Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli taglia il nastro all’Archivio di Stato di Firenze sulla mostra dedicata a Giovanni Spadolini e la nascita del Ministero della Cultura
Sono passati 50 anni dalla sua istituzione. L’esposizione, inaugurata dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, resterà aperta fino al 12 ottobre
In occasione del centenario della nascita di Giovanni Spadolini (21 giugno 1925 – 2025) e del cinquantesimo anniversario dell’istituzione del Ministero per i Beni culturali e ambientali (oggi Ministero della cultura), la Direzione Generale Archivi del Ministero della cultura promuove la mostra “Giovanni Spadolini e la nascita del Ministero della cultura – L’uomo e l’eredità”, organizzata dall’Archivio di Stato di Firenze. L’esposizione, che resterà aperta fino al 12 ottobre 2025 presso l’Archivio di Stato di Firenze, vuole ricordare la figura dello statista e intellettuale che, per primo, ricoprì l’incarico di Ministro dei Beni culturali, fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Aldo Moro, a seguito della conversione in legge del DL 657/1974 il 29 gennaio 1975. Attraverso una selezione di opere, documenti, oggetti e volumi provenienti dalla Fondazione Spadolini – Nuova Antologia, unitamente a fonti d’archivio pubbliche e private, la mostra ripercorre il contributo di Spadolini al dibattito politico e culturale che portò alla nascita del Ministero, sottolineando il suo impegno nella tutela del patrimonio storico-artistico italiano e il suo profondo legame con il mondo della cultura, della ricerca e del collezionismo. Sono esposti materiali originali, tra cui gli “Appunti per una Dichiarazione dei beni culturali”, dai quali prende forma l’idea organizzativa del nuovo dicastero. La mostra sarà quindi anche un percorso narrativo costruito attorno alle parole dello stesso Spadolini, che accompagneranno i visitatori nella riflessione sul significato e sull’evoluzione della politica culturale in Italia. La mostra è stata inaugurata da Alessandro Giuli, Ministro della Cultura, Luigi La Rocca, Capo Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale, Antonio Tarasco, Direttore Generale Archivi, i rappresentanti delle istituzioni culturali e di tutela della Toscana, e Cosimo Ceccuti, Presidente della Fondazione Spadolini – Nuova Antologia. L’esposizione a è a cura di Paola d’Orsi, Direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze, con la collaborazione di Antonella Ranaldi, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, Elisabetta Sciarra, Direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ed Eugenia Valacchi, Soprintendente Archivistico e Bibliografico della Toscana, e sarà aperta al pubblico, con ingresso libero, secondo i seguenti orari: dal lunedì al venerdì ore 10:00-17:00 (escluse festività). Visite guidate nei giorni di apertura: ore 10:00, 11:00, 12:00. Informazioni e contatti as-fi@cultura.gov.it.
“Parlare di Giovanni Spadolini significa ritrovarsi intorno a un’idea di cultura con una prospettiva alta e un orizzonte aperto. Una cultura che non cade nelle trappole dell’ideologia, consapevole delle origini risorgimentali e liberali, che abbraccia la Storia col suo carico di contraddizioni e di senso del tragico, e ha cura per luoghi, spazi, eredità diverse. Uno sguardo laico, plurale ma unitario. Da Ministro dei Beni Culturali e Ambientali. Spadolini si è dimostrato fervente e attento nell’elaborare il progetto del Ministero che oggi ho l’onore di rappresentare. La sua idea di ‘beni ambientali’, che non presuppone una ‘natura’ staccata dalla storia. Anche la natura è cultura. I beni ambientali sono cultura”, ha affermato Alessandro Giuli, Ministro della Cultura. “La mostra dedicata a Giovanni Spadolini rappresenta un tributo doveroso alla figura di uno statista che ha saputo coniugare passione civile, rigore intellettuale e visione politica nel campo della tutela culturale. Spadolini non solo ha fondato il Ministero dei Beni culturali e ambientali da cui oggi deriva il Ministero della cultura, ma ha anche contribuito al trasferimento a questo della materia archivistica, che per un secolo era stata di esclusiva competenza del Ministero dell’interno.In un momento in cui si celebrano cinquant’anni dalla nascita del Ministero, questa iniziativa - costruita con materiali d’archivio e testimonianze originali – serve anche a riflettere sul ruolo degli archivi nella nostra società quale luogo di costruzione della nostra coscienza storica”, ha dichiarato Antonio Tarasco, Direttore generale Archivi. A cinquant’anni dalla fondazione del Ministero, questa mostra non tenta un bilancio commemorativo, ma propone un itinerario di rilettura, costruito con il rigore delle fonti come pure con l’ambizione di un pensiero vivo. Ci si interroga sulle origini per cogliere, nelle scelte di allora, ciò che può ancora informare il nostro tempo e guidare le strategie future. Al centro di quelle scelte, la mostra colloca la figura di Giovanni Spadolini - di cui si celebra per una felice concomitanza il centenario della nascita - e lo fa con un taglio preciso: raccontare la genesi del Ministero attraverso il prisma delle intuizioni del suo fondatore”, ha dichiarato Paola D’Orsi, Direttrice Archivio di Stato di Firenze