La mostra che racconta la storia del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino attraverso il suo archivio fotografico
La mostra nasce dalla collaborazione tra ADSI Toscana, Fondazione Alinari per la Fotografia e Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e si inserisce all'interno delle attività legate a Carte in dimora - Archivi.doc
C’è un luogo che i fiorentini hanno sempre identificato come lo spazio dedicato alla lirica e, almeno dal 1935, l’hanno sempre chiamato così: il Comunale. E tuttora questo è il nome che molti usano anche per il nuovo teatro dell’opera: perché quello che conta non è lo spazio in sé, ma il suo contenuto, ciò che rappresenta. Questa mostra racconta la storia e le trasformazioni del teatro Comunale attraverso 31 fotografie selezionate dagli Archivi Alinari e dall’Archivio storico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e si inserisce nell’ambito delle attività legate alla terza edizione di “Carte in dimora - Archivi.doc” inaugurata il 12 ottobre scorso da Adsi - Associazione dimore Storiche Italiane che ha visto l’apertura di 100 archivi e biblioteche storiche, tra cui per l’appunto anche l’Archivio Storico del Teatro del Maggio. Nel foyer del teatro, gli spettatori nei giorni e orario di spettacolo dal 17 ottobre al 22 dicembre, potranno seguire il percorso fotografico che partendo da suggestioni e assonanze passa ad un registro narrativo per concludersi con l'esposizione della maquette del Comunale degli anni Trenta.
Clotilde Corsini, dell’Associazione Dimore Storiche Italiane - Sezione Toscana infatti afferma: “Dalle Dimore Storiche al teatro che a Firenze è sinonimo di Comunale: il teatro, il melodramma, la musica nascono, si sviluppano e si trasformano in queste due realtà. Attraverso l’apertura degli archivi storici, questa eccezionale mostra ci svela l’evoluzione della maggiore istituzione musicale fiorentina, attraverso le immagini uniche e straordinarie del grande archivio fotografico Alinari”. E sono dunque le architetture ad andare in scena in un viaggio fotografico tratto dai due Archivi che partendo dal 1865 (con una rara immagine del Politeama) approda al 2011. Gradinate, macchine sceniche, coperture, allestimenti, demolizioni, ricostruzioni, maquettes, sono i soggetti narranti di questa lunga storia.