La Borsa Italiana sfrattata da piazza Affari
Il Contratto di locazione attuale scade alla fine del 2023 e la Camera di Commercio di Milano, proprietaria di Palazzo Mezzanotte, ha presentato formale disdetta, pubblicando il bando di gara per trovare un nuovo inquilino
MASSIMO DE ANGELIS per il Giornale d’Italia
Chiunque negli ultimi anni sia passato nella celebre piazza Affari di Milano, a pochi pasi dal Duomo, avrà pensato (a torto o ragione) che l’iconico dito medio di Maurizio Cattelan fosse rivolto alle ‘malefatte’ della finanza italiana. Ma ora il discorso si complica, perché la Borsa nostrana potrebbe lasciare la sua sede storica, in quanto la Camera di Commercio meneghina, proprietaria di Palazzo Mezzanotte, ha presentato formale disdetta del contratto di locazione attuale, in scadenza a fine 2023. E’ stato inoltre pubblicato il bando di gara per trovare un nuovo, facoltoso, inquilino, facendo così intravedere la concreta possibilità di un cambio dopo ben novanta primavere. Il prezzo base, da superare, per entrare nell’iconico immobile sarà di 6.85 milioni di euro (quasi un 15% in più rispetto all’affitto in corso), da versare in rate trimestrali anticipate, ma ovviamente le offerte da presentare entro le ore 12 del 16 maggio, dovranno essere superiori a questa soglia per venire accolte. Bisogna ricordare comunque che l’importante edificio non potrà cambiare destinazione d’uso, quindi rimarrà utilizzato come prestigiosi uffici, lasciando ogni speranza a chi già si immaginava sventolare la bandiera di una catena internazionale di lussuosi hotel. Il contratto avrà una durata di sei anni, rinnovabili, e per vari motivi non appare affatto scontato che la Borsa tricolore voglia mettere mano al portafoglio e pagare una cifra superiore ad oggi. Considerando l’automatizzazione degli scambi azionari, può sembrare eccessiva l’ampiezza di un tale quartier generale, composto da sei piani fuori terra e due interrati per un superficie complessiva di ben 18.700 metri quadri. Se lo smart working è entrato per necessità in ogni settore lavorativo globale, anche il mondo della finanza potrebbe farsene una ragione, traslocando in una diversa area del capoluogo lombardo. A quel punto potrebbe magari subentrare una società straniera, considerando che alla selezione sono ammesse persone giuridiche di altri stati membri dell’Unione europea.