La democrazia liberale, più predicata e più è rinnegata: torna l'autoritarismo paternalistico, torna lo Stato repressivo

La democrazia dei vaccini postula la strage perenne e per chi in due anni si è dovuto curare per tutto, ha dovuto resistere al cancro e poi alle innumerevoli conseguenze del cancro, non è una bella prospettiva.

Per gentile concessione di me stesso riporto uno stralcio del mio nuovo libro, “Schiavi – la degenerazione della democrazia liberale, il ritorno dell'autoritarismo paternalistico”, autoprodotto e disponibile su Amazon in tutti i formati.

“Non si fa che parlare, che riempirsi la bocca di democrazia, preferibilmente nella declinazione liberale, di sapore pleonastico, ma più la si evoca e più la si sconfessa, la si tradisce. In cosa consisterebbe questa democrazia liberale? Nei meccanismi di voto, un voto orientato a prescindere, un voto truccato? Nella violenza che ha soppiantato la tolleranza, nell'esercizio del furore in luogo del confronto civile? Nella sottomissione ad entità sovranazionali che secondo il nostro impareggiabile presidente vengono prima, anzi sono le sole a contare? Nella progressiva cessione di spazi, di diritti individuali a beneficio di imprecisate istanze votate all'accoglienza, all'inclusione di popoli predemocratici, antidemocratici? In un neosocialismo vittimistico misticheggiante e alla lunga autodistruttivo, implosivo? Orientarsi è sempre più complicato, capire si è fatto impossibile. Secondo Giovanni Sartori, sommo scienziato politico, “La democrazia moderna è tutt’altra cosa da quella greca. Non è fondata sulla partecipazione, ma sulla rappresentanza; non presuppone l’esercizio in proprio del potere, ma la delega del potere; non è, insomma, un sistema di autogoverno ma un sistema di controllo e di limitazione del governo. Mentre la democrazia greca può essere definita alla lettera come un «governo del popolo sopra il popolo», la democrazia moderna no, poiché le persone che sono governate non sono le stesse persone che governano”. Oggi il cittadino elettore non ha più neppure l'arma del voto, la limitazione del governo avviene esclusivamente per logiche interne, per fronde interne, la polarizzazione tra governanti e governati è regredita a sensibilità, a convinzioni tiranniche, se un parlamentare si diverte a provocare i deboli e magari le vittime delle sue stesse scelte, pro quota, sa che può farlo, che non rischia niente, che lo protegge l'immunità come la disponibilità di mezzi, di avvocati; se lo "schiavo di merda" casca nel tranello e reagisce a tono, sa che non la passa liscia, che la paga carissima e gli eletti, anche da lui, non glielo nascondono: "Bravo, avevo giusto bisogno di rifarmi la Tesla elettrica". Per dire ti copro di querele per te insostenibili e ti rovino perché, a tua differenza, a me i tribunali danno soddisfazione e la danno in fretta.

Non c'è ambito dove la smentita della democrazia predicata non appaia in modo bruciante: se il cittadino schiavo si esprime sui social gli vengono tolti, se esagera si vede piombare in casa la Digos all'alba, come quel professore evoliano fulmineamente convertito al mattarellismo autoritario, alias liberale. “L'uomo incatenato alla tecnica” di cui parla Heidegger scopre le sue catene di Jackob Marley e gode masochisticamente nel trascinarsele, non ci rinuncia per nulla al mondo. Ma si può parlare di democrazia amministrativa se una città come Milano spreme ai suoi abitanti 204,5 milioni in multe ogni anno, se ogni angolo della metropoli è monitorato al solo scopo di derubare chi ci vive o ci passa? Se in 60 milioni vengono condotti come manzi al mattatoio, dietro ricatti bestiali, a farsi somministrare farmaci sperimentali dagli effetti sconosciuti ma devastanti? Questa democrazia dei vaccini si configura come segue: l'affare è troppo grande per rinunciarci, ci siamo tutti dentro e inoltre recedere adesso sarebbe ammettere che abbiamo messo in atto una strage orrenda, gigantesca per conto della dittatura cinese e di un business colossale sul quale l'Unione Europea ha mentito, un giro miliardario che può dilatarsi all'infinito per di più sfoltendo la popolazione globale in modo da dirottare ciò che resta del welfare sui migranti che a loro volta rappresentano un'altra intrapresa senza fondo, corruttiva, criminale, ma senza limite, estensibile in tutti i settori dell'amministrazione dalla salute alla scuola, all'urbanistica, alle politiche sociali, al consumismo di sussistenza, l'economia malavitosa dei Paesi in dissesto, come l'Italia, dove la politica è il bene rifugio definitivo e si dispiega secondo metodi mafiosi, all'insegna di un cinismo senza freni. Si discute tanto di genocidii, e ci sono, ma non si vede quello interno, italiano, che continua ad onta dei risultati, spaventosi, constatati fin qui. È impensabile che un ministro si metta a seguire i ricatti e le volgarità di quattro virologi da operetta, tutti sanno che le pressioni scendono dall'alto, perché in Italia alcuni poteri sono virtualmente senza controllo e senza responsabilità: quello giudiziario, a sua volta presieduto dal Colle. E allora di che democrazia parliamo?

La democrazia dei vaccini postula la strage perenne e per chi in due anni si è dovuto curare per tutto, ha dovuto resistere al cancro e poi alle innumerevoli conseguenze del cancro, non è una bella prospettiva. E ve lo dice uno al quale nessuno e dico nessuno delle decine di medici che lo hanno curato, operato, sorvegliato si è sentito di escludere il legame di causa effetto con le siringhe Pfizer. Ma anche su questo ogni dibattito, ogni confronto è proibito, stroncato sul nascere. Gli esperti dissidenti dalla linea ufficiale vengono estromessi, gli specialisti che hanno ottenuto risultati con metodi diversi e più scientifici di quelli imposti da assessori al traffico o esperti di sondaggi finiscono radiati, chi ha avuto ragione alla prova dei fatti deve vergognarsi, i ciarlatani e i buffoni si vantano della loro incompetenza: la nuova democrazia postula la prevalenza del cretino, una idiocrazia senza via d'uscita, senza rimedio. Ma più sono cretini e più citano con sussiego Fruttero e Lucentini, più sono arroganti, più sfruttano le rendite di posizione e più lamentano il deficit democratico. Mi scrivono i democratici liberali senza il coraggio di mostrarsi, di qualificarsi: il vaccino è innocuo e tu sei un mascalzone, ma visto che hai un tumore speriamo che le dosi fatte ti finiscano”.