Traffici illeciti e sicurezza delle supply chains: le sfide per il sistema Italia
Marini (Philip Morris): “Italia best practice nel commercio illegale di tabacco, anche grazie anche alle forze dell’ordine e all’Agenzia delle Dogane”
La trasparenza dei flussi commerciali è essenziale per rafforzare l'integrazione delle supply chains internazionali. Il tracciamento dei prodotti offre benefici a tutti gli attori coinvolti: dalle aziende, che vedono tutelata la qualità e l’originalità dei propri prodotti, ai consumatori, correttamente informati su ciò che acquistano, alle istituzioni, aiutate nella loro azione di contrasto ai traffici illeciti.
Traffici illeciti e sicurezza delle supply chains: le sfide per il sistema Italia
Quali sono le best practices messe in campo dai vari stakeholder? Come si stanno comportando alcuni tra i principali settori produttivi? Qual è il quadro internazionale di riferimento e quali i strumenti normativi possono essere utilizzati per aumentare sicurezza e trasparenza? A queste domande hanno risposto in un incontro online organizzato da ISPI con la collaborazione di Philip Morris Italia, gli esponenti delle istituzioni e del settore privato e gli esperti intervenuti all’evento come relatori. Tra questi Giampiero Massolo, Presidente, ISPI, Lead Co-Chair, T20 Task Force on Multilateralism and Global Governance; Gilberto Pichetto Fratin, Vice Ministro dello Sviluppo Economico; Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri; Raffaele Borriello, Capo Area Legislativo e Relazioni Istituzionali, Coldiretti; Emilio Gatto, Direttore Generale della Prevenzione e del Contrasto alle Frodi Agroalimentari, MiPAAF; Piergiorgio Marini, Manager, Illicit Trade Prevention, External Affairs, Philip Morris International; Mario Peserico, Presidente, INDICAM - Associazione per la Tutela della Proprietà Intellettuale; Andrea Taborelli, Vice Presidente Tesoriere Tracciabilità e Filiera, Sistema Moda Italia e Amministratore Delegato, Tessitura Serica A.M. Taborelli Srl.
Marini: “La lotta al commercio illecito è un problema internazionale che necessita di soluzioni internazionali”
“Il problema è serio per il settore del tabacco, il commercio illecito è purtroppo spesso sottovalutato dall’opinione pubblica, ma fortunatamente è una priorità per le forze dell’ordine e l’Agenzia delle Dogane. Questo – spiega Piergiorgio Marini, Manager, Illicit Trade Prevention, External Affairs, Philip Morris International - rappresenta un costo sociale importante e si sviluppa su tre assi: su un aspetto economico finanziario, il prodotto tabacco infatti è un’opportunità per l’industria della contraffazione con mancanza di gettito per l’erario, perdite di posti di lavoro e violazione diritti per i titolari dei marchi. Il secondo asse è quello della sicurezza sociale, dietro il commercio illecito di sigarette ci sono le organizzazioni criminali internazionali e le sigarette sono un trampolino che serve per iniziare il business illecito. Terzo asse è quello della tutela del consumatore, tutti sanno i rischi del consumo delle sigarette, nei circuiti illegali i prodotti sono senza standard qualitativo, all’interno della sigarette contraffatte si trova di tutto, come pesticidi e metalli pesanti. In questo senso una nota negativa riguarda l’Europa che ha una quota di mercato delle sigarette contraffatte del 7,8% ed è un dato in crescita a causa della mancanza di gettito per l’erario e del nuovo trend rappresentato dalle fabbriche clandestine sul territorio comunitario. Il secondo trend è l’online, ad esempio i siti che spediscono i prodotti in paesi dove il prezzo medio del prodotto è più alto. La nota positiva invece viene dall’Italia con il 3,4% di sigarette contraffatte, dato in calo rispetto all’anno precedente, che ci pone come best practice per il tema. Questo grazie anche alle forze dell’ordine e all’Agenzia delle Dogane che hanno reso possibile tutto questo. Parlando della tutela della catena logistica la tracciatura è imprescindibile. Per il tabacco c’è un sistema di tracciamento introdotto nel 2016 che è molto sofisticato, per ogni pacchetto di sigarette c’è un codice stampato che è convogliato in un database dove hanno accesso solo le autorità, si può seguire così il prodotto e capire se è contraffatto. Il settore del tabacco è strategico per l’economia del Paese, abbiamo un memorandum per l’acquisto di 500 milioni di euro di tabacco italiano stilato con il Governo. La lotta al commercio illecito è un problema internazionale che necessita di soluzioni internazionali. Questo richiede un approccio complesso interministeriale che coinvolge tutte le istituzioni che vengono toccate dalla materia.”
Pichetto Fratin: “La nostra azione vuole promuovere un cambio culturale dell’opinione pubblica sulla contraffazione e sul falso”
“L’obiettivo confronto sul tema tracciamento, della catena delle filiere del sistema di attività nel processo per fornire un prodotto e un servizio al cliente finale. Questo è un processo articolato- afferma Gilberto Pichetto Fratin, Vice Ministro dello Sviluppo Economico- che parte dalla selezione delle materie prime e deve portarci a fare valutazione qualitativa di tutto quello che è il tracciamento per tutelare la qualità dei prodotti per rendere informati e coscienti i consumatori finali per contrastare i traffici illeciti. Per la lotta alla contraffazione abbiamo firmato un decreto, che è un primo passo per l’attuazione del Pnrr, con uno stanziamento di 30 milioni di euro per tutelare proprietà intellettuale nella digitalizzazione del nostro sistema produttivo. La nostra azione vuole promuovere un cambio culturale dell’opinione pubblica sulla contraffazione e sul falso per contrastare il fenomeno. Con una crescente globalizzazione il passaggio fondamentale è tracciabilità dei prodotti, per aiutare il sistema produttivo a utilizzare i moderni strumenti per farlo, per la tutela dal Made in Italy.”
L’incontro rientra tra le iniziative dell’Osservatorio Geoeconomia dell’ISPI, che promuove primariamente attività di analisi e orientamento sugli scenari internazionali destinate alle imprese e alle Istituzioni che ne supportano l’internazionalizzazione.
In particolare, si propone di favorire un confronto tra le best practices degli stakeholders rilevanti sul tema del tracciamento a livello di supply chain, partendo dal presupposto che migliorare il tracciamento offra benefici a tutti gli attori: dalle aziende, che vedono tutelata la qualità e l’originalità dei propri prodotti, ai consumatori, che possono essere correttamente informati su ciò che acquistano. Inoltre, il tracciamento consente di contrastare i traffici illeciti.
Obiettivo dell’iniziativa è stato quello di favorire la consapevolezza di imprese e istituzioni italiane sull’importanza di sviluppare la lotta ai traffici illeciti e favorire il tracciamento delle filiere tanto a livello nazionale (e locale), quanto in ambito internazionale.