Intervista - l'attore di Hong Kong Tony Leung Ka-Fai si immerge in poliziesco noir
Attore prolifico e iconico, Leung Ka-Fai accetta una sfida che lo porta a Cannes
IGDI ha intervistato a Cannes il mitico attore di Hong Kong Tony Leung Ka-Fai reduce dalla presentazione del film Sons of the Neon Night.L’attore spiega la complessita’ del suo personaggio ed il lavoro con il regista Juno Mak.
Nato a Hong Kong, Tony Leung Ka Fai ha studiato graphic design al Politecnico di Hong Kong, si è poi iscritto al corso di recitazione della TVB. Nel 1983, il regista Li Han Hsiang lo ha scritturato per interpretare l'imperatore Xianfeng nei film epici The Burning of Imperial Palace (1983) e Reign Behind a Curtain (1983). Quest'ultimo gli è valso il premio come miglior attore alla terza edizione degli Hong Kong Film Awards. Ha ottenuto un altro premio come miglior attore ai Golden Horse Awards di Taiwan per Farewell China (1990). Leung ha poi interpretato il protagonista nel film francese The Lover nel 1992. Nello stesso anno, 92 Legendary La Rose Noire (1992) ha visto Leung aggiudicarsi il suo secondo premio come miglior attore agli Hong Kong Film Awards. Altri titoli di rilievo includono Prison on Fire (1987), He Ain't Heavy, He's My Father (1993), Jiang Hu: The Triad Zone (2000), Eye in the Sky (2007) e Cold War (2012). Nel 1999, il film indipendente Love Will Tear Us Apart (1999), prodotto e interpretato da Leung, è stato presentato in concorso al Festival di Cannes. Leung ha continuato a vincere premi, tra cui quello come miglior attore non protagonista per Man Suddenly in Black (2003) nel 2004 e quello come miglior attore sia per Election (2005) che per Cold War (2012), tutti agli Hong Kong Film Awards.
D: Il tuo personaggio nel film, quale aspetto ti ha interessato di più?
R: Come attore ho avuto la fortuna di partecipare al film. Quando ho letto la sceneggiatura, ho pensato che fosse un normale film poliziesco, ma quando ho parlato con il regista, Juno Mak, mi ha fatto analizzare ogni aspetto del personaggio, passo dopo passo. È molto paziente, ti invita semplicemente ad addentrarti nella storia e nel personaggio poco a poco. Ho visto a Cannes il film per la prima volta e ho capito che mi ha davvero dato la possibilità di entrare nel personaggio, nella storia, in profondità, comprendendo il suo tipo di umanità.
D: Eri abituato a interpretare ruoli da protagonista in film di gangster, ti è piaciuto interpretare questo personaggio secondario?
R: Essendo un attore professionista, penso di essere fortunato ad affrontare personaggi diversi, in film diversi. È questo che rende la mia vita più piena, in 43 anni ho recitato in 150 film, come Tony Leung ho solo una vita, ma ho potuto vivere 150 vite completamente diverse, e per questo posso dire di essere fortunato.
D: Un film diverso dai tradizionali film di gangster?
R: A quel tempo i cinesi in Vietnam erano la classe più bassa e il mio personaggio era il più ricco. Ma la classe cinese era la più bassa. Al contrario, i francesi erano la classe più alta, ma nonostante ciò la bambina francese era la più povera. Quindi l'amore tra noi aveva un legame completamente diverso, un amore tra opposti: il ricco e il povero, la classe più alta e quella più bassa. Sono felice che questo ruolo sia diventato parte della mia vita: questo personaggio mi ha fatto vivere un'altra vita, un'altra storia. Anche se ora sono vecchio, sto ancora aspettando un'altra vita da interpretare.
D: E’ ancora importante vivere il film in sala?
R: Da quanto ho capito, ogni 10 anni (il mondo sta diventando più piccolo e il pubblico cambia molto velocemente), nessuno ha tempo di rallentare. I film sono una piattaforma per rallentare, andare al cinema e calmarsi nel silenzio e nell'oscurità, quando il film inizia a scorrere si respira, si piange, si ama insieme ai personaggi. Oggi la gente guarda i film su iPad e iPhone, e la sensazione è completamente diversa: al cinema sei in un ambiente con centinaia di persone che ti permettono di uscire dalla tua vita, e quando si accendono le luci vivi una magia, un sogno diverso.
D: Cosa hai provato quando hai visto il film finito?
A: E’ stata un'ottima occasione per sedermi e godermi il film, perché è stato girato 7 anni fa. Quando ero al cinema, si capiva che tutti stavano aspettando e applaudivano, e all'improvviso, quando il film è iniziato, sono diventati tutti silenziosi, assorbiti da ciò che accadeva sullo schermo.
D: Qual è il tuo rapporto con gli attori più giovani? Hai già lavorato con loro? Com'è stato?
A: Ho già lavorato con loro in un paio di occasioni. Siamo tutti professionisti e per questo è stato molto facile lavorare insieme, anche grazie al nostro bravo leader Juno Mak; abbiamo avuto delle difficoltà sul set, con il guardaroba, il trucco, ecc. con una temperatura che andava da oltre 30° a -40°. Una volta sul set, ti dimentichi del caldo e del freddo, si vede che nessuno suda (grazie alla nostra professionalità e alla nostra capacità di immergerci nella scena).
D: Perché ci è voluto così tanto tempo prima che il film arrivasse nelle sale?
R: Juno ha almeno quattro film tra le mani. Ogni personaggio principale che si vede nel film potrebbe avere un film tutto suo, con la stessa storia ma con punti di vista diversi su come si sviluppa. È stato un lavoro di montaggio molto lungo, ma dopo aver visto il film ieri sera posso dire con certezza che il risultato è perfetto. Il prodotto finale è incredibile.