La nuova geopolitica mondiale tra casta e narcisismo

L'analisi della leader dei Repubblicani Europei Luciana Sbarbati

La lenta e faticosa ridefinizione di un nuovo ordine mondiale sta segnando una pericolosa battuta di arresto,dopo l'aperta dichiarazione di Trump "America first",che ha dato il via ad un vento populista e nazionalista ,teso a proteggere esclusivamente gli interessi americani sia a livello economico che geopolitico.


Assistiamo impotenti all'emergere dirompente di potenti autocrazie che schiacciano la democrazia,alla stanca e inconcludente azione politica dell'ONU e della NATO,all'immagine sempre piu' sbiadita dell'Europa ,dove ancora vige il diritto di veto ,che sottolinea profonde ed insanabili divergenze politiche.

La globalizzazione ,tanto osannata, ha fallito tragicamente.Il suo unico vero successo e' quello di aver globalizzato l'economia, ma non la politica,paralizzata tra l'aggressivita ' delle multinazionali in campo economico e tecnologico e vecchi e opposti integralismi che determinano instabilita' e paura.

Si moltiplicano nel mondo gli scenari di guerra,vengono stracciati i vecchi accordi sulla non proliferazione delle armi atomiche con sfacciata disinvoltura e provocazione di fronte ad una Europa fragile e impotente,priva di una statura politica che le avrebbe consentito una unica e autorevole politica estera e della difesa.

L'Occidente sta perdendo la leadership politica,economica,culturale,attaccato sul piano economico e su quello politico.Il BRICS sta scrivendo nuove regole in modo autonomo e provocatorio sugli equilibri geopolitici ed economici del mondo.La guerra in Ucraina ed in Medio Oriente non trova una diplomazia europea incisiva,in grado di promuovere una iniziativa di Pace giusta.

Nel nostro paese si utilizzano questi conflitti per alimentare gli scontri anche violenti nella politica interna,ma di certo se si legittima Hamas non si rende giustizia alla causa palestinese,così come se si ignora la voce democratica libera di Israele confondendola con il governo di Netanyahu.

Le piazze manifestanti per la Pace sono state usate non per sollecitare un piano diplomatico in grado di affrontare le complesse,gravissime situazioni per trovare una giusta risoluzione dei conflitti ,ma per eccitare un antagonismo povero di vera culturale e conoscenza dei problemi be' della storia con un odio irrazionale.


Minare la politica europeista e atlantista del governo italiano ,sottolineando solo qualche contraddizione per sbiadire la credibilità 'internazionale che ha conquistato ,non fa bene al Paese.

La progressiva scomparsa dalla scena politica dei partiti laici ha indebolito il centrosinistra e in particolare il PD ,svuotato delle radici di identita',di progettualità libera,di cultura laica elibertaria ,di slancio riformatore
L'approccio laico alla politica ,che manca oggi al PD e alla sinistra e' il recupero del senso dello stato, una religione civile in grado di distinguere correttamente la sfera pubblica da quella privata della liberta' di coscienza per evitare ambigui confessionalismi o peggio il fondamentalismo.


Manca il confronto democratico e domina la rissa.

Le nuove frontiere dei diritti ,della libertà,della scienza ,della ricerca e dei principi di fondo di una società democratica chiedono invece alla politica di essere di nuovo passione civile,di stimolare la partecipazione con uno sforzo collettivo di pensiero e azione per migliorare la societa'.

Basta con le semplificazioni demagogiche e con il qualunquismo ignorante che blocca la razionalità, come si e' constatato con quanto e' avvenuto nelle nostre Universita',dove si e' impedito a politici e docenti di esprimere le proprie personali opinioni ,oltraggiando così la Comunita' scientifica ,che deve essere aperta,inclusiva,disponibile al dialogo ed alla contaminazione di civilta',di culture,di religioni.

Protagonismi individuali,arroganza,potere di caste,narcisismo sono oggi i maggiori ingredienti del piatto della politica ,che non svolge piu ' la sua funzione di guida,ma rincorre gli eventi ,abbrutita da interessato fanatismo,incapace di indirizzarli per il bene della societa'.


I partiti personali hanno cancellato la partecipazione libera,disinteressata,trasformando il nuovo protagonismo collettivo ,senza un supporto culturale e valoriale, in tifoserie di appartenenza,che lottano esclusivamente per il potere.

Presumere che il liberismo o il ritorno a posizioni stataliste possa risolvere questi problemi ,dentro i quali pulsano difficolta' economiche,gravi disparita' sociali,carenze sanitarie,culturali ,e' senza senso;così come interpretare una posizione di maggioranza come diritto a contenere in se stessi tutte le ragioni o come negazione e disprezzo della minoranza e' violenza alla democrazia.


Invece di gridare al lupo,di rintanarsi in stanche ideologie,o peggio nel populismo la sinistra democratica torni alla partecipazione,al dialogo,allo studio dei problemi sociali,alla proposta .
Impari la lezione che l'astensionismo le ha inferto.

Luciana Sbarbati