Elezioni, Borsa di Milano a +0,67% post voto: spread a 237 bps (+7,4%); rendimento decennale italiano al 4,50%

Sul fronte azionario il FTSEMIB oggi è risultato essere il miglior listino dell’Eurozona in rialzo del 0.67% rispetto al -0,18% della media europea. Forte interesse su banche e industriali rispetto ai servizi di pubblica utilità ed energetici che sottoperformano la media del mercato

Le elezioni politiche di ieri hanno certificato una netta vittoria della coalizione di centro destra guidata con il 26% da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che prenderà quindi il posto del premier uscente Mario Draghi a palazzo Chigi. Il risultato delle urne è stato in linea alle attese della vigilia e non ha fornito particolari sorprese. Il fatto che la coalizione di destra non abbia raggiunto una maggioranza tale da poter cambiare la costituzione (repubblica presidenziale vs. repubblica parlamentare) ha inoltre rassicurato parte degli investitori. A fronte di tale risultato nella seduta odierna si è verificato un allargamento dello spread BTP-Bund arrivato a quota 242 bps portando il decennale italiano a rendere il 4,50%. Il recente innalzamento dei rendimenti sulla curva dei governativi è da attribuire, oltre all’allargamento dello spread, alla lotta all’inflazione perseguita nel corso degli ultimi mesi dai banchieri centrali.

Sul fronte azionario il FTSEMIB nella giornata di oggi è risultato essere il miglior listino dell’Eurozona in rialzo del 0.67% rispetto al -0,18% della media europea. A livello settoriale forte interesse su banche e industriali, rispetto ai servizi di pubblica utilità ed energetici che sottoperformano la media del mercato. L’Italia peraltro continua ad essere un paese con multipli (rapporto prezzo / utili 7,3x) migliori rispetto alla media europea (10,1x). La preoccupazione degli operatori finanziari potrebbe eventualmente concretizzarsi nel caso in cui la prossima manovra finanziaria presentasse riferimenti espliciti a nuovi scostamenti di bilancio da parte dell’esecutivo o in caso di affermazioni da parte del nuovo primo ministro non allineati alla politica comune dell’Unione Europea per quanto riguarda ad esempio il conflitto in Ucraina o la questione migranti. Le gestioni di Banca Generali guardano con interesse al mercato obbligazionario dopo le forti discese dei prezzi a causa dei timori legati all’elevato livello di inflazione. Il clima di avversione al rischio accentuato dalla crisi energetica in atto in Europa ha portato inoltre ad un allargamento degli spread del credito che ora possono tornare ad essere valutati visti gli elevati livelli di rendimento raggiunti. In un contesto sempre più sfidante e caratterizzato da un forte problema energetico Banca Generali continua a privilegiare investimenti su azioni ed obbligazioni che presentino progetti di business inerenti al tema della sostenibilità (ESG).