ACI, auto usate elettriche convengono: più economiche e libere di circolare
Secondo lo studio dell’ACI di ottobre 2021, “Auto-Trend”, con le giuste valutazioni è possibile muoversi in modo green anche con autovetture d’occasione
Moltissimi italiani scelgono le auto usate. Ma in un prossimo futuro diventerà frequente anche l'acquisto di auto usate elettriche. È quanto emerso dailo studio dell’ACI “Auto-Trend” di ottobre 2021: nei primi nove mesi dell’anno, per ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute in media 187 usate. La predilezione per questa tipologia di veicoli può avvenire per ragioni sia pratiche che economiche, come la disponibilità quasi immediata rispetto alle automobili appena uscite di fabbrica e il costo di acquisto inferiore. I dati del 2021, inoltre, sono in linea con i dati del 2020 e del 2019 (rispettivamente 159 e 186).
Tuttavia, dal momento che l’Unione Europea intende consentire la vendita di nuove autovetture esclusivamente a zero emissioni a partire dal 2035 e diverse case costruttrici stanno progressivamente annunciando di voler produrre solo mezzi elettrificati o full electric dal 2025 (Jaguar) o dal 2030 (Mini, Volvo, Ford, Nissan), l’opzione di una macchina elettrica usata comincia a essere ragionevole da valutare.
Ai vantaggi di acquisto di un’auto di seconda mano si aggiunge il plus della libertà di circolazione, evitando i blocchi del traffico e, in molti centri urbani, l’impedimento all’accesso nelle città e nei centri storici. In più, vale la pena di ricordare che il bollo, per i primi 5 anni dall’immatricolazione, non si paga e, successivamente, richiede un importo ridotto rispetto alla tariffa piena (o un’esenzione permanente, come accade in Lombardia e in Piemonte). A ciò si unisce anche un premio d’assicurazione più contenuto rispetto a un modello nuovo (peraltro, questa voce di costo è solitamente più bassa per un’auto elettrica rispetto a una macchina con motore a scoppio, elemento da non trascurare), così come la manutenzione.
Oltre ai benefici, però, ci sono vari elementi da tenere in considerazione. Diversamente da altre nazioni in Europa, il mercato delle auto elettriche (nuove e usate) in Italia è ancora in fase di sviluppo. L’Associazione MOTUS-E registra a settembre 2021 un parco circolante composto da 101.945 BEV (Battery Electric Vehicle), mentre, da gennaio, sono state vendute 47.052 auto a batteria (32.500 nel 2020). Sempre durante lo scorso anno, l’ACI ha registrato il trasferimento di proprietà di 5.205 auto elettriche, a dimostrazione di un settore ancora in fase di costruzione.
Ad ogni modo, navigando sul Web (per esempio sul portale online Autoscout24), si cominciano a vedere varie opportunità, dai quadricicli fino alle berline di lusso. Prima dell’acquisto, oltre al budget, bisogna valutare con attenzione l’autonomia che si desidera, tenendo conto che più è recente il modello, maggiore è la percorrenza. Per dare un’idea, la prima serie della Renault ZOE possiede una batteria da 22 kWh e un’autonomia intorno a 100-150 km, ma il modello del 2019 ha in dotazione un accumulatore da 52 kWh e un range superiore a 300 km. In aggiunta, la capacità residua dell’accumulatore, con il tempo e i km, tende a calare, arrivando a 70-80% dopo circa un decennio di utilizzo. L’importante è farsi certificare l’autonomia residua dell’auto e rivolgersi a venditori privati o concessionari qualificati e professionali.
Un altro aspetto su cui riflettere è la ricarica. Le infrastrutture ad accesso pubblico si stanno espandendo (MOTUS-E ne registra 12.623 a settembre 2021, rispetto alle 8.467 di dodici mesi fa). Anche in autostrada, grazie alla collaborazione tra concessionari autostradali e operatori energetici, come è accaduto tra Autostrade per l’Italia (ASPI) ed Enel X. Tuttavia, l’ideale è avere a disposizione un garage, posto auto privato o aziendale in cui effettuare il rifornimento (sfruttando il periodo di fermo dell’automobile per compiere quest’operazione e dedicarsi, nel frattempo, ad altro), appoggiandosi alla rete quando necessario.
Comunque, niente paura. Come indica il “17° Rapporto sulla mobilità degli italiani” di Isfort, “dentro la soglia dei 10 km si concentra il 75% della domanda di mobilità; così come nei viaggi non più lunghi di 50 km si concentra il 70% delle distanze percorse”. Si tratta di percorrenze facilmente affrontabili, anche con un’auto elettrica usata. E c’è un altro punto da prendere in esame: estendendo la fase di utilizzo di questo prodotto (in accordo con i principi dell’economia circolare), si riduce lo sfruttamento di risorse per fabbricare nuovi veicoli, ritardando l’inizio della seconda vita della batteria per funzioni diverse dalla trazione e la produzione di rifiuti da dover riciclare. Muoversi in modo sostenibile rappresenta dunque una scelta sempre più a portata di mano.