20 Gennaio 2022
Yassine Kabbaj, People & Culture Director JTI Italia
La pandemia, che ha cambiato profondamente il mondo intero, ha stravolto anche l'ecosistema delle aziende. Lo racconta a Il Giornale d'Italia Yassine Kabbaj, People & Culture Director di JTI Italia. All'interno del team di JTI, non solo è stato necessario dare più spazio alla tecnologia ma anche alle persone. È stato messa in piedi una nuova modalità di lavoro e dei nuovi obiettivi: una strategia che ha facilitato la vincita del riconoscimento Top Employer 2022.
L’emergenza pandemica causata dal Covid-19 caratterizza il mondo del lavoro da ormai due anni. Potreste fare un bilancio dei cambiamenti più significativi che ha provocato all’interno della vostra azienda?
Innanzitutto, da quando è iniziata la pandemia, la sicurezza dei dipendenti è stata la nostra principale preoccupazione: le politiche adottate sono sempre state mirate a limitare il più possibile i rischi, pur continuando a mantenere le normali operazioni e un ambiente di lavoro sereno.
In questo senso, il percorso di preparazione di JTI è iniziato prima della pandemia, quando tutte le nostre aree e funzioni hanno adottato cambiamenti volti a rendere le nostre operazioni più agili, veloci ed efficienti. La nostra organizzazione è diventata più snella, con l’eliminazione di stratificazioni inutili e l’adozione di metodi di controllo adeguati riguardo la gestione delle persone. I nostri processi decisionali ne sono usciti rafforzati.
Il nuovo modo di lavorare a cui siamo arrivati si basa sulla fiducia, e implica un focus sulle prestazioni e sui risultati, non sulle ore passate in ufficio: vogliamo guardare al lavoro come a un'attività, non come un luogo (l’ufficio appunto) o un tempo (le 8 ore lavorative).
Come avete implementato lo smart working al fine di garantire la sicurezza consentendo al contempo di mandare avanti l’azienda? Cosa rimarrà in futuro di questa modalità di lavoro?
A livello di strumenti, abbiamo messo in piedi una solida base tecnologica per favorire il lavoro a distanza utilizzando software all’avanguardia Abbiamo inoltre fornito ai nostri dipendenti dispositivi e mezzi necessari per permettere il lavoro da remoto senza alcun problema.
Ma in realtà l’aspetto tecnologico è a mio parere quello meno problematico: ciò che invece richiede uno sforzo maggiore è l’essere pronti a livello organizzativo e culturale. Per questo un’attenzione particolare è stata data al chiarire ruoli, responsabilità e modalità di interazione tra noi: in modo da sapere chi esegue, chi è responsabile, chi ha un ruolo di consulenza e chi deve essere informato per ogni specifica attività o compito. Questo ha portato quella chiarezza necessaria, soprattutto per lavorare da remoto.
Riguardo il futuro: a partire da ottobre, come gruppo internazionale abbiamo deciso di adottare ufficialmente una nuova modalità di lavoro, che prevede un modello ibrido 50% in ufficio e 50% da remoto. Questa scelta nasce dal voler garantire quell'interazione umana minima che mantiene i nostri team solidi e coesi, allo stesso tempo dando un alto livello di flessibilità e responsabilizzazione.
JTI ottiene la certificazione Top Employer 2022. Quali gli ingredienti più salienti che hanno portato al conseguimento di questo importante riconoscimento?
Il segreto è sicuramente quello di mettere al centro le persone e le loro esigenze, mettendole in condizione di dare sempre il meglio di sé. È anche essenziale creare una cultura di fiducia reciproca, e che tutti sentano di avere pari opportunità. Abbiamo sempre voluto andare oltre gli standard in questo senso, per esempio con la nostra politica che prevede un congedo parentale pagato fino a 5 mesi per tutti i neo genitori. Senza dimenticare il nostro portale LIFE: una piattaforma dove i dipendenti trovano tante iniziative per loro, come il supporto psicologico gratuito 24/7 (per loro e la loro famiglia), consulenza finanziaria personalizzata, programmi di beneficenza, palestra e accesso a corsi online.
La resilienza e il livello di impegno dimostrato dai nostri dipendenti durante la pandemia ci conferma nella validità della nostra visione, che risponde alle esigenze di una moderna forza lavoro multigenerazionale, diversa e inclusiva.
Perché oggi, in piena rivoluzione digitale, resta così importante puntare sulle persone? Quali saranno le competenze e le figure professionali più richieste all’interno della vostra azienda?
Perché, in ultima analisi, sono le persone a fare il successo di un’azienda. E se le persone sono felici, hanno fiducia in se stesse e sanno cosa fare, i risultati che produrranno saranno di alto livello. Essendo JTI un grande gruppo globale, abbiamo continuamente bisogno di persone di valore in molteplici campi; certamente sempre di più la flessibilità e la capacità di imparare si riveleranno fondamentali, perché il mondo odierno cambia velocemente e dunque c’è bisogno di essere sempre pronti ad acquisire nuovi ruoli e competenze.
Quali sono gli obiettivi più importanti che avete raggiunto nel 2021 e quali sono quelli che vi prefiggete per questo 2022?
Il nuovo modello “New way of working” è certamente l’aspetto più importante del 2021: si tratta di un cambiamento di paradigma che siamo sicuri ci assicurerà grandi risultati negli anni a venire. Mi piace sottolineare che in JTI Italia, i dipendenti stessi hanno scelto come adattare le nuove politiche internazionali, attraverso una task force trasversale. Questo li ha spinti a trovare un più sano equilibrio tra lavoro e vita privata.
E per facilitare la transizione al nuovo modello, nel 2021 abbiamo condotto più di 1.800 ore di coaching sull’empowerment dei dipendenti. Nell’ultimo biennio, il 56,5% delle nuove assunzioni hanno riguardato donne: certamente tra i più importanti obiettivi futuri c’è il rafforzare la leadership femminile in ogni settore della nostra azienda.
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