Quilici (Colosseo):"Inizia la messa in sicurezza della Torre dei Conti; un nuovo varco per il Parco del Colosseo pronto per giugno"
Il Direttore del Parco del Colosseo, è stato intervistato dal Giornale d'Italia, in occasione del primo mese del suo mandato, durante il quale ha parlato dell'importanza di riavvicinare il Parco ai romani
Simone Quilici, direttore del Parco del Colosseo, è stato intervistato dal Giornale d'Italia in occasione del primo mese del suo mandato, durante il quale ha parlato dell'importanza di riavvicinare il Parco ai romani.
Quanto gli è servita questa esperienza per l'attuale carica?
La mia precedente esperienza come direttore del Parco dell'Appia Antica è stata fondamentale.
Ci sono tante similitudini nell'attività quotidiana del direttore, che è anche quella di gestione del personale, oltre che gestione ovviamente dei siti, per cui alcuni meccanismi amministrativi sono molto simili. Ovviamente esiste una questione dimensionale: qui c'è un bilancio molto più importante, c'è molto più personale, e poi ci sono delle differenze riguardo le caratteristiche del luogo. Il parco del Colosseo è molto diverso dal parco dell'Appia.
Quest’ultimo è più esteso, però è periferico, mentre il parco del Colosseo è più contenuto nelle dimensioni del territorio, ma è nel cuore nevralgico della città di Roma. Anche a causa di operazioni in corso molto delicate, si è anche molto più al centro dell'attenzione, per certi versi, rispetto all'Appia.
Queste sono in estrema sintesi, le similitudini e le differenze. In ogni caso la precedente esperienza è stata fondamentale, direi che per certi versi è stata una bella palestra.
Che bilancio può dare della sua esperienza fino adesso alla direzione del parco del Colosseo?
È da un mese che sono in carica: compio proprio oggi (20 novembre, NdR) un mese di mandato da direttore, quindi è un po' presto per fare delle valutazioni. Quello che posso dire è che è un lavoro molto entusiasmante e sicuramente aiuta molto l'organizzazione che è stata data dalla precedente direttrice, Alfonsina Russo. Ho trovato una macchina che già viaggiava veloce e che bisogna saper guidare con estrema cura, ma non andava avviata: bisogna soltanto tenere il ritmo, dove la grande sfida è proprio procedere senza fermarsi e con alcuna esitazione.
Lei dice di voler restituire il Colosseo alla città di Roma, in che modo vuole fare questa azione?
Direi più che il Colosseo, il parco del Colosseo, quindi tutto il territorio pari a 44 ettari, oggi luogo prevalentemente turistico da cui i romani si tengono un po' alla larga, con una scelta comprensibile a fronte dei numeri dell’overtourism.
Sono necessarie una serie di operazioni che riavvicinino i cittadini al parco, organizzando attività culturali: non però i grandi eventi che richiamerebbero di nuovo i turisti, ma eventi specialistici molto mirati a delle nicchie di pubblico che possono essere prevalentemente locali come le famiglie. Si possono prevedere attività culturali, visite dedicate ai bambini, ai nuclei familiari, o eventi come concerti, letture. Si svolge già il festival della letteratura in collaborazione con il Comune di Roma. Si possono organizzare tante iniziative di questo tipo, anche fuori orario di apertura del grande pubblico dei turisti, per richiamare soprattutto i romani. E poi, sempre per avvicinare i cittadini, pubblicizzare e potenziare la tessera, la membership card, ossia la tessera annuale che è prevalentemente rivolta ai cittadini romani. Bisogna promuoverla, spiegando che con quella si può entrare tutti i giorni, non soltanto per visitare i monumenti, ma anche per vivere il parco e quindi andare a farsi una bella passeggiata al Palatino o anche attraversarlo per andare da una parte all'altra della città.
Riguardo in particolar modo il fenomeno del overturism, quali strategie vorrebbe utilizzare per limitarlo o comunque contenerlo?
Ci sono già dei limiti di 3.200 persone l'ora, 32.000 al giorno, e su questo ci si può fare poco, nel senso che la domanda è quella e noi dobbiamo garantire l'offerta.
Bisogna promuovere le alternative, quindi già iniziando dall'interno del parco si può far conoscere di più il Palatino, il cuore di Roma, e la Domus aurea. Si può fare organizzando attività, anche per i turisti ovviamente, in modo tale che i flussi si distribuiscano meglio.
Vanno potenziati i varchi: ora stiamo già lavorando per un ingresso nuovo, pronto entro giugno dell'anno prossimo, proprio con gli interventi del PNRR, su via dei Cerchi, quindi il Circo Massimo. Questo consentirà una maggiore fluidità anche verso il Circo Massimo stesso e la passeggiata archeologica e l'Appia Antica. Nel corso della storia è sempre stato considerato come un unico sistema che dal cuore romano delle strade antiche, si irradia lungo tutte le direttrici antiche, in particolare l'Appia Antica, la regina delle strade, quindi questi nuovi varchi consentiranno una maggiore osmosi tra il centro e i parchi periferici. Aggiungo anche il ruolo svolto dal GRAB, il grande raccordo anulare delle biciclette che è stato appena realizzato su via San Gregorio. Il raccordo già sta svolgendo questa funzione, perché mentre prima su via San Gregorio si trovavano solo turisti in ingresso al Palatino, oggi si vedono turisti che passeggiano e dal Colosseo vanno verso Sud, cioè verso l'Appia.
In che senso il Colosseo diventerà un palcoscenico?
Il Colosseo ha già un piccolo spicchio di arena, realizzato ormai circa una trentina di anni fa, era la fine degli anni '90, dove ogni tanto si svolgono delle manifestazioni di beneficenza e di alto valore sociale per un pubblico ristretto. La pedana sostiene al massimo 500 persone e va comunque rinnovata, perché è in gran parte in legno e quindi deve essere ristrutturata: sicuramente si dovranno svolgere dei lavori che non dureranno meno di due anni.
Non è domani che potremo organizzare concerti, neanche mai grandi concerti: quando finiremo questi lavori, si potranno svolgere attività culturali come già si svolgono oggi, magari rinforzando la struttura anche con numeri di poco maggiori. Immaginiamo concerti di nicchia tranquilli, non di certo i grandi concerti rock che si svolgono molto più proficuamente altrove, magari in periferia, a Capannelle, a Tor Vergata, perché anche lo stesso Circo Massimo richiederebbe una maggiore attenzione. Vanno benissimo i grandi eventi, ma devono essere iniziative con una musica non a volume troppo alto, possibilmente seduti. Nel Colosseo a maggior ragione devono essere eventi super controllati e molto discreti, quindi concerti di musica classica, jazz, letture di poesie.
Cosa sta succedendo in merito alla questione sui crolli della Torre dei Conti?
Oggi abbiamo firmato la convenzione che è stata approvata il 19 novembre con delibera della giunta ed è stato emesso un comunicato stampa dal sindaco Gualtieri. L’atto sottoscritto oggi coinvolge noi, quindi Parco archeologico del Colosseo, Ministro della Cultura, Vigili del Fuoco e Sovrintendenza Capitolina, quindi Comune di Roma, per la messa in sicurezza che partirà dalla settimana prossima con la predisposizione del cantiere, due gru e due piattaforme aeree per degli interventi che serviranno in un primo momento per il consolidamento delle creste e delle parti ammalorate dei muri sommitali e anche delle cerchiature e delle puntellature delle parti più a rischio. Questo è quello che verrà fatto a partire dalla settimana prossima dai Vigili del Fuoco, così come stabilisce la convenzione.
La fase uno della messa in sicurezza, che abbiamo già autorizzato, sarà realizzata dai Vigili del Fuoco, poi subentrerà la ditta incaricata dal Comune di Roma. I lavori sono di competenza della sovrintendenza che è proprietaria del bene.
Noi come Parco del Colosseo in questo caso agiamo come sovrintendenza, perché i parchi archeologici hanno una doppia funzione sia di museo che di sovrintendenza: noi esercitiamo la tutela, quindi l'alta sorveglianza e accompagniamo il processo, ma non siamo noi a realizzare le opere.