Pinotti (giornalista): "L'IA è usata dagli israeliani per stanare sul campo possibili terroristi di Hamas o di Hezbollah situati sotto cunicoli"
Il Giornale d'Italia ha intervistato Ferruccio Pinotti riguardo all'uscita del suo nuovo libro, "La lobby ebraica", che verrà presentato il 14 novembre 2025 alla Libreria Rizzoli Galleria
Ferruccio Pinotti, giornalista, in occasione della prossima presentazione del suo libro "Lobby ebraica" alla libreria Rizzoli in Galleria ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia sul conflitto a Gaza e sull'uso nell'AI in questo scenario di guerra.
Può parlarci del libro "La Lobby ebraica che presenterà domani al Libreria Rizzoli Galleria?
"Sì, allora è un libro che nasce da un lungo lavoro, sicuramente precedente all'attacco dell'ottobre del 2023, quindi un libro che parte dall'approfondimento del meccanismo di potere delle lobby, a partire da quello che è stato il mio impegno nei confronti delle lobby cattoliche, con libri come "Poteri forti" sul caso Calvi-Ambrosiano, a partire dal libro "Finanza cattolica", a partire dal libro "Costa e segreta", a partire dal libro su 'Comunione e liberazione' e, infine, il libro sul movimento dei focolari. Quindi non posso essere accusato di essere una persona di parte, ma uno che svolge un serio lavoro sull'inchiesta giornalistica sul tema del potere. Quindi mi sembrava il momento di approfondire questo aspetto così controverso, questo tema, diciamo, tabù."
Perchè è importante portare alla luce questo tema oggi?
"Allora è importante portarli alla luce in quanto indubbiamente la guerra seguita l'attacco del 7 ottobre del 2023 ha scatenato uno scenario non solo locale di conflitto incredibilmente intenso, ma ha innescato una dinamica di interrelazione di potere estremamente complessa, che parte dagli Stati Uniti dove gli interessi israeliani sono tradizionalmente fortissimi e si sono saldati totalmente con quelli di Donald Trump e del genero Jared Kushner. Ecco, creando un complesso economico e militare molto integrato avendo un apertissimo appoggio degli Stati Uniti allo sforzo bellico dell'Israel Defense Forces. Ma questa vicenda ha coinvolto anche l'Unione Europea e l'Italia, nel senso che l'Italia e l'Europa si sono trovate di fronte al tema di Gaza, delle gravissime perdite umane e anche al dover prendere una posizione. Come sappiamo l'Italia è il paese che ha impedito, con il suo voto contrario essendoci in unanimità, l'Unione Europea di adottare sanzioni contro Israele. Ma tutto questo procede anche con gli interessi italiani in questo complesso gioco. Teniamo presente che l'Italia è il terzo fornitore di armi a Israele, dopo Stati Uniti e Germania. Così si assiste a uno spostamento importante in termini di politica estera rispetto alla tradizionale e prudente equidistanza dell'Italia tra Israele e il mondo arabo, con una scelta aperta di sostegno alla linea di Trump, a Israele stesso e a quello che potremmo definire un progetto di sionismo espansivo."
Nel suo libro, parla del fatto che un ruolo in queste vicende lo ha avuto anche l'intelligenza artificiale. Può dirci di più?
"Si, allora va detto che Israele è uno dei paesi più forti in tecnologia, l'uso dell'intelligenza artificiale, di sviluppo di start-up attiva in questo settore sin dagli inizi dell'intelligenza artificiale. Alcune start-up hanno originato anche tecnologie militari persino per testate sul campo a Gaza e che quindi tutto il discorso dell'intelligenza artificiale si riflette su quella che ormai è una guerra combattuta moltissimo in ambito tecnologico e quindi di intelligenza artificiale stessa, nel senso che è una guerra combattuta con satelliti, abbiamo visto le operazioni per colpire Hamas eseguite con una precisione chirurgica anche in paesi esteri, abbiamo visto l'uso incredibile di droni, la modifica di cercapersone che poi sono esplose in mano ai palestinesi, ai terroristi palestinesi, abbiamo visto un uso dell'intelligenza artificiale sempre più estremo con anche robot che vanno a stanare sul campo possibili terroristi di Hamas o di Hezbollah situati sotto cunicoli, quindi questa è un tipo di situazione, di guerra, di conflitto che segna anche un breakthrough, un avanzamento tecnologico assolutamente incredibile."
"La Lobby ebraica" di Ferruccio Pinotti
Il libro "La Lobby ebraica" di Ferruccio Pinotti, pubblicato da Ponte alle Grazie, è un'inchiesta che per la prima volta in Italia analizza in modo strutturato e documentato il tema del lobbismo pro-Israele, superando il tradizionale muro di silenzio legato al timore di apparire antisemiti. La struttura del libro si articola in due parti: la prima parte esplora la storia e i contributi culturali, politici ed economici delle comunità ebraiche in Italia, mentre la seconda parte si concentra sulle condotte dello Stato di Israele e sui legami ebraici nelle dinamiche politiche internazionali, inclusa l'ascesa di Donald Trump.
Il contesto è quello di un'analisi rigorosa che distingue tra influenze reali e narrazioni false, con un focus su come Israele, pur essendo uno Stato relativamente piccolo, eserciti un'influsso significativo nella politica globale tramite relazioni diplomatiche, alleanze strategiche e reti di potere complesse. Il libro amplia inoltre la visuale al ruolo di attori come il Mossad, l'intelligenza artificiale, le criptovalute e l'influenza sui media, elementi che rendono la lobby pro-Israele articolata e al passo con le innovazioni tecnologiche e strategiche contemporanee.
L'inchiesta si colloca in un momento critico in cui la crisi dell'informazione si accompagna a rigurgiti di antisemitismo, e il libro si propone come un contributo documentato per comprendere questa realtà complessa, distinguendo fatti storici e attuali da semplici ipotesi. L'approccio è filologico e documentale, con l'obiettivo di mappare le reti e le influenze della diaspora ebraica legate allo Stato di Israele nel panorama politico, economico e culturale mondiale