TIM, Piano Minerva in standby, opzione OPA rallenta: sul tavolo ipotesi di un terzo piano

Il senatore Butti annuncia giro di consultazioni tra le principali parti interessate: ai due piani esistenti se ne aggiunge un terzo

Non sorprende che il titolo TIM si stia muovendo al rialzo negli ultimi giorni. L’idea di una OPA sulla società per mettere in atto il c.d. piano “Minerva", cioè l’offerta pubblica di CDP su TIM con conseguente fusione con Open Fiber, realizzando la c.d. “Rete Unica”, sono di quelle che piacciono al mercato perché permettono di capitalizzare subito e velocemente. Ma non è detto che i tempi per l’OPA siano così imminenti, se mai questa ci sarà.

Dall’altra parte, l’ipotesi che TIM possa essere soggetta ad un’OPA è già stata annusata dal mercato ormai da parecchi mesi. Ciò che ora smuove veramente gli investitori è la sensazione che il nuovo esecutivo sia determinato a far avanzare un dossier, quello della Rete Unica, per il quale l’appoggio governativo è decisivo, sia per costruire un accordo con tutte le parti coinvolte, Vivendi in primis, sia per ottenere le necessarie autorizzazioni, antitrust e non solo, da Bruxelles.

Tuttavia, prima di dare le cose per certe non bisogna dimenticare che nella vicenda TIM occorre distinguere due piani, quello industriale e quello finanziario. Dal punto di vista industriale il nuovo governo appare piuttosto determinato: si tratta di riportare sotto controllo pubblico la principale infrastruttura telematica del paese, la rete di TIM, in modo da cancellare il principale vulnus della privatizzazione del 1998, quello per cui in un grande paese europeo come l’Italia l’incumbent nazionale è totalmente sottratto a qualsiasi influenza del governo. Dal punto di vista finanziario, invece, la situazione è tutt’altro che certa: a fronte di un Piano A perseguito durante tutto il 2022, che prevedeva la separazione della rete TIM e la vendita della stessa, sotto la regia di CDP,  ad Open Fiber, è seguito un Piano B, denominato “Minerva", che invece funziona in senso opposto: sarebbe TIM, oggetto di OPA da parte di CDP, a prendersi Open Fiber e poi a separare la rete così integrata.

Il Piano Minerva è stato sponsorizzato da Fratelli d’Italia ancor prima di vincere le elezioni e si può pensare che ora, con il governo Meloni in carica, sia l’ipotesi destinata a prevalere. Senonché il fatto che il senatore Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle tlc abbia annunciato un giro di consultazioni tra le principali parti interessate, fa pensare che i giochi non siano ancora fatti e che ai due piani esistenti se ne possa aggiungere anche un terzo. Per i mercati questo vuol dire che i tempi per un’OPA non sono ancora pronti e che la struttura dell’operazione potrebbe ancora cambiare e, con essa, anche la magnitudo finanziaria.