Recovery Fund, quale sarà il ruolo del settore bancario nella ripresa economica?
Il Presidente di Intesa Sanpaolo Gros-Pietro: "Immetteremo 400 miliardi, il doppio rispetto a quanto mette l’Unione Europea"
Si è tenuto questa mattina il convegno online “Milano Capitali – Recovery Edition 2021”, la terza edizione dell’evento MF/MilanoFinanza e ClassEditori che dà voce ai protagonisti della buona finanza. Al centro dell'evento, l’evoluzione della Borsa Italiana con Euronext e lo sviluppo del mercato dei capitali in Italia per le aziende italiane (specialmente Pmi) e per i grandi gruppi internazionali non quotati.
Next Generation Eu, cosa farà Milano? La parola al sindaco Giuseppe Sala
“Oggettivamente oggi alcune cose devono cambiare” ha affermato Giuseppe Sala, Sindaco del Comune di Milano. “Non dobbiamo cadere nella facile retorica del “nulla sarà come prima”, ma dobbiamo non subire solo la pandemia e trovare una strada di crescita. Ognuno deve fare la sua parte, io sono qui per dire cosa farò io, cosa farà Milano".
"E’ chiaro che la finanza rappresenta per la nostra città un patrimonio di talenti e io francamente vedo nella Finanza un sano istinto al cambiamento, ma partirei da ciò che a mio giudizio deve fare la nostra città. 221 mld sono una cifra enorme. Centralmente, con spese e investimenti che partono dai ministeri, l’anno scorso sono stati investiti 35 mld, la capacità di investimento centrale è questa. Non è un atto di generosità dare i fondi alle amministrazioni locali, ma è l’unica via".
"A cosa sto preparando Milano?" - prosegue il Sindaco. "Punto primo: i progetti devono andare in direzioni ben definite e settori ben definiti che sono quelli stabiliti dall’Europa. Punto due: bisogna fare in fretta. Altrimenti saremo qui tra qualche anno con la solita retorica a dirci: “Abbiamo perso un sacco di finanziamenti.” Le regioni devono portare progetti in fase definitiva. Quando chiederò soldi per allungare le metropolitane, per comprare bus elettrici, per lavorare sull’edilizia popolare, per migliorare il profilo energetico lo farò avendo progetti che sono già in fase definitiva da trasformare in fase esecutiva".
"Sono ecologista perché so che i finanziamenti andranno lì. È evidente che c’è un’opportunità. Milano promette di seguire questo percorso: assecondare la transizione ambientale e digitale abbattendo le disuguaglianze sociali. Io sono qui per promettervi il massimo impegno per fare la mia parte”, conclude.
Recovery Fund, il Vicepresidente BEI Scannapieco: "Priorità alle riforme"
“La settimana scorsa la Grecia ha deciso di assegnarci 5 dei 31 miliardi del Recovery Fund. Lo stesso è stato fatto con l’Italia, abbiamo iniziato un’interlocuzione già da settembre dello scorso anno mettendo semplicemente sul tavolo quello che noi potevamo fare per aiutare a spendere bene queste risorse. E’ una sfida epocale e importante", queste le parole di Dario Scannapieco, Vicepresidente BEI.
"Ci sono tre aspetti su cui bisogna concentrarsi molto. Prima di tutto c’è l’execution, l’attuazione. I piani, sulla carta, tendenzialmente sembrano tutti buoni. Ma la differenza si fa nell'implementazione. Il secondo aspetto su cui ci si deve concentrare molto è il fatto che l’Italia, negli ultimi 20 anni, è cresciuta in media dello 0,4% e questo non perché siano mancate le risorse finanziarie ma soprattutto perché c’è un sistema molto complicato di regole. Le riforme sono un aspetto fondamentale, sarebbe una grande miopia considerare il Recovery Fund un evento finanziario, ma deve essere un evento per modernizzare il paese e liberarci una volta per tutte da questo tetto alla crescita che sembra opprimere il potenziale dell’Italia. L’altro aspetto è che questo significa mettere accanto ad un tavolo di lavoro sui progetti un tavolo di lavoro sulle riforme."
Il ruolo del settore bancario nella ripresa dell'economia, Paolo Gentiloni: "Le banche sono parte della soluzione"
Paolo Gentiloni, Commissario UE agli affari economici, durante il suo intervento ha affermato: "E’ una giornata particolare quella di oggi prima di tutto perché segna in Italia, ma anche in Belgio, alcune decisioni di riapertura che vanno gestite con responsabilità e prudenza. Credo che dopo le difficoltà di avvio avremo dosi sufficienti di vaccini e io penso che sia stato molto importante avere un procurement comune a livello europeo sui vaccini".
"Siamo finalmente nella fase operativa di Next Generation Eu. Il Portogallo è stato il primo a presentare il proprio piano nella scorsa settimana. In questa settimana ne riceveremo diversi, compreso quello italiano. Poi saranno necessari un po’ di mesi per esaminare i progetti. Al termine di questi due mesi, la commissione farà una proposta al consiglio per approvare i diversi piani nazionali. Con questa approvazione scatterà il prefinanziamento del 13%. Sarà un’occasione straordinaria perché non solo sono tanti soldi, ma in modo particolare sarà una grande occasione per l’Italia per liberarsi da una cappa ventennale di bassa crescita. Sappiamo che non siamo ancora fuori dalla pandemia. L’economia anche nel primo trimestre di quest’anno ha conservato un leggerissimo segno negativo, ma tutti gli indicatori ci dicono che c’è un prevalente ottimismo e una notevole possibilità che nella seconda metà di quest’anno si vada incontro ad una crescita rilevante. Le decisioni che sono state prese a livello europeo, hanno attutito la crisi ma non hanno cancellato le ferite che potrebbero rimanere anche a lungo e non hanno cancellato le differenze e la capacità di ripresa che non sarà uguale tra i diversi paesi".
“In questo quadro, le banche questa volta non sono state l’origine e neanche parte del problema, sono invece parte della soluzione. Chiaro che dobbiamo guardare attentamente alla prossima fase perché il sostegno record pubblico ha portato ad un livello di fallimenti corporate record, nel senso che non sono mai stati così pochi”.
“Perché le banche devono conservare la buona forma che hanno recuperato? Perché sono fondamentali per le transizioni di cui stiamo parlando. La transizione europea senza le banche non è attuabile. Il ruolo delle banche è fondamentale”.
PNRR, il Presidente di Intesa Sanpaolo Gros-Pietro: "Immetteremo 400 miliardi, il doppio rispetto all'Ue"
“Mi fa piacere sentire il commissario Gentiloni affermare giustamente che le banche sono parte della soluzione del problema” ha affermato Gian Maria Gros-Pietro, Presidente, Intesa Sanpaolo. “Le banche devono raccogliere risparmio e immetterlo nell’economia. Ora siamo in presenza di uno strumento che ricorda il piano Marshall. Mi fa piacere sottolineare che tale strumento, il Next Generation Eu, cambia la natura politica dell’Europa, facendo un passo avanti atteso da lungo tempo. Per l’Italia il piano comporta circa 200 mld, tanto e poco allo stesso tempo. E’ poco perché è 1/8 circa del nostro PIL, è tanto perché è in aggiunta e quindi va usato bene, va immesso nella circolazione sanguigna dell’economia come un ricostituente che farà cambiare tutto”.
Il ruolo delle banche è immettere questi fondi nei settori giusti. Io parlo di Intesa Sanpaolo: ogni giorno i nostri clienti sui loro conti correnti fanno transazioni per circa 35 mld. Questo dà la natura della quantità della circolazione sanguigna del Paese e passa sui conti di Intesa Sanpaolo. Noi nell’arco di piano del Recovery and Resilience Plan noi immetteremo il doppio rispetto a quanto mette l’Unione Europea, cioè 400 miliardi. 120 miliardi per le imprese piccole (fino a 350 milioni di fatturato), 150 miliardi per quelle grandi (sopra i 350 milioni), 140 miliardi per le famiglie.
Almeno quattro progetti sono fondamentali:
- La transizione ecologica è un must che il pianeta deve affrontare. La pandemia è una piccola cosa rispetto alle possibili conseguenze del cambiamento climatico. Le banche, che sono quelle che finanziano, possono spingere questa attività che è fondamentale.
- Le infrastrutture e i trasporti. L’Italia è cresciuta poco, quasi niente, negli ultimi 20 anni. Ci sono delle strozzature, alcune di queste sono fisiche.
- Progetti di rigenerazione urbana. Le città sono i grandi motori dello sviluppo in tutti i grandi paesi.
- L’inclusione sociale: il capitale umano è la maggiore risorsa che abbiamo a disposizione e dunque deve essere incluso nello sviluppo. Questo significa dare ai giovani gli strumenti per costruire questo nuovo sistema economico, sociale e ambientale.
Le banche sono uno strumento fondamentale non solo perché sono in grado di finanziare e possono coinvolgere il risparmio, ma anche perché le banche sanno come investirlo.
Per favorire la lotta al cambiamento climatico non si dovrebbero più usare i combustibili fossili, ma questo non si può fare subito. Bisogna prima avere delle soluzioni diverse, tipo l’idrogeno. Ma per produrre e trasportare idrogeno occorre usare più energia di quella che restituirà usandolo. Quindi bisogna sviluppare fonti alternative, avere dei progetti a lungo termine durante i quali le risorse che entrano coprono i fabbisogni”.
Le banche e le istituzioni finanziarie sono abituate a fare questi calcoli e ad esaminare progetti che richiedono molti anni e a verificare che in ciascuno di questi anni il progetto sia sostenibile. Programmi eccessivamente ambiziosi e stressanti possono provocare un rifiuto sociale e determinare l’impossibilità di raggiungere gli obiettivi.
Il ruolo del settore bancario nella ripresa economica, il Presidente di Unicredit Padoan: "Riallocare le risorse e facilitare l'uscita dall'emergenza"
"Vorrei partire anche io da una frase di Paolo Gentiloni: ‘Le banche oggi sono parte della soluzione’, anni fa molti avrebbero sostenuto che erano parte del problema soprattutto durante la fase della crisi del debito sovrano. Ma quella situazione è dietro le nostre spalle, oggi le banche sono solide e sono in una situazione patrimoniale che permette di fare ripartire le attività strutturale delle banche, che è quella di riallocare le risorse che vengono dal risparmio, che è così elevato nel nostro paese", ha affermato il Presidente di Unicredit Pier Carlo Padoan. Riallocare le risorse è una delle due grandi funzioni che il sistema bancario deve in questi momenti di crisi garantire. La prima è la riallocazione verso un nuovo modello di sviluppo, che è quello che sottende il PNRR, un piano di sviluppo che la Commissione Europea aveva messo sul tavolo ben prima dell’emergenza pandemica ma che adesso viene rafforzato: un modello di sviluppo basato sulle nuove tecnologie e della sostenibilità ambientale e sociale. Come banche abbiamo una grandissima responsabilità: essere un contributore importante alla ricostruzione migliore. L’altra funzione è quella di facilitare l’uscita che rimane di emergenza, la situazione in cui si è deciso giustamente di fare crescere il debito per poi mettere le condizioni per ritornare a crescere e far calare il debito, ma anche una situazione in cui sia imprese che famiglie sono state travolte dalla pandemia e che hanno bisogno di strumenti di emergenza che vanno usati senza limiti. Le banche sono fondamentali per uscire dalla situazione di emergenza ed evitare che improvvisamente ci si trovi di fronte ad un burrone da cui c’è il rischio di cadere. Le banche possono collaborare con le istituzioni, possono andare incontro alle necessità delle imprese, possono rafforzare e anticipare l’attività del settore della public policy, un esempio recente dal punto di vista di Unicredit è la decisione autonoma di rafforzare il sistema delle moratorie indipendentemente da quello che il governo richiedeva e proponeva".
"C’è il bisogno non solo di pensare ad un modello di allocazione più sostenibile, diverso dal passato. Ma costruire sull'eredità del passato un nuovo modello di sviluppo e farlo con una forte interazione tra istituzioni pubbliche, il settore economico e quello bancario. Nelle banche c’è una grande potenzialità, una grande ricchezza in termini di capitale umano che deve essere rafforzato con investimenti in tecnologie", conclude.
Ripresa post covid, l'Amministratore Delegato di Banco BPM Castagna: "Agire con immissione di capitale"
Per Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato, Banco BPM: "Il fatto di essere in una situazione in cui esponenti governativi, sia a livello italiano che europeo, possono insieme proporre uno sviluppo economico basato su fondi reali messi a disposizione, che sono soltanto una parte della liberazione di fondi che si potrà avere anche con le risorse private, è importantissimo".
"E’ importante recuperare la fiducia. Abbiamo fatto un percorso straordinario culminato nel governo Draghi. A questo punto abbiamo tutti i mezzi per poter in qualche modo supportare, come abbiamo fatto con molta diligenza l’anno scorso".
"Oggi abbiamo una situazione polarizzata: il manifatturiero sta andando molto bene, sta beneficiando della ripresa a livello internazionale, sta beneficiando dei paesi che mano mano escono dall’emergenza pandemia. Sappiamo che l’Italia è fatta da una serie innumerevole di multinazionali esportatrici. Ma, d’altra parte, una serie di settori (turismo, servizi, retail) stanno soffrendo molto di più e qui non se ne esce con il solo debito, che è sicuramente un ottimo carburante nel breve periodo ma poi ci vuole l’equity e i capitali. Bisognerà pensare a come allungare le moratorie e le scadenze in modo che somiglino sempre di più ad operazioni di equity. Bisognerà agire con immissione di capitale, con aiuti e incentivi all’immissione di capitale in queste aziende".