Terna: presentato nuovo Piano di Sviluppo 2021 della rete elettrica nazionale

Donnarumma: “Forte accelerazione degli investimenti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. L' obiettivo è dare il nostro contributo al rilancio dell’economia italiana”

Terna ha presentato oggi il nuovo Piano di Sviluppo 2021 della rete elettrica di trasmissione nazionale: 18,1 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni, +25% rispetto al precedente piano decennale, per abilitare la transizione energetica, favorendo lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili, contribuendo significativamente al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi Piano di Sviluppo 2021 della rete elettrica del Green Deal e dando un importante impulso alla ripresa economica del Paese.

Terna: presentato nuovo Piano di Sviluppo 2021 della rete elettrica nazionale

Il nuovo Piano della società presieduta da Valentina Bosetti e guidata da Stefano Donnarumma è stato illustrato alla presenza del Presidente di ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, Stefano Besseghini, e del Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

 

Bosetti: “Il 95% investimenti di Terna può essere definito sostenibile”

“Il 95% investimenti di Terna può essere definito sostenibile. Secondo le previsioni- afferma Valentina Bosetti, Presidente Terna S.p.A.- ci sarà un aumento di investimenti nel sistema energetico che cambieranno in modo importante nel 2050, dove le energie fossili dovrebbero essere solo 10%. Aumenteranno anche gli investimenti nel solare e nell’eolico. Quello che facciamo noi di Terna è importante per Italia e per tutti i paesi verso una vera decarbonazione. Quando si parla di resilienza non dobbiamo pensare solo quella verso transizione energetica, ma la resilienza ha anche un elemento climatico importante, bisogna fare una pianificazione della rete che non guardi solo al passato ma che utilizzi anche le previsioni metereologiche per il lavoro futuro”.

 

Donnarumma: “La sfida del futuro è l’accelerazione per la transizione energetica per ridurre i costi per l’utente finale”

“Il nuovo Piano di Sviluppo 2021 prevede, nei prossimi dieci anni, una forte accelerazione degli investimenti, i più alti di sempre, che riflette l’importante momento storico che stiamo vivendo: per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che l’Italia e l’Europa si sono dati è infatti necessario non solo avere una chiara visione del futuro, ma anche e soprattutto saper programmare e realizzare tutte le opere indispensabili alla concreta realizzazione della transizione energetica, di cui Terna è regista. Grazie quindi all’impegno di tutte le nostre persone, potremo mettere a punto un sistema elettrico sempre più efficiente, sostenibile e ‘verde’. Nostro obiettivo è anche dare un importante contributo al rilancio dell’economia italiana così duramente colpita, come ovunque nel Mondo, da questa terribile pandemia: ogni miliardo investito in infrastrutture ne genera infatti tra due e tre in termini di PIL e consente di creare moltissimi nuovi posti di lavoro”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato di Terna.

“In questo Piano decennale di investimenti nel quale si innesta nostra pianificazione industriale, uno dei concetti di fondo è il ruolo abilitante della transizione energetica e per questo dobbiamo pensare alla geografia dell’Italia, dove c’è una necessità di trasporto di energia importante lungo tutto l’asse del paese. L’energia prodotta da fonti rinnovabili oggi viene trasportata da sud a nord questo è il nuovo scenario. L’infrastruttura di rete è abilitatore della transizione energetica, il vettore elettrico sarà dominante, l’infrastruttura va potenziata per evitare il sovraffollamento delle reti. Altro concetto è il tema dello sforzo che fa profuso in questi 10 anni, che mai si è visto in termini di intensità, per garantire l'esecuzione di investimenti ingenti. Il terzo concetto è quello degli investimenti che mettiamo in campo che sono correlati con la riduzione delle emissioni per il raggiungimento degli obiettivi italiani ed europei. Le sfide da affrontare dipendono anche dai cambiamenti climatici che generano impatti e rischi sul funzionamento delle reti e bisogna garantire il servizio, più si va verso le risorse rinnovabili più si devono studiare tecnologie e metodi. Dobbiamo garantire poi che la disponibilità di energia sia paritetica del fabbisogno delle persone e rendere capace il sistema italiano di supportare le rinnovabili e le attività dei distributori di queste ultime. Tra i nuovi progetti previsti e sono almeno 30, c’è una nuova interconnessone con la Svizzera, un secondo collegamento Italia Grecia che consente anche compensazione dei flussi energetici e l'irrobustimento tra Calabria e Sicilia. Tra gli obiettivi c'è la chiusura degli impianti con maggiori emissioni Co2 per il superamento degli impianti a carbone, così si risparmieranno 5 milioni di tonnellate di Co2 all’anno. Tra le sfide del futuro- conclude Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato Terna S.p.A.- c’è l’accelerazione per la transizione energetica per le riduzione delle emissioni in Italia, dobbiamo fare questo tra le altre cose, anche per garantire il beneficio del sistema, per ridurre il costo per l’utente finale per il medio e lungo periodo.”

Cingolani:” La strada è l’aumentare il funzionamento elettrico di tutto quello che produce energia, che deve essere prodotto in maniera rinnovabile”

“Il lancio del PNRR è allineato al piano Piano di Sviluppo 2021 della rete elettrica presentato. Noi abbiamo una sfida – afferma Roberto Cingolani, Ministro Transazione Ecologica- che va al di là di energia e mercato, a meno di 200 anni dall’invenzione del motori a carbone fossile, abbiamo raddoppiano le emissioni di c02 nel sistema. Noi non torneremo indietro, possiamo però ridurre l’impatto. Con le tecnologie attuali la strada è l’aumentare il funzionamento elettrico di tutto quello che produce energia, che deve essere prodotto in maniera rinnovabile. Tra gli obiettivi dell’accordo di Parigi c’è la richiesta per il 2030 di avere il 70% di energia elettrica prodotta con energie rinnovabili, bisogna fare quindi trasformazioni importanti di decarbonizzazione della mobilità, curare il settore manifatturiero e le emissioni prodotte dalle case. L’elettrificazione è la base di partenza per qualunque azione incisiva in questo senso. Per un Paese pieno di norme e burocrazia ci sono problemi in questo senso, ma dobbiamo far in modo che la transizione energetica ci porti al target di Parigi. Altro punto importante è la mobilità, in Italia ci sono oltre 30 milioni di auto molte di queste altamente inquinanti, transizione come tale può aiutare le famiglie a cambiare automobili con mezzi a costo analogo, abbiamo però bisogno di tempo per installare decine di colonnine e distributori che si devono attaccare a rete rinnovabile e non a carbone, questo richiede degli anni però, dobbiamo far crescere domanda e offerta nello stesso modo. Ci dobbiamo sforzare di perseguire modello di sostenibilità per aiutare tutti i paesi che non ce la fanno. La transizione ecologica è difficile e tocca a tutti, il compito del Terna di turno è minimizzare costi in bolletta. “

 

Besseghini: “Come autorità abbiamo spinto per aspettative congiunte, abbiamo del lavoro ancora da fare per essere esempio europeo”

“Piano sviluppo decennale è un’occasione di riflessione ci proietta nella visione di futuro. Bisogna fare un’analisi sistematica dei costi benefici – spiega Stefano Besseghini, Presidente ARERA - per darci una guida che ci permetta una valutazione attenta del beneficio che c’è delle singole iniziative. Un elemento importante è quello di scenario evolutivo sul quale costruiamo le aspettative. Come autorità abbiamo spinto per aspettative congiunte, abbiamo del lavoro ancora da fare per essere esempio europeo. Dobbiamo aumentare attenzione e non dare per scontato il sistema in cui siamo, perché rapidamente si può andare in crisi. Molto interessante il tema delle richieste di connessione. Terna dovrebbe caricarsi l’onere di darci metrica dell’evoluzione per avere un polso della situazione concreto, un segnale di ripartenza dei mercati e dei progetti.”

 

Per far fronte alla profonda trasformazione in atto nel settore elettrico, Terna ha dunque deciso di imprimere una importante accelerazione degli investimenti previsti nel Piano di Sviluppo decennale, elaborato in base ai più aggiornati scenari predisposti da Terna su indicazione dell’Autorità: l’incremento della domanda e della produzione da rinnovabili, che secondo gli obiettivi definiti nell’attuale Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) dovrà arrivare a una quota del 55% nel 2030, richiederà infatti un coerente adeguamento della rete elettrica nazionale. In questo contesto, gli interventi previsti nel Piano di Sviluppo 2021 di Terna saranno fondamentali per integrare le fonti rinnovabili, portando alla progressiva chiusura delle centrali a carbone coerentemente con gli obiettivi prefissati e riducendo in modo significativo le emissioni in atmosfera, in linea con i target del PNIEC, fino ad arrivare a zero emissioni al 2050. Le sfide imposte dalla transizione ecologica implicano peraltro per il sistema elettrico l’avvio di una trasformazione con complessità tecniche e di esercizio mai sperimentate prima. Il perseguimento degli obiettivi della transizione energetica richiede uno sforzo in termini di pianificazione, semplificazioni autorizzative e realizzazione di infrastrutture che non trova precedenti nei decenni più recenti della storia italiana.

In particolare, i forti investimenti previsti da Terna nelle reti di trasmissione elettrica, a beneficio del sistema Paese, serviranno a incrementare la magliatura, a rinforzare le dorsali tra Sud (dove maggiore sarà la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) e Nord (dove è più sostenuta la domanda di energia elettrica), a potenziare i collegamenti fra le isole e la terraferma e all’interno delle isole, a sviluppare le infrastrutture nelle aree più deboli, al fine di migliorarne la resilienza, l’efficienza, la sostenibilità e l’integrazione delle rinnovabili.

Significativi i benefici per cittadini e ambiente, in termini di riduzione delle emissioni climalteranti in atmosfera e di reti dismesse: secondo le stime di Terna, gli interventi programmati nell’arco di Piano permetteranno di ridurre le emissioni in atmosfera di CO2 per 5,6 milioni di tonnellate annue (quasi il doppio rispetto al Piano precedente) e consentiranno di demolire 4.600 km di infrastrutture obsolete (circa 800 km in più rispetto al Piano precedente).

 

Le linee di azione del Piano di Sviluppo 2021

Integrazione delle rinnovabili, ampliamento rete, sinergie infrastrutturali e interconnessioni

Nel nuovo Piano di Sviluppo, che, in base alla normativa, a partire dal 2021 avrà cadenza biennale, Terna ha programmato oltre 30 nuovi progetti infrastrutturali, dando elevata priorità a tutti gli interventi ritenuti strategici per l’intero sistema elettrico nazionale. Queste le principali linee di azione: rafforzamento degli scambi tra zone di mercato per una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili; risoluzione delle criticità e maggiore elettrificazione delle aree metropolitane; sinergie con gli altri sistemi (gas, ferrovie e telecomunicazioni) per integrare le reti e determinare un minore impatto sul territorio; potenziamento delle interconnessioni con l’estero per aumentare la capacità di scambio con i Paesi confinanti.

 

I principali interventi

Tra i progetti in completamento nei primi anni del Piano di Sviluppo 2021, figurano diverse opere di interesse nazionale.

-L’elettrodotto a 380 kV ‘Colunga-Calenzano’, che si snoda per 84 km tra le province di Bologna e Firenze. L’infrastruttura, per la quale è previsto un investimento di 170 milioni di euro, assicurerà un notevole aumento della capacità di scambio fra Nord e Centro-Nord, rafforzando la magliatura della rete elettrica dell’area.

-La linea a 380 kV ‘Chiaramonte Gulfi-Ciminna’, lunga 170 km attraverso le province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo e Ragusa, sarà il primo collegamento ad altissima tensione nella parte occidentale della Sicilia e, grazie a un investimento di circa 300 milioni di euro, consentirà di migliorare significativamente la qualità della rete regionale, favorendo la produzione da fonti rinnovabili. L’elettrodotto a 380 kV ‘Paternò-Pantano-Priolo’, lungo 60 km tra Catania e Siracusa, permetterà di incrementare la sicurezza e la flessibilità della rete e porterà alla dismissione di oltre 150 km di vecchie linee aeree. L’opera prevede un investimento di circa 70 milioni di euro.

-La linea a 380 kV ‘Bisaccia-Deliceto’, lunga 35 km tra le province di Avellino e Foggia, favorirà, grazie a un investimento di circa 40 milioni di euro, un miglior utilizzo dell’energia prodotta dagli impianti eolici tra Puglia e Campania.

-Per quanto riguarda la penisola Sorrentina, l’importante progetto di riqualificazione e riassetto della rete elettrica a 150 kV consentirà a Terna di eliminare quasi 60 km di elettrodotti aerei ormai obsoleti, liberando territorio pregiato in un’area ad alta vocazione imprenditoriale.

 

Entreranno inoltre in esercizio nell’arco di Piano:

-Il Tyrrhenian Link, il collegamento HVDC (alta tensione a 500 kV in corrente continua) sottomarino che collegherà la Sardegna alla Sicilia e quest’ultima alla Campania, grazie a un investimento di circa 3,7 miliardi di euro: l’opera consentirà di dismettere impianti termoelettrici meno efficienti e più inquinanti in Sicilia e contribuirà in maniera determinante al completo phase-out delle centrali a carbone presenti in Sardegna, oltre ad abilitare ulteriormente lo sviluppo atteso delle rinnovabili. La tratta ovest ‘Sardegna-Sicilia’ è prevista che venga completata nel 2027, quella est ‘Campania-Sicilia’ nel 2028.

-L’Adriatic Link, il collegamento HVDC sottomarino tra Abruzzo e Marche da 1000 MW di potenza lungo circa 280 km. Terna prevede il completamento delle attività e l’entrata in esercizio entro il 2028, con due anni di anticipo rispetto alla data pianificata in precedenza. L’opera, che comporterà un investimento pari a circa 1,1 miliardi di euro, è funzionale all’integrazione dell’energia prodotta dagli impianti eolici e fotovoltaici presenti in gran parte nel Sud Italia verso i centri di consumo del Nord, nonché al rafforzamento delle condizioni di sicurezza e affidabilità tra Sud e Nord Italia.

-Il nuovo collegamento a 380 kV ‘Bolano-Paradiso 2’, tra Sicilia e Calabria, che permetterà di aumentare fino a 2000 MW complessivi lo scambio di energia elettrica tra l’isola e il continente, a beneficio dello sviluppo delle fonti rinnovabili previsto nel Sud Italia. Per questa opera Terna ha previsto un investimento di circa 100 milioni di euro.

-L’elettrodotto a 380 kV tra le aree di Montecorvino e Benevento, lungo oltre 70km, che contribuirà a eliminare le congestioni di rete in Campania e del Sud in generale, favorendo il pieno sfruttamento del Tyrrhenian Link.

-          Il nuovo elettrodotto a 380 kV ‘Aliano-Montecorvino’, tra Basilicata e Campania, funzionale alla riduzione delle congestioni interzonali e all’integrazione delle fonti rinnovabili. L’opera prevede un investimento di circa 230 milioni di euro.

 

Il piano di riassetto nelle principali aree metropolitane e i collegamenti con le isole

Un importante piano di riassetto delle infrastrutture riguarderà anche le principali aree metropolitane del Paese (tra cui Catania, Genova, Reggio Emilia e Roma) e lo sviluppo delle reti nelle isole attualmente non interconnesse con l’Italia peninsulare, per renderne più efficiente e affidabile il servizio elettrico locale. In particolare, nel Piano di Sviluppo 2021 figurano anche due nuovi cavi sottomarini: uno collegherà l’Isola del Giglio con la Toscana, l’altro unirà l’Isola di Favignana con la Sicilia. A queste, si aggiunge l’elettrodotto sottomarino tra l’Isola d’Elba e la terraferma. L’infrastruttura da 90 milioni di euro, lunga 37 km e completamente ‘invisibile’, contribuirà a migliorare la qualità del servizio elettrico locale, garantendo importanti benefici in termini di sicurezza, affidabilità e sostenibilità dell’isola, caratterizzata da elevati consumi elettrici nel periodo estivo. 

Interconnessioni con l’estero: Italia hub elettrico europeo e mediterraneo

Nel Piano di Sviluppo 2021 Terna ha programmato una nuova linea di collegamento tra l’Italia e la Svizzera da 1000 MW di potenza, la cui realizzazione è legata al progetto di razionalizzazione della rete in alta tensione di Valtellina e Valchiavenna (in provincia di Sondrio) che porterà alla demolizione di quasi 500 km di elettrodotti esistenti e all’interramento di linee aeree. Per questo importante intervento Terna ha pianificato un investimento di oltre 1,2 miliardi di euro.

Inoltre, Terna investirà circa 750 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo cavo sottomarino con la Grecia da 500 MW di potenza e 200 km di lunghezza. Il progetto raddoppierà l’attuale capacità di scambio tra i due Paesi e favorirà una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili. Confermato nel Piano di Sviluppo 2021 il progetto Sa.Co.I.3, il rifacimento del collegamento tra Sardegna-Corsica-Italia. Queste interconnessioni, insieme agli elettrodotti tra Italia-Francia, Italia-Tunisia e Italia-Austria, consentiranno al nostro Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il ruolo di hub elettrico dell’Europa e dell’area mediterranea, diventando protagonista a livello internazionale.

‘Sviluppo Rete’, la nuova App di Terna

Per la prima volta Terna ha dedicato al Piano anche una App ad hoc, pubblica e interattiva, che mostra i principali progetti e gli interventi di sviluppo sulla rete elettrica nazionale con strumenti multimediali di ultima generazione. L’applicazione consentirà ai cittadini di conoscere il piano delle opere fondamentali per la transizione energetica e di esplorare, con la realtà aumentata, anche contenuti extra all’interno delle diverse sezioni: contesto di riferimento, processo di pianificazione, interventi di sviluppo, benefici per il sistema. Attraverso la nuova app “Sviluppo Rete”, Terna illustra gli obiettivi e i criteri alla base del processo di pianificazione a livello nazionale ed europeo, le priorità di azione e i risultati attesi con l’attuazione del Piano, confermando, ancora una volta, il suo impegno a favore della sostenibilità ambientale e delle esigenze di sviluppo del territorio.