Anteprima hollywoodiana al Colosseo di Milano. Red carpet, effetti speciali e pop corn per l’attessissimo “I Peccatori”.
Sembrava di essere a Los Angeles. Un rigoroso servizio d’ordine controllava i qcode. Il cinema Colosseo era tutto un red carpet di Influencer, chi aveva esagerato con look e make up vampiresco. Sinners" (Il titolo italiano è I Peccatori), drammatico, fantasy, horror é tanta roba. Vede la star Michel B. Jordan nel doppio ruolo di gemelli che si distinguono solo dal colore diverso delle loro coppole, rosso rubino e azzurro cielo, sono alle prese con una presenza malvagia nella loro città natale. Ambientato nel Sud degli Stati Uniti durante gli anni ’30, Ryan Coogler firma la regia e la distribuzione è di Warner Bros. Pictures.
I due gemelli si lasciano alle spalle le loro vite travagliate e il loro passato da gangster in una Chicago negli anni turbolenti del proibizionismo. Farabutti ma capaci di gesti generosi, gambizzano ( uno lo sparano nel sedere) chiunque si avvicina al loro furgone carico di soldi e di armi ma poi gli danno i soldi per farsi curare. Tornano nella loro città natale alla ricerca di un nuovo inizio, ma scoprano un male ancora più malvagio. "Io non credo nella magia, nei fantasmi, nei demoni. Solo nel potere!”, é il loro mantra … "Continua a ballare con il diavolo… un giorno ti seguirà fino a casa”, dice alla moglie, un po’ stregona, dopo averla abbandonata. Il doloroso ricordo della loro figlioletta morta improvvisamente anni addietro é il loro demone. Non é il solo. Al loro ritorno i due fratelli scoprono che un male ancora più grande, soprannaturale terrificante li attende, pronto a dar loro il benvenuto in un incubo che va ben oltre i demoni che pensavano di aver lasciato dietro di sé. Comprano una segheria da un bianco che non ha resistito al potere dei soldi. Il clima pesante che si respira é quello dei Xu Xlux Klan che professano la supremazia dei bianchi sulla comunità dei neri. Dunque vietatissimo vendere ai neri che dovevano solo essere schiavi e spezzarsi la schiena a lavorare tutto il giorno nelle infinte distese di cotone nel profondo sud ( bellissima la fotografia). La segheria viene trasformata in un blues club ( bellissima la musica) e vietano l’ingresso ai bianchi. Senza voler spoilerare il finale, finisce tutto in un gran subbuglio. Si va oltre la lotta tra neri e bianchi, su tutto aleggia un male ancestrale che affonda le radici nelle tenebre del loro stesso mondo, intrecciandosi con antichi rituali proibiti, vendette irrisolte e segreti sepolti da generazioni. Si balla con i Vampires, dal tramonto all’alba, che poi si trasformano in torce di fuoco e, pouf, svaniscono. E gli spettatori rimangono inchiodati alla poltrona fino all’ultimo respiro.