Compagnia di San Paolo, Profumo: "Il bene comune e le persone al centro"
Presentato il Piano Strategico 2021-2024
Compagnia di San Paolo, Profumo: "La Fondazione intende connotarsi come un vero e proprio agente di sviluppo sostenibile"
La Compagnia di San Paolo ha presentato oggi le Linee Programmatiche per il 2021 e il Documento Programmatico Pluriennale 2021-2024. A presentare il Piano Strategico 2021-2024 della Fondazione erano presenti Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo insieme al Segretario Generale Alberto Anfossi.
“L'idea chiave della Piano strategico è la consapevolezza di una scelta che dobbiamo mettere in atto tutti e insieme, non solo riguarda noi ma tutto il sistema della Fondazioni del Paese. Il momento è adesso. Come dice Luciano Floridi: "il nuovo secolo sta iniziando adesso con la pandemia". Questo evento ci pone tutti sulla stessa linea di partenza, per una nuova sfida nel segno della sostenibilità. Due elementi hanno fondato e orientato l’azione della Compagnia di San Paolo in oltre quattro secoli e mezzo: il bene comune e le persone. E anche oggi, bene comune e centralità delle persone sono il metro con cui abbiamo letto la realtà. Sono la bussola che ci ha permesso di decifrare con chiarezza i nodi delle sfide di oggi", ha dichiarato Francesco Profumo, presidente della Fondazione torinese.
“Grazie all'esperienza della nostra Compagnia abbiamo potuto leggere la metamorfosi in atto e ridefinire il nostro ruolo come agente di sviluppo integrale. Da qui la scelta di allinearci agli obiettivi dell'agenda 2030 dell'ONU e più recentemente dei piani europei. Il punto di vista che la Compagnia intende adottare non sarà tanto quello di una “ripartenza”, ma piuttosto, di una “nuova costruzione”. L’insieme delle politiche pubbliche, con particolare riferimento al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sarà dunque un riferimento della nostra azione, insieme alla lettura dei bisogni specifici, delle peculiarità, dei punti di forza e debolezza, dei segni di trasformazione che possiamo leggere sui nostri territori di riferimento: il Nord Ovest” .
“Per il prossimo quadriennio, la Fondazione intende connotarsi, come un vero e proprio agente di sviluppo sostenibile. Oggi la sfida, più che la visione e le risorse, è la consapevolezza e quindi la partecipazione di tutti gli attori, chiamati a rinnovarsi e a rilanciare la propria azione. La Compagnia è pronta ad accompagnare comunità e organizzazioni del Nord-ovest, lungo la strada della sostenibilità integrale, dell'innovazione olistica e sviluppo sostenibile, secondo tre obiettivi: cultura, persone e pianeta" .
"Serve un salto di qualità e dovremo lavorare insieme. E' una sfida possibile che è già realtà in alcune esperienze. Possiamo affermarlo anche grazie al dialogo continuativo con le nuove generazioni, quelle ragazze e quei ragazzi che sono leader nel mondo del sociale, della cultura e della ricerca. Una nuova classe dirigente, con la quale sistematicamente abbiamo cercato e cercheremo il contatto e il confronto. Per aiutarli a costruire quello che è il loro futuro e che è già l'oggi, nel coraggio che esige la costruzione di un'Italia, di Torino e di un Nord, che siano migliori e soprattutto con la speranza di avere le gambe sufficienti per camminare e raggiungere i nostri obiettivi” conclude Profumo.
Compagnia di San Paolo, Anfossi: "Abbiamo scelto di prendere impegni precisi con il territorio"
“Crediamo che allineare la nostra programmazione a quelle nazionali e sovranazionali, come le Nazioni Unite e l’Unione Europea, sia fondamentale al fine di massimizzare l’impatto e la ricaduta delle nostre azioni. A partire dallo scorso anno, abbiamo adottato come riferimento chiave gli SDGs (Sustainable Development Goals, Obiettivi di sviluppo sostenibile) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: una scelta fondamentale, a partire dalla quale abbiamo definito l'organizzazione degli obiettivi della nuova programmazione strategica. Tali obiettivi sono il filtro con il quale valorizziamo le nostre scelte progettuali”, ha dichiarato Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo.
“Con il documento strategico 2021 -2024 abbiamo scelto di prendere impegni precisi con il territorio che superano il mero dato erogativo. Le scelte strategiche che abbiamo operato implicano la necessità di fissarci obiettivi misurabili in termini di efficacia. Per ogni obiettivo ci siamo dati, quindi, dei precisi indicatori di risultato (KPI), obiettivo per obiettivo, missione per missione. Un impegno concreto, fatto di numeri, con al centro la Persona e le sue relazioni”, prosegue Anfossi.
“Nel nuovo piano strategico proponiamo ben 19 strumenti che vanno ad affiancare e massimizzare l’impatto delle erogazioni.” – continua Anfossi – “È quella che chiamiamo la nostra cassetta degli attrezzi, tutti derivati da sperimentazioni già realizzate negli ultimi anni, come, ad esempio, lo Sviluppo Organizzativo, le Erogazioni a fondo perduto (quasi) recuperabili o i Fondi filantropici, che vedono la Compagnia proporsi come una infrastruttura aperta per la gestione di donazioni o lasciti da privati interessati a realizzare una azione filantropica professionale, innovativa, efficiente e duratura nel tempo” .
"In considerazione del contesto economico e finanziario di fine 2020, la Fondazione prevede oggi di allocare, nel quadriennio 2021-2024, almeno 500 milioni di euro per la realizzazione degli obiettivi del Piano. Parallelamente, se le disposizioni degli Enti regolatori consentissero a Intesa Sanpaolo di procedere alla distribuzione, almeno in parte, degli utili accantonati o generati, si potrebbe prospettare per la Compagnia una condizione positiva in termini di risorse disponibili a conto economico con il reintegro del fondo di stabilizzazione delle erogazioni e con risorse aggiuntive fino a ulteriori 100 milioni a supporto di un numero selezionato di progetti strategici e di lungo periodo per il territorio" conclude.
Carlo Messina (Intesa San Paolo): "La compagnia rappresenta un punto di forza del nostro Paese"
"La compagnia rappresenta un punto di forza e un elemento strategico del nostro paese. L' Italia ha bisogno di Fondazioni molto forti come la Compagnia di San Paolo che rappresenta un esempio di buona gestione e di buon investimento delle risorse finanziarie", ha affermato durante il suo intervento Carlo Messina, consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo. "La pandemia ha determinato la contrazione del Pil nel corso del 2020 per un importo che può oscillare tra il 9-10% con prospettive di recupero nel 2021 del 5% nell'ambito del Pil. Questo però ha determinato, nel nostro paese, un forte incremento delle fragilità e della povertà e delle disuguaglianze e credo che in queste sono aree la Fondazione come Compagnia di San Paolo debba essere in prima linea e fortemente impegnata. Questi sono ambiti nei quelli anche la Banca Intesa San San Paolo oggi rappresenta uno degli interlocutori più importanti del nostro paese. Certamente quindi una comunanza di visioni sulle prospettive di breve e lungo termine, ma anche la possibilità di lavorare insieme" .
"Oggi se l'Italia può disporre di un'azienda bancaria di successo - conclude Messina - che rappresenta il pilastro dell'economia reale e sociale del nostro paese, è merito delle Fondazioni, è merito delle nostre Fondazioni azioniste e del nostro primo azionista, che è la Compagnia di San Paolo. Sicuramente c'è anche una visione strategica congiunta su tutto ciò che è l'impegno sul sociale, innovazione, terzo settore e cultura, che rappresenti la possibilità insieme di contribuire anche al Piano Strategico presentato e che rappresenterà un ulteriore punto di accelerazione nella buona gestione della Compagnia di San Paolo" .
Il contesto di riferimento
In qualunque momento si esaurisca sanitariamente la pandemia del Covid-19, i suoi effetti saranno di lungo periodo. A ogni livello si richiede una disponibilità alla “trasformazione intelligente e sostenibile” che il virus ha reso più manifesta: ciò è ancora più vero per l’Italia, nonché per i territori in cui la Compagnia di San Paolo opera per vocazione. Lo sviluppo sostenibile, per di più in presenza di un alto indebitamento, di una demografia sfavorevole, di livelli di produttività che non crescono da decenni, è per l’Italia una sfida ineludibile. Nella sua programmazione strategica 2021-2024, la Compagnia ha deciso di allineare la sua azione alle grandi politiche di “ricostruzione” nazionali ed europee, in modo coerente con l’opzione per lo “sviluppo locale sostenibile” e l’adesione agli obiettivi della Agenda 2030.
Due “assi cartesiani” definiscono il piano entro cui la Fondazione si interroga su come un corpo intermedio che mette al centro la persona possa svolgere il proprio ruolo nel modo più efficace e orientarsi in questo complesso momento storico.
Su un asse sta l’aumento della domanda di sostegno e assistenza, sia a fronte delle difficoltà dei bilanci pubblici nel sostenere la spesa storica – in particolare nei comparti della cultura e delle politiche sociali – sia a fronte di un oggettivo aumento delle fragilità post-COVID.
Sull’altro asse si colloca l’apertura di una finestra temporale limitata (2021-2026) nella quale saranno disponibili risorse ingenti di carattere straordinario utilizzabili per gli investimenti: le risorse europee della Recovery and Resilience Facility, tra cui il piano Next Generation Eu, il cui valore complessivo per l’Italia è di 209 miliardi, come pure della Programmazione 2021-2027. Complessivamente un pacchetto che vale 1800 miliardi di euro
Il tracciato programmatico dichiarato dalla Commissione europea si articola intorno a tre macro-obiettivi fondamentali:
• Sviluppo di un’economia verde
• Trasformazione digitale diffusa
• Resilienza e coesione a livello sociale secondo il modello europeo.
Nel quadro della strategia della Compagnia, il piano Next Generation EU fornisce un necessario ordine di priorità con cui leggere il più ampio livello derivante dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. I tre pilastri – green, digitale, resilienza – rappresentano i grandi ambiti nei quali andranno collocati gli interventi strategici.
I nostri territori – il Nord-Ovest avanzato e al tempo stesso problematico – devono trovare il modo di partecipare a questo processo da protagonisti: guardando in questa direzione, la Compagnia è conscia delle proprie responsabilità ed è pronta a fare la propria parte.
Una strategia operativa orientata all’impatto
Il modello organizzativo adottato dalla Compagnia di San Paolo è “orientato all’impatto”, concepito cioè per moltiplicare l’impatto delle risorse, ottenendo effetti positivi più rilevanti e sostenibili a lungo termine. Oltre a generare impatto sociale, le azioni della Compagnia devono suscitare effetti duraturi di efficienza e di sostenibilità per gli enti beneficiari.
Il Piano Pluriennale sottolinea le dimensioni “trasversali” che dovranno qualificare l’intera attività della Compagnia e che si possono sintetizzare in:
• Saperi: apprendimento per tutti, durante tutto il corso della vita, per una piena cittadinanza e inserimento nel mondo del lavoro; ricerca scientifica ad alto impatto
• Wellbeing: cura di sé, prevenzione sanitaria, stili di vita, rapporto con il cibo, rapporto con la cultura: essere in forma e in salute psico-fisica, da soli e in compagnia
• Opportunità: accesso ai diritti di cittadinanza, inclusione, superamento delle diseguaglianze sociali, culturali e di genere, reti di sostegno per chi ha meno o rischia di essere solo
• Geografie: cura di tutti i luoghi e superamento delle contraddizioni tra centri e periferie, tra città e campagna nei nostri territori
• Svolta green: attenzione proattiva per la dimensione ambientale in ogni cosa che si fa
• Digitale: diffusione della competenza e della tecnologia digitali per risolvere vecchi e nuovi problemi, dalla pubblica amministrazione, alla scuola, alla sanità, al lavoro
Entrare in rapporto con la Compagnia è una occasione per riflettere su i nodi, i punti di debolezza e le potenzialità di crescita strutturali, potendo attivare:
Un sistema di competenze, che comprende la Fondazione e i propri enti strumentali che operano nel sociale e nell’educazione (Ufficio Pio, Fondazione per la Scuola, Consorzio Xké? ZeroTredici), nella cultura (Fondazione 1563) e nella ricerca & innovazione (Fondazione Links, Fondazione IIGM, Fondazione CCA), un gruppo composto da circa 400 persone. In quest’ultimo periodo è anche stata realizzata un’operazione di rebranding dei loghi degli enti strumentali, nell’ottica di comunicare sempre più il Gruppo Compagnia come un “sistema di competenze integrato”.
Società partecipate con capacità di investimento nell’ambito della gestione e della fornitura di servizi amministrativi (Consorzio CSP-ST), nell’ambito dell’asset management (Fondaco), nell’ambito finanziario (Equiter per investimenti in società e fondi dedicati, Ream per progetti di tipo immobiliare, Liftt per investimenti in start-up innovative).
Investimenti impact e mission related: Equiter, Ream e Liftt, insieme alla Compagnia stessa, aggiungono alle competenze professionali la capacità di investimento tramite opportuni veicoli, quali fondi propri o la partecipazione in fondi di fondi dedicati allo sviluppo socio-economico del territorio o di comparti strategici.
Affiancamento dei beneficiari nel dialogo e nell’attrazione di risorse, professionalità, investimenti, progettualità in virtù della sua duplice veste di shareholder rilevante di primari gruppi a livello nazionale (Intesa Sanpaolo, Cassa Depositi e Prestiti) o macro-territoriale (IREN) e di stakeholder che ha relazioni stabili con tutti i soggetti di cui sopra, conoscendo approfonditamente il contesto e le relative problematiche. Analogo ruolo può essere giocato a livello nazionale nell’interlocuzione con i Ministeri e il Governo, così come a livello internazionale nell’interlocuzione con le altre grandi fondazioni filantropiche e l’Unione Europea.
Risorse di tipo erogativo a leva elevata “a fondo perduto”, che la Compagnia è in grado di impegnare ex ante in modo responsabile e sostenibile e che devono essere allocate in modo mirato, affinché generino una leva elevata a vantaggio dei beneficiari finali: ogni euro allocato deve avere l’ambizione di generare un effetto moltiplicatore sull’impatto.