Biden guerra ad Amazon: "Paghi le tasse, basta paradisi fiscali"

Il presidente americano ha proposto ai suoi partner dell'Ocse di portare la tassazione al 15%, sul fronte interno, invece, al 28%

Finalmente qualcuno ci prova: l’amministrazione Biden dichiara guerra ad Amazon, più volte accusata dal presidente Usa di eludere i propri doveri fiscali sfruttando le opportunità offerte da paradisi quali le Bahamas o l’Irlanda. In un’epoca in cui il fisco, a livello globale, è sempre più alla caccia del “nero”, qualcuno finalmente rivolge la propria attenzione alle grandi multinazionali.

Biden guerra ad Amazon: "Basta paradisi fiscali, paghi le tasse"

L'Amministrazione del presidente Joe Biden ha proposto, attraverso il Dipartimento del Tesoro, ai suoi partners dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) una tassa societaria globale di almeno il 15%. Percentuale che viene considerata un punto di partenza ma che resta inferiore rispetto a quello che sarebbe l’obiettivo finale, il 21%.

Il tentativo dei negoziati promossi dagli Stati Uniti con l’Ocse è quello di portare un’armonizzazione di tasse tra i paesi in merito ai profitti delle grandi società. Il tutto allo scopo di impedire loro la fuga nei paradisi fiscali. In Irlanda risiedono numerose multinazionali, che pagano un tasso del 12,5%, mentre i paesi vicini come Francia e Germania sono al 21%.

Lo scopo finale è quello di aumentare i contributi, oggi irrisori, ai giganti della tecnologia nei rispettivi Paesi. Tra tutti, nel mirino di Biden, c’è Jeff Bezos, patron di Amazon, che più volte ha accusato di aver eluso gli obblighi fiscali nel suo paese grazie ai vantaggi fiscali di altri paesi.

Biden vs Amazon: tremano i paradisi fiscali

La mossa del numero uno Usa spaventa quei paesi che dei trattamenti fiscali ad hoc hanno fatto la loro ricchezza. Il governo del democratico ha confermato che una tassa globale sulle società "a zero" ha scatenato una corsa al ribasso dei tassi aziendali, limitando la capacità dei paesi di aumentare le entrate per effettuare gli investimenti necessari. La speranza dell’Ocse è di arrivare ad un pre-accordo globale al vertice finanziario del G20 del 9 e 10 luglio. L’accordo finale dovrebbe arrivare a fine di ottobre.

“È importante garantire che i governi abbiano sistemi fiscali stabili che raccolgano entrate sufficienti e che tutti i cittadini condividano equamente l'onere finanziario del governo" è stato il commento di Janet Yallen, segretario al tesoro degli Stati Uniti d’America, da sempre particolarmente favorevole alla proposta.

Biden contro Amazon, il presidente americano: "Negli Usa ora società tassate al 28%"

Sul fronte interno Biden ha proposto di aumentare l'imposta sulle società dall'attuale 21%, figlia della riforma fiscale di Trump del 2017, al 28%, sebbene i democratici più moderati siano più concordi in una percentuale del 25%. Queste entrate Biden serviranno, in parte, per finanziare il suo mega progetto sulle infrastrutture e soprattutto far terminare quello che tutti considerano un approccio eticamente immorale e finanziariamente  sbagliato per tutti i paesi.