Milano, l'archivio della Fondazione Piero Portaluppi finisce al FAI e verrà esposto a Villa Necchi Campiglio

Disegni, libri, arredi, filmati del celebre architetto trovano casa nella dimora da lui stesso progettata

Dopo oltre 25 anni di lavoro chiude la Fondazione nata per conservare la memoria e l’eredità del celebre architetto Piero Portaluppi (Milano, 1888-1967). Ma il prezioso archivio raccolto, custodito e valorizzato in tutto questo tempo, tra disegni, libri, documenti e arredi, finirà al FAIFondo Ambiente Italiano, che ha trovato loro lo spazio ideale. Un ambiente ad hoc dentro la Villa Necchi Campiglio di Milano, cioè l’opera più celebre dello stesso Portaluppi. Voluta dai suoi eredi, la Fondazione era stata aperta nel 1999 in zona Sant’Ambrogio, ponendosi come ideale centro di studi, ricerca e divulgazione della sua opera basato su una grossa mole di documentazione. Disegni e schizzi autografi, progetti, fotografie d’epoca, cartoline e video testimoniano l’attività dell’architetto e le sue relazioni con gli intellettuali e gli artisti più in vista del Novecento: da Marinetti a Depero, da Piacentini a Gio Ponti, da Toscanini alla Callas. Inoltre sono stati raccolti anche i numerosi volumi della biblioteca personale di Portaluppi, così come i volumi e le riviste di storia dell’architettura collezionati a centinaia dalla Fondazione. Ora questi materiali saranno disponibili per la consultazione e lo studio in collaborazione con il Politecnico di Milano. Con la cessione del patrimonio, questi documenti – insieme a una ventina di mobili e oggetti come scrivanie, armadi, sedie e divani disegnati e usati dal Portaluppi – saranno permanentemente esposti negli spazi del sottotetto di Villa Necchi riprogettati ad hoc dall’architetto Piero Castellini Baldissera, nipote di Portaluppi. L’apertura dello spazio è in programma per maggio 2026, e il FAI ha promesso di organizzare mostre temporanee, visite e iniziative speciali.