Sandro Fiorentini (marmoraro):"La bottega di Via Margutta è un luogo di convivialità, questo lavoro sta lentamente scomparendo"
Il Giornale d'Italia ha intervistato Sandro Fiorentini, marmoraro di Via Margutta, riguardo alla sua professione artigianale che sta scomparendo e alla sua bottega
Sandro Fiorentini, storico marmoraro di Via Margutta, è stato intervistato dal Giornale d'Italia riguardo alla sua professione e alla sua bottega.
Quando ha origine la professione del marmoraro?
Questa professione ha origini antiche, risalenti fino al 1600. Appartengo a una famiglia che fin da mio nonno svolgeva questa professione, che lentamente sta scomparendo.
Quando ha deciso di seguire le orme di suo padre? Dopo aver concluso l'università di Architettura, ho deciso di lavorare nella bottega di mio padre; non volevo fare l'architetto fallito.
Quando nasce il legame tra bottega e cucina?
Il legame risale a mio padre, che cucinava. Ora porto avanti questa tradizione, ma non credo di essere molto bravo a cucinare, anche se me lo dicono.
Che ruolo ha la bottega?
La bottega è un vero e proprio punto di ritrovo e di socialità, un luogo di convivialità. Qui non si parla di affari, ma è un luogo dove si raccoglie la comunità; poi, dopo un’ora, si trasforma di nuovo in una bottega.
Quanto è legata questa professione alla città di Roma?
Roma era solo una delle tante città dove esisteva questo lavoro per esempio esistevano marmorari anche fiorentini, ma oggi questa professione sta lentamente scomparendo.