"A saperlo prima, di sesso, amore e altre faccende universali: lettere dall'adolescenza", un libro per parlarsi e perdonarsi

Ogni lettera è stata una stanza. Ogni pagina un incontro tra chi eravamo e chi siamo. C’è chi parla di identità, di bullismo, di malattia. C’è chi scrive da Gaza, chi da una chat anonima, chi da una casa piena di urla

Primo (e forse ultimo) messaggio broadcast della mia vita.
Se potessi incontrare il “te” adolescente, cosa ti diresti guardandoti negli occhi? Lo mando anche per salutare chi è nella mia rubrica ricordando che le nostre strade si sono incrociate. 
È uscito il libro “A saperlo prima” (Rizzoli), una raccolta di storie intime in forma di lettera: adulti che scrivono al proprio sé adolescente, nate da un anno di teatri, laboratori e speech.


Ogni lettera è stata una stanza. Ogni pagina un incontro tra chi eravamo e chi siamo. C’è chi parla di identità, di bullismo, di malattia. C’è chi scrive da Gaza, chi da una chat anonima, chi da una casa piena di urla. Chi ha amato tanto. Chi non ha amato mai, o non ancora. È un libro per tutt*, anche per chi quell’adolescenza l’ha dimenticata ma ha figlie, nipoti, persone che ama, e ha a cuore la nuova generazione.
C’è bisogno di ponti tra passato e presente: per parlarsi, perdonarsi e dirsi ciò che nessuno ci ha detto.

Di Norma Rossetti