l'estensione fino a 3000 euro dei fringe benefit aziendali esentasse fino al 31 dicembre. Il beneficio deve essere concesso entro dicembre 2024, in aggiunta alla retribuzione già dovuta.

A chi spetta

La platea di potenziali beneficiari è difficile da stimare. Il fringe benefit sono infatti una facoltà delle aziende, non un obbligo nei confronti dei lavoratori. La precedente soglia di 600 euro era stata stabilita con il decreto Aiuti bis, approvato dal governo Draghi e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 agosto.

L'ultimo provvedimento modifica l'entità del tetto previsto nel dl 115/2022 dove all'articolo 12 si legge: "Limitatamente al periodo d'imposta 2022, in deroga a quanto previsto dall'articolo 51, comma 3, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale".

Dunque nessun prelievo fiscale, convincendo magari così più datori di lavoro a concedere i benefits. Questo "bonus" non deve necessariamente essere riconosciuto alla totalità dei lavoratori, ma può essere accordato liberamente, a scelta del datore di lavoro.

Di Camilla Deponti