Fondazione Ginori: insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione
Il Museo Ginori è stato per quasi trecento anni un museo d’impresa, pensato dal fondatore, il marchese Carlo Ginori, come il contenitore privilegiato della bellezza che la sua fabbrica era in grado di creare
Fondazione Ginori: insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione.
Il Presidente, designato dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli, è l’avvocato Marco Corsini (Milano, 1956), Avvocato Generale Aggiunto presso l’Avvocatura Generale dello Stato, specializzato nella contrattualistica pubblica in genere e dei lavori pubblici in particolare. Lo affiancano in qualità di consiglieri la dottoressa Elisabetta Berti (giornalista professionista e storica dell’arte) e Andrea Cosentino (curatore e critico d’arte), designati dal Ministero della Cultura, il professor Gianni Pozzi (docente all’Accademia di Firenze e di Brera e visiting professor alla Beijing University of Technology) e il dottor Maurizio Toccafondi (Presidente della Società di Mutuo Soccorso Richard Ginori, già dirigente della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana), confermati per il secondo mandato rispettivamente dal Comune di Sesto Fiorentino e dalla Regione Toscana. Il Consiglio resterà in carica per quattro anni. In un clima molto collaborativo, il Consiglio e l’Assemblea dei Soci hanno approvato il bilancio della Fondazione, confermando la salute finanziaria dell’ente e la correttezza della precedente gestione. La stessa continuità contraddistingue le prime decisioni prese dal CDA, che ha approvato il progetto di una nuova mostra delle collezioni del Museo Ginori in collaborazione con il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza e la realizzazione della versione inglese del sito museoginori.org. “Sono felice – dichiara il neopresidente Marco Corsini - di guidare un’istituzione culturale di così alto valore storico, artistico e sociale, che va tenuta viva e vitale. La mia priorità sarà favorire la più sollecita fine dei lavori di ristrutturazione della sede del Museo Ginori per arrivare nel minor tempo possibile all’obiettivo auspicato da tutti, ossia la riapertura del museo al pubblico. Ringrazio tutte le persone che, nel periodo di incertezza che oggi si conclude, hanno tenuto viva la fondazione con scrupolo e dedizione”.
La Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia — Costituita il 19 dicembre 2019 su iniziativa del Ministero per i beni e le attività culturali (ora Ministero della cultura) insieme alla Regione Toscana e al Comune di Sesto Fiorentino, la Fondazione Ginori ha lo scopo di conservare, catalogare, studiare, comunicare ed esporre uno straordinario patrimonio artistico, storico, sociale ed economico e di rendere la sua ricchissima collezione di manufatti ceramici un bene davvero comune capace di esercitare un ruolo attivo nel dibattito sul presente e di aprire nuove prospettive per il futuro. Il Museo Ginori — Nato insieme alla Manifattura di Doccia e all’interno degli edifici destinati alla produzione, il Museo Ginori è stato per quasi trecento anni un museo d’impresa, pensato dal fondatore, il marchese Carlo Ginori, come il contenitore privilegiato della bellezza che la sua fabbrica era in grado di creare. Il museo custodisce tre secoli di storia del gusto e del collezionismo, rappresentando un unicum a livello internazionale grazie alla ricchezza e alla continuitàstorica del suo patrimonio, che racconta la storia artistica, sociale ed economica della piùantica manifattura di porcellana ancora attiva in Italia. La sua collezione - notificata come complesso di eccezionale interesse storico artistico dal 1962 - comprende circa 8000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990; un’importante raccolta di modelli scultorei dal XVIII al XX secolo; un archivio di documenti cartacei e disegni (300 dei quali appartenenti al fondo Gio Ponti), una biblioteca storica, una biblioteca specialistica e una fototeca. La raccolta include rari manufatti del primo periodo, ma anche prodotti seriali di illustri nomi del design industriale italiano, oggetti di lusso e di uso quotidiano, che testimoniano l’evolversi degli stili artistici, del costume, della scienza, delle tecniche produttive e dell’imprenditoria dal Settecento ai giorni nostri. Tra i capolavori, una rarissima raccolta di sculture in cera, le repliche in porcellana dei celebri marmi degli Uffizi, le eclettiche maioliche per le Esposizioni Universali e le ceramiche di Gio Ponti, direttore artistico di Richard-Ginori dal 1923 al 1930. Dal 1965 il Museo ha sede in un edificio progettato dall’architetto Pier Niccolò Berardi (di proprietà demaniale e affidato alla Direzione Regionale Musei della Toscana), attualmente oggetto di importanti lavori di risanamento dopo gli anni di abbandono seguiti al fallimento dell’azienda Richard-Ginori (2013).