La Scala inaugura la Stagione del Balletto con “La Bella addormentata”, con un’apertura dedicata a Giorgio Armani
Dal 18 dicembre al 13 gennaio in scena il capolavoro di Nureyev con i principali interpreti scaligeri, mentre al Ridotto dei Palchi apre la mostra che ripercorre il legame tra Armani e il Teatro alla Scala
La nuova Stagione di Balletto 2025–2026 del Teatro alla Scala si apre con uno dei titoli più iconici del repertorio classico: La Bella addormentata nel bosco di Rudolf Nureyev, in scena dal 18 dicembre al 13 gennaio, con tutte le recite già quasi esaurite. Il balletto inaugura ufficialmente la stagione, anticipato il 17 dicembre dalla tradizionale Anteprima Under30, subito sold out. L’apertura assume un forte valore simbolico: la recita del 18 dicembre è infatti dedicata a Giorgio Armani, figura centrale nella storia recente della Scala e protagonista di un legame ultradecennale con il teatro, rinnovato a più riprese attraverso sostegno istituzionale, contributi artistici e gesti di grande significato culturale. Una mostra fotografica allestita al Ridotto dei Palchi “A. Toscanini” dal 18 dicembre ripercorrerà le tappe principali di questo rapporto speciale.
Il balletto scelto per l’inaugurazione rappresenta un punto cardine della tradizione scaligera: proprio alla Scala, nel 1966, Nureyev affidò il debutto della sua versione, oggi ripresa nell’allestimento firmato Franca Squarciapino (1993), celebre per lo sfarzo dei costumi e dei richiami alla corte di Versailles. Sul podio sarà Kevin Rhodes a dirigere l’Orchestra del Teatro alla Scala nella partitura di Čajkovskij. La produzione vedrà alternarsi numerosi interpreti: il cast di apertura riunisce Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, cui seguiranno i debutti di Alice Mariani e Navrin Turnbull, oltre a Martina Arduino con Mattia Semperboni e a Camilla Cerulli con Turnbull. Ampio spazio sarà dedicato anche ai ruoli di fiaba, da Carabosse alle numerose creature del racconto, in un intreccio di virtuosismi e simbologie che fanno de La Bella l’“apoteosi della danza classica”, come definita da Nureyev stesso.
Il programma si inserisce in un periodo particolarmente intenso per il Corpo di Ballo scaligero, atteso subito dopo a Pechino con due titoli mai presentati prima nella capitale cinese, a vent’anni dalla prima tournée della compagnia in Cina e sette anni dall’ultima visita. Nei mesi successivi, il Piermarini ospiterà anche il Gala Fracci, giunto alla sua quinta edizione nell’anno dei 90 anni dalla nascita della grande étoile e dei 5 anni dalla sua scomparsa.
La dedica a Giorgio Armani assume un rilievo particolare nel contesto dell’inaugurazione. Dal 1997, anno della costituzione della Fondazione, lo stilista è tra i principali sostenitori del teatro, ruolo rafforzato nel 2021, quando divenne Fondatore Sostenitore in un momento critico per il mondo dello spettacolo. Il suo contributo si è espresso anche attraverso interventi artistici diretti: nel 2021 curò il decoro floreale della serata inaugurale, restituendo alla Scala un’immagine di eleganza e rinascita. Armani ha inoltre firmato costumi iconici, come quelli dell’Elektra di Strauss, contribuendo a riportare alla Scala quello splendore internazionale che fa delle sue “prime” un riferimento di stile e mondanità.
La programmazione 2025–2026 conferma così la volontà della Scala di coniugare tradizione e dialogo con personalità che hanno segnato la cultura italiana, offrendo alle nuove generazioni – grazie anche all’Anteprima Under30 e agli incontri del ciclo “Prima delle Prime” – un accesso privilegiato alla storia e al futuro del balletto.