Premio Satira Politica: il sindaco Bruno Murzi e il direttore artistico Beppe Cottafavi rispondono alle critiche mosse dal capogruppo di minoranza Umberto Buratti
Si è svolta anche quest’anno la premiazione in Capannina a Forte dei Marmi. Ma non sono mancate le critiche mosse nei confronti dell’organizzazione. La parola al Sindaco.
“In una società che vive sempre più veloce, portando in tutti i settori rapidi cambiamenti – commenta il sindaco Bruno Murzi - il nostro obiettivo è stato ed è tutt’oggi quello di rendere il Premio più attuale, attrattivo, inclusivo e in sintonia con le nuove forme di comunicazione e con i nuovi linguaggi della satira contemporanea. E in questa direzione sono andate le ottime scelte del direttore artistico Beppe Cottafavi e della Giuria che godono della mia massima stima e fiducia. Il Premio è vivo più che mai e continueremo ad investirci con convinzione. Ricordo inoltre che siamo stati noi, cercando di valorizzarlo ulteriormente a creare un Festival estivo, ottenendo anche ottimi risultati iniziali. Purtroppo ci siamo dovuti fermare con l’arrivo del Covid e adesso siamo alla ricerca di nuovi progetti e di un assetto di un format che, mantenendo la tradizione del Premio, abbia uno sguardo rivolto al futuro, affinché possa continuare a essere un punto di riferimento per le voci più dissacranti, coraggiose e innovative nel panorama della satira politica. Ci auguriamo anche di poter tornare ad avere in futuro tra i premiati anche quelle presenze internazionali, molti delle quali provenienti dai Paesi dell’Est o dalla Russia, che oggi visto la situazione in cui si trovano, è complesso far arrivare in Italia. ”
“Dal 2004 faccio parte della giuria del Premio di Satira Politica di Forte dei Marmi e da sei lo dirigo – afferma Beppe Cottafavi, direttore artistico del Premio Satira, Editor, Responsabile Cultura del quotidiano Domani e Direttore de Festival della Satira di Milano Fondazione Feltrinelli - In vent’anni sono cambiati governi, locali e globali, mezzi di comunicazione, reti di informazione, codici, linguaggi. E giocoforza anche la satira. E il premio che la celebra.
La bellissima giuria di cui ho fatto parte era composta soprattutto di giornalisti. Allora i giornali vendevano, erano autorevoli e producevano opinioni e anche satira. Oggi non è più così. La satira politica ha vissuto anni difficili quanto la politica e soprattutto si è dispersa nel flusso elettronico di rete e di social. Per questo nella giuria contemporanea ci sono Fabio Genovesi, scrittore che a Forte dei Marmi (e più in generale nel panorama letterario) non ha certamente bisogno di presentazioni, Stefano Andreoli, inventore del sito Spinoza.it, autore di Roberto Benigni (premio Satira 2018 e premio Oscar), di Maurizio Crozza, di Geppi Cucciari tra gli altri e Giulio D’Antona, critico, il maggiore esperto italiano, dopo avere lavorato a lungo in America, di stand up comedy: il linguaggio comico più contemporaneo, quello amato dai giovani, che affronta la politica non direttamente ma attraverso lo sguardo obliquo del privato e del sociale, facendo satira molto politica sugli elettori piuttosto che sugli eletti. E in questi anni dal Premio sono passati tutti i migliori giovani esordienti: Valerio Lundini, Emanuela Fanelli, Michela Giraud, Luca Ravenna, Edoardo Ferrario; hanno fatto carriera e oggi riempiono i teatri italiani. E si esibiscono all’estero. E poi tutti i migliori che vengono per onorare il prestigio storico del Premio. Nel 19 Corrado Guzzanti, nel 20 Vanzina e De Sica, anche per l’autoctono Sapore di mare, e Checco Zalone, nel 21 l’americana Fran Lebowitz, nel 22 il russo Ivan Urgant, Luca e Paolo e Francesca Fagnani, nel 23 Fiorello, il più grande artista italiano, nel 24 Diego Bianchi, per il programma Propaganda Live, unico presidio televisivo della satira, e per il teatro Paolo Rossi. Li derubrichiamo a comici tv pronti per qualche battuta settembrina alla Capannina? Non scherziamo. Anche se di satira si tratta.
Abbiamo premiato gli italiani di nuova generazione come Yoko Yamada, Horea Sas, Natha Kiboba. Gipi, Vincino, Fumettibrutti, Natangelo e Maicol&Mirco per il disegno. Non scherziamo. Io voglio molto bene a questo premio da vent’anni. Tant’è che abbiamo premiato i libri di scrittori del calibro e la qualità di Walter Siti, Teresa Ciabatti, Antonio Manzini, Claudio Giunta, Rocco Tanica, Dario Ferrari, Chiara Galeazzi, Michele Masneri. Quest’anno il magnifico libro B di Filippo Ceccarelli, un altro giurato storico, tornato ben volentieri.
Certo si può sempre fare meglio e lo faremo, mentre vedremo se abbiamo ancora azzeccato il futuro successo di Giorgia Fumo e dei Contenuti zero, premiati quest’anno, come accadde già per Virginia Raffaele, Emanuela Fanelli e Valerio Lundini.
Il capogruppo di minoranza non partecipa al premio e chi ha mandato ha visto un altro film. O un altro Premio. Il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi è stato ed è uno dei rari presidi della satira in anni difficili, perché è un presidio di libertà e di democrazia. Quanto allo spessore: basta guardare la foto della premiazione”.