Il pessimo e inutile documento del Prefetto Fernandez: uno sgarbo (autogoal) del partito "sadduceo" contro la Tradizione Cattolica

In una Chiesa sconvolta da una profonda crisi di fede la preoccupazione principale è quella di svalutare il ruolo della Madre di Dio?

Probabilmente oltre il Tevere hanno perso non solo il senso della Fede ma anche il senso della ragione, del ridicolo e del reale. Non solo: l'ultimo documento della Prefettura della Dottrina della Fede contro Maria (sì; contro la Tradizione Cattolica costante sulla Vergine quale Corredentrice) nasconde male anche un senso elitario di disprezzo delle alte gerarchie vaticane contro la devozione popolare, contro le tradizioni mariane, contro il Popolo di Dio che dovrebbero servire e aiutare. Sì perchè fin dai tempi di Sant'Agostino e fino a San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI la Chiesa nel suo insieme (fedeli, santi, Papi) ha sempre considerato la Madre di Dio (e della Chiesa) non una semplice icona morale e sentimentale come la svaluta il Prefetto Fernandez ma Colei che è l' "Eletta del Padre", la "Sposa dello Spirito Santo", la Madre della fede e, anche, la Corredentrice e la Mediatrice di ogni grazia divina (Mater divinae gratiae, ripetono le antiche Litanie Lauretane). E questo non per superstizione o fanatismo ma per un ragionamento teologico molto chiaro, coerente e importante ripreso da innumerevoli grandi santi come Bernardo di Chiaravalle, San Bonaventura, S.Alfonso Maria dei Liguori, San Luigi di Montfort fino a San Pio X e molti altri campioni della fede cristiana: la Santissima Immacolata Vergine con il suo "Si" all'annunciazione e sotto la croce (dalla quale Cristo ce la dona come madre sprituale) e per tutta la Sua vita perfetta ha sempre vissuto in Cristo, con Cristo e per Cristo e quindi la Regina dei martiri è stata da Cristo associata alla Sua Redenzione quale prima e principale cooperatrice. Non è stato Fernandez nè alcun Papa o santo a portare per nove mesi nel suo ventre Dio incarnato nè è stato qualcun altro a soffrire più di tutti sotto la Croce offrendo il Figlio al Padre, insieme al divino Figlio stesso. Il ruolo di Maria quindi è un ruolo speciale, cuore del Cattolicesimo, e così è stato chiaramente voluto da Dio stesso. Le preoccupazioni (superficiali ed erronee) di Fernandez (cioè il togliere spazio a Cristo dando troppo rilievo a Maria) sono già state perfettamente confutate più di duecento anni fa nel suo "Trattato della vera devozione a Maria" da San Luigi di Montfort (che il presule dovrebbe leggersi prima di scrivere cose non cattoliche) opera sulla quale si formò il giovane 'futuro Papa Giovanni Paolo II. Lo ricorda molto bene il prof. Giovanni Zenone nel suo ottimo recente video: "Fernandez sbaglia: Maria è Corredentrice" a cui rimando per approfondire il delicato e grave tema (pubblicato su: Fede e Cultura Universitas): ogni lode a Maria è lode a Cristo perchè Maria è l' "Eco di Dio" e il modello perfetto della fede. Oggi invece abbiamo un pensiero non cattolico che occupa posizioni di potere in Vaticano con l'unico compito (sembra) di distruggere il Deposito della Fede, mentre dovrebbe confermarlo. Per fortuna: Vox Populi Vox Dei: il popolo dei fedeli è meno sciocco di quanto le gerarchie pensino e meno impreparato di quanto presumino. Da duemila anni i cristiani amano la Madonna e non confondono certo il Suo ruolo prezioso con quello assoluto di Dio. Il voler separare Maria da Cristo, come prova a fare questo pessimo, confuso, ambiguo e divisorio-erroneo documento rappresenta solo un'altra triste pagina di un processo (non cattolico) di auto-dissoluzione della dottrina cattolica. Come ricordava San Luigi: "è più facile separare il sole dai suoi raggi che separare Maria da Cristo e Cristo da Maria"! Papa Leone XIV appare sempre più in difficoltà nel gestire una Chiesa squassata da queste crepe e tendenze avverse non cattoliche; ma sui temi teologici non ci possono essere compromessi o ambiguità, pena lo snaturare e il tradire il mandato divino ed evangelico della Chiesa Cattolica stessa. Per la Chiesa Cattolica Maria è da sempre Corredentrice e Mediatrice di ogni grazia divina. Appare anche un segno di bassa umanità e bassa moralità il cercare di mettere "Maria contro Cristo e Cristo contro Maria"come esistesse un problema dottrinale tra i fedeli che in realtà è del tutto inesistente. Piuttosto il Vaticano riconosca la realtà delle cose: senza la devozione mariana (da Fatima a Medjugorje, senza dimenticare il Rosario, il Carmelo e mille altre forme mariane) senza cioè la Vergine quale costante "colonna delle fede", baluardo e animazione della preghiera, dei pellegrinaggi e del culto spirituale la situazione della Chiesa sarebbe ancora molto più grave. Ora invece al posto di legarsi ancora di più al vivo "Modello della fede" certe gerarchie vaticane non hanno altro da fare che umiliare la Tradizione e la Verità soprannaturale del Cattolicesimo. Questo tema non riguarda solo i credenti (che comunque in Italia sono un valore anche sociale-culturale-storico) ma riguarda anche tutti coloro che tengono alla nostra Patria, all'onestà degli intenti, nel bene comune, all'esistenza di valori oggettivi. E le femministe? Zitte? Un ultimo aspetto anomalo e dannoso di questo documento dalle finalità incomprensibili nonchè offensivo verso il ruolo voluto da Dio per la donna che ha scelto come Via dell'Incarnazione è dato proprio dalla sua forma: un testo ampio, ricco di riferimento dottrinali, su temi gravi e delicati, e un approccio universale, come fosse un'enciclica. Altro che "nota". Un documento del genere lo avrebbe dovuto scrivere il Papa, non il Prefetto (ovviamente senza errori dottrinali). Così facendo invece Leone XIV sembra svalutare il suo stesso ruolo mettendosi in un angolo e risulta invece enfatizzata esageratamente l'immagine di un Fernandez fino ad ora silente e che oggi gioca la parte del grande esperto di teologia (che non è mai stato) e addirittura del "correttore" della Madonna e del popolo cristiano! Ennesima prova che la Chiesa cattolica nei suoi vertici si sta chiudendo in un vicolo cieco fuori dal reale e anche dalla logica (che deriva da Dio-Logos).