Angelucci verso l'acquisizione de Il Giornale, ma sul tavolo resta il nodo dei debiti

La famiglia Angelucci sarebbe pronta ad acquisire Il Giornale con l'idea di creare un polo editoriale di destra assieme a Libero e Il Tempo. Sulla manovra pesano però i debiti accumulati dalla testata

La famiglia Angelucci starebbe per mettere definitivamente le mani sul quotidiano Il Giornale. Secondo le ultime voci la trattativa per l'acquisizione della testata sarebbe già a buon punto. L'idea dell'imprenditore e politico abruzzese sarebbe quella di creare un polo editoriale di destra assieme agli altri due quotidiani appartenenti al gruppo: Libero e Il Tempo. Sul tavolo resta però il nodo dei debiti accumulati negli anni dalla creatura di Indro Montanelli, che aveva chiuso il 2020 con una perdita di ben 8,7 milioni di euro, a cui si aggiunge il rosso di quasi 5 milioni conteggiato nei primi otto mesi del 2021.

Angelucci verso l'acquisizione de Il Giornale

A indurre la famiglia Berlusconi - attuale proprietaria - verso una cessione agli Angelucci è molto probabilmente la parabola discendente avuta dalla testata negli ultimi anni; paragonabile secondo alcuni a quella avuta nello stesso periodo proprio dall'ex premier Silvio Berlusconi. Da tempo infatti Il Giornale è costantemente tallonato nelle vendite dal rivale La Verità di Maurizio Belpietro, che però dalla sua nascita ha saputo evolversi e rappresenta ora un segmento ben definito di lettori: quelli contrari al governo Draghi e scettici sulla politica vaccinale dell'esecutivo.

Se confermata, l'eventuale acquisizione de Il Giornale da parte degli Angelucci sarebbe prodromica a una ristrutturazione editoriale che comporterebbe la fusione de Il Tempo con la testata milanese, che da tempo ha chiuso la sua redazione di Roma. Manovra che finora l'attuale proprietà SEE (costituita al 73,55% dalla PBF di Paolo Berlusconi, al 18,45% da Mondadori e all'8% da Periodica) non ha potuto permettersi per ragioni politiche. Ragioni che potrebbero però essere determinanti nell'effettiva cessione del quotidiano, ancora oggi efficace strumento di propaganda di Silvio Berlusconi. Avere una testata come Il Giornale nelle sue scuderie potrebbe essere di vitale importanza per il centrodestra in vista delle elezioni politiche del 2023.

A condizionare la trattativa ci sono però anche gli ingenti debiti accumulati dal quotidiano negli ultimi anni. L'anno 2020 si è infatti chiuso con una perdita di 8,7 milioni di euro, che segue la perdita di 15 milioni dell’anno precedente. Non mancano poi i debiti bancari per 7 milioni di euro, tra cui uno da 2,2 milioni che la società editrice del quotidiano ha contratto con la Banca Popolare di Sondrio, garantito però dalla società pubblica Sace in virtù del decreto liquidità. Perplessità anche sul fronte dell'organico, che a fine 2021 contava 36 poligrafici e 66 giornalisti, rispettivamente 4 e 12 in meno rispetto al 2020.