Intesa Sanpaolo: presentato il XXV Rapporto sull’economia globale e l’Italia
Il documento è stato realizzato in collaborazione con il Centro Luigi Einaudi. Gros Pietro:” Momento magico per Italia, rimbalzo più forte”
È stato presentato presso l’Auditorium del grattacielo di Torino di Intesa Sanpaolo Un mondo sempre più fragile il Rapporto annuale sull’economia globale e l’Italia, giunto alla venticinquesima edizione, che il professor Mario Deaglio cura dal 1996 per conto del Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi.
Intesa Sanpaolo: presentato il XXV Rapporto sull’economia globale e l’Italia Un mondo sempre più fragile
Il Rapporto di quest’anno analizza, in particolare, l’esperienza complessa dei mesi passati con l’obiettivo di cogliere le tendenze che già si intravedono per il futuro, le lezioni apprese, le nuove opportunità. Equilibri e rapporti di forza economica e politica sono stati profondamente trasformati dalla pandemia; la diffusione del virus SARS-CoV-2 e il diverse ondate di contagio hanno portato a cambiamenti sostanziali nelle abitudini di vita, in particolare nei Paesi più sviluppati.
Durante la presentazione sono intervenuti il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro insieme al Presidente del Centro Einaudi Beppe Facchetti; Mario Deaglio, curatore del Rapporto, Professore emerito di Economia Internazionale dell’Università di Torino; Giorgio De Rita, Segretario Generale CENSIS; Anna Gatti, SDA Bocconi Associate Professor of Practical Digital Transformation and Director LIFT Lab; Giovanna Nicodano, Professore di Economia Finanziaria, Università di Torino e Collegio Carlo Alberto e Nathalie Tocci, Direttore Istituto Affari Internazionali.
Gros-Pietro: “Italia ha mostrato elevata resistenza”
"Stiamo vivendo un momento magico, non solo perché l'Italia cresce più di altri paesi europei, ma anche perché c'è una nuova disponibilità ai cambiamenti necessari. Il rimbalzo italiano è più forte, ma non tutti possono ripartire allo stesso modo e recuperare.- afferma il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro- La ripartenza non è sincrona in tutti luoghi, c'è molto da fare. Questo genera delle turbative nelle catene di fornitura, lo abbiamo visto sui container con il rialzo delle materie prime. Sono elementi transitori che vanno gestiti. Come ha detto Papa Francesco non dobbiamo perdere l'occasione di una crisi. Parlo di rimbalzo perché questa crisi è diversa, con arresto forzoso della produzione. Quando si tolgono i vincoli, il rimbalzo è forte”.
"La diffusione del virus SARS - CoV-2 e il susseguirsi di ondate di contagio hanno portato a cambiamenti sostanziali nelle abitudini di vita, in particolare nei Paesi più sviluppati. Ne sono state influenzate tutte le attività economiche, - continua il Presidente di Intesa Sanpaolo durante la presentazione del rapporto Un mondo sempre più fragile, sull’economia globale e l’Italia - per la rapida espansione di modelli di consumo e di modi di lavorare che consentono di ridurre il numero di spostamenti delle persone e di compresenze". La chiusura forzata di attività manifatturiere e di servizi, ancorché temporanea, ha avuto effetti di estremo rilievo sul tessuto produttivo e sull’occupazione. Sono emerse fragilità nella catena di produzione internazionale, che erano state sottovalutate e una maggiore attenzione viene ora rivolta alle eccessive dipendenze rispetto ad ambiti esterni. Ciò potrà portare ad una revisione degli schemi di localizzazione della produzione e dello scambio di beni e servizi, incorporandovi strumenti di mitigazione dei rischi di interruzione delle catene di fornitura. Ne nasceranno opportunità, per i Paesi altamente aperti agli scambi internazionali che sapranno muoversi tra i primi. La crisi si è caratterizzata in modo diverso da quelle precedenti perché non tanto dovuta a bolle speculative, a cadute della domanda o a inadeguatezze dell’offerta, ma a un vero e proprio stop delle attività produttive a livello mondiale. Una situazione che ha portato a rilevantissimi effetti di rimbalzo della produzione, manifestatesi appena è stato possibile sospendere le misure di confinamento. La gravità della crisi ha indotto le nazioni del vecchio continente a un nuovo atteggiamento rispetto alla gestione del sistema economico: da una visione austera e rigida, a una più flessibile e inclusiva. La sospensione dei parametri di Maastricht, l’approvazione dello strumento SURE e la definizione del pacchetto Next Generation EU rappresentano, di fatto, un avanzamento sostanziale della costruzione europea lungo linee di crescita sostenibili dal punto di vista sociale, economico ed ambientale. Insieme con gli interventi della Banca Centrale Europea, hanno consentito di superare problemi di liquidità e di iniziare a progettare il futuro”.
“La velocità della ripartenza, dipenderà dall’evoluzione dell’epidemia e dalla capacità di impiegare efficacemente i fondi messi a disposizione dalla UE con l’approvazione del programma di aiuti. Le attese sono per una ripartenza dai toni vivaci. L’implementazione del programma di rinascita europeo vedrà al proprio fianco il sistema bancario con l’importante ruolo di allocare efficientemente le risorse e aiutare i cittadini a smobilizzare i risparmi, accumulati in forma liquida per l’incertezza, verso investimenti profittevoli capaci di generare un impatto sociale durevole e di favorire una crescita sostenibile ed inclusiva. Nei confronti delle imprese, - conclude Gros Pietro- il compito delle banche nel nuovo scenario non sarà solo quello di erogare credito, ma anche di accompagnarle nell’accesso a fonti di finanziamento alternative con particolare attenzione al capitale di rischio, utile per consentire alle imprese l’investimento in innovazione necessario ad affrontare il cambiamento messo in atto dalle sfide globali e non solo dalla pandemia, che in sostanza ha accelerato un processo di trasformazione già in atto".
“Pandemia, le certezze porta via”, così titola uno dei paragrafi del Rapporto: partendo da questa osservazione l’analisi evidenzia un mondo sempre più fragile con una globalizzazione scardinata. I temi fondamentali del nostro sistema sono esaminati alla luce delle trasformazioni, indotte dall’emergenza sanitaria: nuove organizzazioni del lavoro - commercio on line e smart working -, sostenibilità della crescita dei mercati finanziari, nuova coesione dell’Unione Europea con la Next Generation EU, equilibri internazionali, successi senza precedenti della scienza, per concludere con l’analisi della situazione italiana.
Dopo vent’anni di stagnazione, l’Italia ha oggi per la prima volta, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, le risorse per realizzare una trasformazione dell’industria in direzione green e digitale, accompagnata dalle riforme -giustizia, pubblica amministrazione e fisco-. Per ripartire il Paese ha bisogno di investimenti “buoni”, in infrastrutture, in ricerca e innovazione, in formazione del capitale umano. In questo processo, la ritrovata solidità del sistema bancario può svolgere un ruolo fondamentale per progettare il futuro e provare a guardare avanti.