"Non è nostalgia ma il vigore di un pensiero di libertà , giustizia, fratellanza e democrazia"

Il 9 febbraio 1849 nasceva la REPUBBLICA ROMANA

Nel palazzo Bramantesco, sede della Assemblea Costituente Giuseppe Galletti leggeva il Decreto con il quale a maggioranza assoluta venivano approvate le seguenti misure

1)il Papato veniva privato del potere temporale
2)venivano garantite le guarentigie necessarie per il culto e l'attività spirituale
3)la forma di governo diveniva la Democrazia con il nome di Repubblica Romana
4)la REPUBBLICA Romana doveva avere le relazioni diplomatiche che esigeva la nazionalità comune.
Era l'ora dei DEMOCRATICI e significativa fu la nascita di un legittimo stato repubblicano,democratico,laico e italiano.
Pio IX era fuggito da Roma lasciando il campo libero al processo di democratizzazione,Venezia e Livorno erano già Repubbliche,Firenze aveva un governo democratico,la Sicilia era in mano ai separatisti,Brescia cacciava gli austriaci,Genova respingeva l'armistizio di Novara.


Con una base insurrezionale composta dalla piccola e media borghesia,dal popolo minuto,da artigiani ,nasceva la REPUBBLICA ROMANA,proclamata solennemente dal Campidoglio, che, possiamo dire con convinzione ,è la più bella pagina del Risorgimento Italiano.


Essa fu un atto di indubbia modernità ,fondato su una Democrazia effettiva ,che rilanciava l'idea della nazionalità italiana.
La Sua vita fu breve ,ma intensa nelle Sue tre fasi che trovarono la massima espressione con il triumvirato di Mazzini ,Saffi e Armellini che diede vita ad una energica opera di laicizzazione, a un indirizzo più definito per l'indipendenza,la difesa militare ,la modernizzazione delle istituzioni.
Furono aboliti i tribunali ecclesiastici,confiscati i beni del clero,varata la riforma agraria,abolita la pena di morte,definita la libertà di culto,soppressa la censura.
Fu un momento di gioia democratica che infervorò le menti e i cuori di studenti,analfabeti,patrioti,proprietari terrieri ,stranieri ,intellettuali,borghesi,.Perfino negli Stati Uniti fiorirono simpatie.


La Sua vita fu breve ,ma intensa;attaccata a nord dagli austriaci e a sud dai borbonici, la Repubblica Romana gioco ' la Sua partita decisiva con la Francia che il 24 aprile da Civitavecchia ,su decisione dell'ambiguo e temporeggiatore Luigi Napoleone Bonaparte, scagliò l'esercito francese contro gli insorti per schiacciare la libertà ,per la quale si immolarono più di mille eroi.
Dal loro sacrificio e dal coraggio del loro spirito libertario e ' nata la Costituzione, tra le più avanzate e moderne dell' ottocento
La sua eredità si condensa nel IV principio nel quale si propugnavano la nazionalità italiana,nella adozione del tricolore come bandiera della Repubblica,nella affermazione della solidarietà tra le nazioni oppresse e nella Fratellanza universale tra i popoli,nella identificazione del Po come fiume Nazionale.


La Costituzione della Repubblica Romana con i suoi otto principi e sessantanove articoli ha delineato la via laica,italiana e democratica al problema dell'unità e della indipendenza ,con una chiara traccia che ispirerà la Costituzione del 1948.
La Repubblica Romana aveva avuto vita breve ,ma aveva affrontato una morte talmente eroica da contenere e tramandare i germi vitali per la nuova Italia e la nuova Europa.Successivamente la crisi dello stato liberale e l'avvento del regime fascista,per opera di Giovanni Gentile, fu pianificata una grande strumentalizzazione del pensiero mazziniano e la data del 9 febbraio fu messa in ombra in favore dell'11 per celebrare i Patti Lateranensi.


MA il seme della libertà e la Sua forza spirituale continuarono a vivere perché il Mito Repubblicano portava e porta al suo interno il sentimento della Patria e della Indipendenza.L'elemento repubblicano come insieme di virtù,di diritti e doveri,come idealità etica,non elitaria è un fattore fondativo e identificante.


In un mondo in cui la lotta per i diritti ha messo in disparte la questione dei doveri,in cui troppo spesso chi sceglie di opporsi alle discriminazioni e all'individualismo politico e sociale viene bollato come moralista e sorpassato ,la vera sfida per noi Repubblicani e per tutti è quella di battersi per una Rinascita Civile ,a partire dalla fondamentale lezione all'equilibrio tra diritti e doveri che ci viene dalla Repubblica Romana,dal Risorgimento,dalla Resistenza e dalla Costituzione.


Riappropriamoci responsabilmente del nostro valore identitario:l'Italia dei doveri deve prendere il posto di quella della arroganza e dei privilegi,l'Italia della cultura deve prendere il posto di quella dell'ignoranza,l'Italia della competenza,della saggezza ,dell'ascolto deve cancellare quella della improvvisazione,del populismo,del qualunquismo,l'Italia della persuasione deve sconfiggere quella della dominazione e della demagogia.


La nostra allergia positiva ad ogni forma di sottomissione intellettuale e morale,ad una appartenenza acritica, va oggi orientata allo sforzo di riattivare una cultura e un.sentimemto repubblicani come risorsa fondamentale per la Democrazia e per l'Europa.
Siamo sempre il partito dei contenuti,non rinunciamo alla nostra identità e alla nostra autonomia.Per noi la Repubblica è mazzinianamente un principio,un grado di educazione del popolo,un programma,una istituzione politica atta a produrre un miglioramento morale,un sistema che deve sviluppare libertà,uguaglianza,fratellanza,associazione.la vocazione europeista mazziniana e repubblicana nel solco dei valori affermati dalla Repubblica Romana possa quindi continuare ad alimentare la linfa democratica di un patriottismo vero nello spirito dell'atto di Fratellanza della GIOVINE EUROPA perché senza PATRIA
Non e 'possibile alcun ordinamento della Umanità.


Luciana Sbarbati