Cartelle esattoriali: da marzo ripartono le notifiche

Come già anticipato dal ministro all'economia Daniele Franco sono 50 milioni le cartelle rimaste ferme per l'emergenza covid. Gli inviii saranno spalmati in un paio di anni

Nessuna proroga per le cartelle esattoriali 2021: dal primo di marzo cominceranno ad essere nuovamente inviate le notifiche di riscossione, ben 50 milioni di cartelle fino ad oggi bloccate per l’emergenza covid. Non essendo stata fatta nessuna proroga il fisco è pronto a ricominciare il compito.

L’avvio delle notifiche e degli avvisi fiscali non è una sorpresa, come ricordato da laleggepertutti.it: il ministero dell’Economia e delle Finanze di Daniele Franco aveva già deciso di ricominciare con la distribuzione delle cartelle. Quello che non succederà, ovviamente, è che la prossima settimana l’agente della riscossione invii i 50 milioni di cartelle rimaste ferme. L’idea è quella di modificare i tempi della prescrizione per poter spalmare la trasmissione di notifiche e avvisi nell’arco di un paio di anni, ad un ritmo di tre o quattro milioni di cartelle al mese.

In standby anche il provvedimento che dovrebbe bloccare il pagamento delle rate di tutte le rottamazioni e saldo e stralcio rimaste congelate nel 2020, sempre per l’emergenza coronavirus. Sembra quasi un dato di fatto che ci sarà una proroga della sospensione fino ad aprile. Senza un decreto, famiglie e aziende dovranno passare alla cassa del fisco da lunedì. Da quanto si apprende, il provvedimento arriverà proprio il 1° marzo, giorno della scadenza dell’attuale sospensione. In alternativa, verrebbe approvato insieme al decreto Ristori 5.

I ristori restano l’altro punto delicato sul quale il Governo è chiamato a pronunciarsi nelle prossime ore. Le nuove chiusure annunciate in altre Regioni (a rischio arancione ci sono di nuovo Lombardia, Piemonte e Marche) comporteranno altre perdite economiche da parte di molti esercenti. L’idea già anticipata dall’Esecutivo è quella di viaggiare di pari passo con le chiusure e gli aiuti. E non solo quando le limitazioni vengono decise dallo Stato ma anche quando rispondono alle ordinanze delle Regioni.

I ritardi nei ristori, comunque, stanno mettendo a dura prova la pazienza degli eercenti. Motivo in più per accelerare il decreto sullo stop alle rate delle rottamazioni e del saldo e stralcio: spiegare a chi è già in difficoltà che deve chiudere per decreto ma che deve passare alla cassa del fisco per pagare non deve essere semplice.