Gas, fallito il price cap la Ue si inventa il prezzo "dinamico": un corridoio per mitigare (forse) le fluttuazioni
Fallito il Price Cap domani al Castello di Praga si incontreranno i leader di 27 paesi per discutere sul non paper del Price Cap dinamico ideato per evitare le fluttuazioni: funzionerà?
Domani 7 ottobre i leader di 27 stati membri dell'Unione Europea si riuniranno presso il Castello di Praga per discutere di due soli argomenti: gli effetti collaterali della guerra in Ucraina e l'energia. Inevitabile sarà parlare della possibilità di sedersi al tavolo delle trattative proposto da Mosca ma, prima di quel momento, andrà affrontato il problema energetico introdotto nel "non paper" (documento non ufficiale n.d.r.) che stavolta si arricchisce della proposta della Polonia, già sottoscritta dalla Grecia, dall'Italia e dal Belgio.
Gas, Price Cap dinamico: come funziona la proposta sottoscritta da Polonia, Italia, Grecia e Belgio
Dopo che il Consiglio Europeo per l'energia ha bocciato il 2 ottobre scorso il Price Cap con la ferrea opposizione della Germania, e dopo che l'Italia ha dichiarato di volersi nuovamente servire del gas russo facendolo transitare attraverso il Tag di Tarvisio, che lo prenderebbe dalla lingua di gasdotto Transgas, la più lunga linea intercontinentale che partendo dall'Austria attraversa il nord dell'Ungheria e poi l'Ucraina, fino a percepire il gas da ben tre giacimenti russi che arrivano al transgas mediante la Bielorussia e l'Ucraina. Un pericolo per Ursula von Der Leyen, che ha immediatamente aperto alla possibilità del Price Cap per l'elettricità.
Da quel momento a qualcuno, e nella fattispecie alla Polonia, è venuta in mente una nuova idea: un "Price Cap dinamico", fatto di vari indici finanziari che hanno valori diversi dal Ttf di Amsterdam e che subirebbero delle oscillazioni variabili, sulla base della decisione del prezzo segnato dall'indice centrale. Nella mente degli ideatori di questa proposta, sarebbe possibile portare l'Europa ad un rifornimento continuo di materie prime senza subire i rincari ed evitando l'arbitraggio.
La proposta polacca è piaciuta all'Italia, al Belgio e alla Grecia che hanno immediatamente sottoscritto la proposta che sarà discussa domani.
Gas, Price Cap dinamico: cosa si legge esattamente nel "non paper"
Nel documento che è stato visionato dall'ansa si legge chiaramente che si tratta di un "corridoio dinamico" in cui "è possibile stabilire un valore centrale", valore che però andrebbe rivisto "regolarmente tenendo conto di parametri di riferimento esterni (ad esempio, i prezzi del greggi) e consentendo fluttuazioni (ad esempio del 5%) intorno al valore centrale all'interno del corridoio", si legge nella proposta.
Questo "non paper" è stato fatto circolare tra le istituzioni europee ed inviato anche alla Commissione, sarà tra le proposte oggetto di dibattito tra i Paesi membri dell'UE che prenderanno parte al Congresso di Praga.
Il "valore centrale" di cui si è parlato prima rappresenterebbe, nell'idea, un limite massimo che può essere posto a un hub di riferimento (come il Ttf) o può essere posto su più hub (Peg, Psv, Zee, per evitare l'arbitraggio), o meglio può coprire tutte le transazioni (sia in borsa che Otc)". Inoltre, si legge nel non paper, "sarebbero possibili fluttuazioni intorno al valore centrale per fornire segnali di prezzo per lo spostamento del gas attraverso gli Stati membri, nel caso in cui più hub raggiungano il tetto massimo".
Inoltre nel non paper si legge anche che "un tetto limitato al gas impiegato per l'energia elettrica" finisce per ignorare "i 2/3 del mercato del gas" e crea "disincentivi alla riduzione dei prezzi", in quanto gli importatori saranno compensati per qualsiasi prezzo paghino. Nel "non paper" si sottolinea inoltre come tale soluzione potrebbe creare "una passività senza un chiaro limite verso l'esterno", ad esempio perché il prezzo all'importazione può continuare a salire, richiedendo più risorse per mantenere il tetto.