Decreto aiuti: 12-13 miliardi per il caro benzina, i prezzi del pane e gli aiuti alle imprese

Dopo il terremoto della caduta del governo Draghi, il Parlamento deve tornare velocemente a fare i conti per aiutare famiglie e imprese a contenere le conseguenze della crisi ucraina e dell'inflazione. Le risorse sono più di quello che si sperava: 12-13 miliardi per contrastare il caro-benzina e garantire liquidità alle imprese

Il governo Draghi è caduto, ma prima che il premier possa abbandonare la vita politica ci sono conti da sbrigare in fretta. Si tratta del cosiddetto decreto aiuti bis, variamente soprannominato "decreto sostegni" o "decreto aiuti": una serie di misure volte a combattere i contraccolpi della guerra in Ucraina e dell'inflazione rampante sull'economia italiana. Questo decreto sarà ancora di competenza dell'uscente governo Draghi: dopo aver fatto i conti, il Parlamento si è reso conto di poter contare su ben 12-13 miliardi di euro, cifra molto superiore agli 8 inizialmente previsti. Per cosa saranno destinati? Lo vedremo presto.

13 miliardi per combattere gli effetti di guerra e inflazione

Un prima necessità impellente è quella di contrastare il caro gas, che ha costituito una delle spese aggiuntive più odiose per gli italiani in generale. Il governo Draghi aveva già tentato di porre rimedio alla situazione con il decreto energia a inizio guerra, ma con l'inasprirsi della crisi i prezzi del combustibile non sono mai scesi. Di conseguenza, si prevede di rinnovare fino all'1 agosto il taglio sulle accise e sull'IVA sul gas, comportando così, fra le altre cose, uno sconto di circa 0,25 euro sulla benzina. Si pensa di alzare il bonus sulle bollette fino ai 20.000 ISE.

Infine, sgravi fiscali alle aziende in difficoltà, con bonus speciali per le aziende direttamente coinvolte nella guerra (ergo, che commerciavano con Russia, Ucraina e Bielorussia o avevano proprietà sul suolo di queste nazioni).