Incentivi per le nuove partite Iva del 2022
La Legge di Bilancio 2022 prevede un nuovo contributo a fondo perduto per Partita Iva
Partite Iva 2022: scopriamo bonus e contributi
La Legge di Bilancio 2022 parla chiaro: al via un nuovo contributo a fondo perduto per Partita Iva, aperto a tutti i lavoratori autonomi a prescindere dal fatturato o dal codice Ateco, contributo già famoso come bonus bancomat. Per comprenderlo occorre uscire dal significato puro di bonus, visto che in realtà si tratta di un credito d’imposta che va a rimborsare parte delle spese sostenute dalle attività private nel 2021 e 2022.
Più che bonus, un rimborso
Conosciamo meglio l'applicazione del bonus per le partite IVA 2022, ovvero il rimborso - mediante credito d’imposta - delle commissioni applicate dall'Istituto di Credito al momento del pagamento con il pos. Nessun limite di importo, per un rimborso che copre l'importo totale dei costi spesi.
Figlio del Decreto Lavoro ed Imprese, il bonus bancomat contiene all'interno due sottocategorie di vantaggi: il primo è l'acquisto dei pos a un prezzo scontato, il secondo è l'installazione a costo zero dei registratori di cassa smart. In sostanza, altri due crediti di imposta che - cumulati insieme - possono portare al raggiungimento dell'importo di 480 euro. Precedentemente sospeso ed eliminato per sempre, il Cashback di Stato scompare definitivamente dal DDL Bilancio 2022.
Bonus per Partita Iva, gli scaglioni
Se dunque la prima parte di questo nuovo bonus per Partita Iva impatta sulle commissioni maturate per i pagamenti con carta e bancomat dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2022, l’importo di tutte le commissioni accumulate però fino al 30 giugno 2022, sarà invece a carico dello Stato. Gli esercenti otterranno così un rimborso del 100% con credito d’imposta a compensazione.
Ma non finisce qui: nel caso di noleggio, acquisto o collegamento del POS, si potrà usufruire di un rimborso parziale stabilito sulla base dell’ultimo fatturato dichiarato dalla Partita Iva. L'ultimo scaglione dei crediti d'imposta riguarda i costi sostenuti per l'installazione, l'acquisto o il noleggio dei registratori di cassa smart. Per ottenerlo si dovrà usare il modello F24 dell’Agenzia delle Entrate e inserire la spesa nella dichiarazione dei redditi.