Casa Savoia, l'8 gennaio del 1930, il Principe ereditario Umberto e Maria José del Belgio, futuri Re e Regina d'Italia, si unirono in matrimonio a Roma
La cerimonia nuziale si svolse nella Cappella Paolina del Quirinale, decorata per l'occasione con magnificenza
Casa Savoia, l'8 gennaio del 1930, il Principe ereditario Umberto e Maria José del Belgio, futuri Re e Regina d'Italia, si unirono in matrimonio a Roma. La data dell’8 gennaio fu scelta da Umberto in onore del compleanno della Regina Elena del Montenegro, a cui il futuro sovrano era molto devoto. La sposa giunse accompagnata da trentadue principi e trentanove principesse, appartenenti a casate reali di tutta Europa.Tra i presenti, spiccavano personalità di rilievo come il duca di York (futuro Re Giorgio VI del Regno Unito), Re Manoel II del Portogallo, Re Amanullah Khan dell'Afghanistan, Re Boris III di Bulgaria e rappresentanti delle Famiglie Reali russe, montenegrine e bavaresi. La cerimonia fu officiata dal cardinale Pietro Maffi, arcivescovo di Pisa, e vide come testimoni i più stretti parenti e alleati della coppia. Il Principe Umberto indossava l'uniforme da colonnello dell'esercito italiano, mentre Maria José sfoggiava un lungo abito di velluto bianco, ornato di ermellino e con un mantello di cinque metri ricamato in fili d'oro. Il velo di pizzo, dono delle merlettaie di Bruges, completava l'elegante ensemble. L'abito della sposa fu disegnato dallo stesso Umberto. Sul capo della principessa svettava la preziosa tiara Musy della Regina Margherita. Un vero capolavoro realizzata dai gioiellieri torinesi Musy nel 1904 in occasione della nascita del Principe ereditario Umberto. La tiara è stata indossata più volte anche da Marina Doria, la consorte del defunto Principe Vittorio Emanuele, di cui il prossimo 1 febbraio verrà celebrata una messa di suffragio nella Basilica di Superga a Torino ad un anno dalla scomparsa, avvenuta a Ginevra il 3 febbraio 2024. Dopo la cerimonia, gli sposi furono ricevuti in Vaticano da Papa Pio XI, in un incontro privato che suggellò il legame tra la corona italiana e il Vaticano, anche in seguito ai Patti Lateranensi siglati l’11 febbraio del 1929. Il Papa accolse gli sposi sulla soglia della sala del tronetto, poi li fece accomodare al suo fianco sotto il baldacchino e offri loro in dono un arazzo che riproduceva la Madonna col Bambino del Pinturicchio. Alla Principessa Maria José regalo anche un rosario in perle e oro. Successivamente, gli sposi offrirono un pranzo agli ospiti illustri. La giornata si concluse con una visita alla tomba del Milite Ignoto in omaggio ai caduti italiani della Prima Guerra Mondiale.