Perchè vale la pena di comprare l'ultimo libro di Vittorio Sgarbi: "Il cielo più vicino. La montagna nell'arte"

Un "libro d'anima" convincente, coerente e ricco di poesia e di spiritualità. Un omaggio d'affetto al "Vecchio Sgarbi"

Ho sempre apprezzato Vittorio Sgarbi per i motivi noti a tutti e per i quali è ammirato e apprezzato da molti, dentro e fuori il mondo della cultura artistica: la sua grande capacità di comunicazione e di narrazione, l'aver fatto dell'ermeneutica pittorica un teatro barocco-futuristico spettacolare, roboante, suggestivo e stimolante, aver fatto conoscere l'arte quale stile, modello, grazia ed eccesso ad un pubblico più ampio come mai alcun storico dell'arte era riuscito a fare. Grazie a Sgarbi molti hanno capito che l'arte non è cosa per pochi topi da biblioteca ma è materia viva e vivificante, utile anche per capire meglio il presente. Vittorio Sgarbi ha riempito un vuoto di narrazione presente nell'attuale società di massa fra le ciarlatanerie anti-storiche e anti-scientifiche del Dan Brown di turno e l'eruditismo tedioso di molti esperti iper-specializzati ma che non sanno comunicare e condividere veramente. Vittorio quale mago delle mostre dell' "arte in televisione". Come scrittore e saggista non mi ha mai entusiasmato, nonostante le ottime scelte di soggetto narrativo e le ottime scelte iconografiche. Non è il suo carisma specifico lo scrivere libri. Nonostante questo suggerisco a tutti di comprare il suo libro sulla "montagna nell'arte" e non solo quale omaggio d'affetto al Vecchio Sgarbi. Lo consiglio proprio perchè, a differenza di altri suoi volumi, mi sembra un volume universale e ricco di intima immersione in un archetipo vitale, la montagna. Quì Vittorio diventa un narratore anche spirituale e profondo che ci regala un "libro d'anima" che riassume mirabilmente tutti i molti carismi della montagna quale segno, immaginario, simbolo e materia artistica: la montagna quale incontro, segno, soglia, limite, forma lirica ed espressiva, immagine dell'elevazione e dell'infinito. Sgarbi riesce a realizzare una grande e non facile sintesi intellettuale quanto linguistica che ci aiuta ad interiorizzare l'amore che l'uomo ha sempre proiettato verso la montagna quale dimensione esistenziale, filosofica, linguistica e vitale. Non perdetevelo! Un Vittorio che si mette a nudo andando oltre la maschera "Sgarbi".