"Ragazza che legge una lettera a una finestra aperta", storia di un Jan Vermeer in Germania

Completato intorno al 1657–59, il dipinto è esposto alla "Pinacoteca degli antichi maestri" ("Gemäldegalerie") di Dresda che lo custodisce, con qualche pausa, dal 1742

"Ragazza che legge una lettera a una finestra aperta"("Brieflezend meisje bij het venster") è un dipinto ad olio di 83 x 64,5 cm del pittore olandese dell'età dell'oro Johannes Vermeer (battezzato a Deft, Paesi Bassi il 31 ottobre 1632 - Deft, 15 dicembre 1675). Completato intorno al 1657–59, il dipinto è esposto alla "Pinacoteca degli antichi maestri" ("Gemäldegalerie") di Dresda (Theaterplatz 1, 01067 Dresden) che lo custodisce -con qualche pausa - dal 1742.

Nel 2017, dei test hanno rivelato che il dipinto era stato alterato dopo la morte dell'autore. Il dipinto è stato faticosamente riportato alla sua composizione originale tra il 2018 e il 2021 per mezzo di un minuzioso lavoro a base di bisturi e microscopio. Ora mostra Cupido in un "dipinto all'interno di un dipinto" sul muro e, dal momento del restauro, è appeso al museo di Dresda come lo dipinse Vermeer.

Il dipinto,  per come è stato visto per quasi 300 anni prima di questo rivoluzionario restauro, raffigura una giovane ragazza bionda olandese in piedi davanti a una finestra aperta, di profilo, che legge una lettera. Come detto un recente esame a raggi X del dipinto  ha rivelato un'immagine sul muro dietro la ragazza. Ulteriori lavori del restauratore Christoph Schölzel nel 2017 hanno fatto notare  che la vernice su quella parte del dipinto differiva dal resto del dipinto ed era stata chiaramente applicata dopo la morte di Vermeer. Nel 2019 la Staatliche Kunstsammlungen Dresden (Collezione statale d'arte di Dresda) ha deciso di riportare il dipinto alla sua composizione originale. Il dipinto di Cupido sul muro dietro la ragazza ricorda un dipinto della collezione privata di Vermeer, un dipinto del pittore fiammingo Cesar van Everdingen.

Il dipinto di Cupido potrebbe suggerire che la ragazza stia leggendo una lettera d'amore. Stephan Koja, direttore della Pinacoteca, ha affermato che "Al di là del contesto superficialmente amoroso,il dipinto vuole essere  un'affermazione fondamentale sull'essenza del vero amore".

In "Vermeer, 1632–1675" (2000) il critico Norbert Schneider scrive che la finestra aperta rappresenta "il desiderio della donna di estendere la sua sfera domestica" oltre i vincoli della sua casa e della società, mentre il frutto "è un simbolo di relazioni extraconiugali". Schneider conclude che la lettera è una lettera d'amore che pianifica o continua una relazione.

I tendaggi, appesi in primo piano a destra, non sono un elemento raro per Vermeer: appaiono in sette dei suoi dipinti. Ancora più comune, il tavolo - nella base inferiore del dipinto che in tal modo lo "incornicia" guidando l'occhio dell'osservatore (cosiddetto "repoussoir") - appare in ben 25 dipinti del maestro olandese. "Ragazza che legge una lettera a una finestra aperta" e' uno dei tre che presenta un tavolo o una balaustra ricoperta di tappeti tra la figura e lo spettatore. È stato l'ultimo dipinto in cui Vermeer presenta questo tipo di dispositivo.

Vermeer completò il dipinto intorno al 1657–59. Nel 1742, Augusto III di Polonia, elettore di Sassonia, acquistò il quadri credendo erroneamente che fosse stato dipinto da Rembrandt.

Nel 1826 il dipinto fu nuovamente attribuito erroneamente ad un altro maestro olandese, Pieter de Hooch. Fu infine definitivamente attribuito a Vermeer quando il critico d'arte francese Théophile Thoré-Bürger si imbatté in esso, riconoscendolo come una delle rare opere del pittore olandese e restituendone la corretta attribuzione nel 1860.

"Ragazza che legge una lettera a una finestra aperta" è stato tra i dipinti salvati dalla distruzione durante i bombardamenti di Dresda nella seconda guerra mondiale condotti tra il 13 ed il 15 febbraio 1945 da 772 bombardieri pesanti della RAF e 527 della USAAF. Il dipinto era conservato, insieme ad altre opere d'arte, in un tunnel in Sassonia; quando l'Armata Rossa lo trovo', lo prese insieme alle altre cose. I sovietici lo descrissero come un atto di salvataggio; alcuni altri come atto di saccheggio. Ad ogni modo, dopo la morte di Joseph Stalin (5 marzo 1953), i sovietici decisero nel 1955 di restituire questa opera d'arte alla Germania, "allo scopo di rafforzare e favorire il progresso dell'amicizia tra il popolo sovietico e quello tedesco". Il pensiero di perdere centinaia di notevoli dipinti, a storici dell'arte e curatori di musei in Unione Sovietica suggeriva che "in riconoscimento per aver salvato e restituito i tesori famosi in tutto il mondo della Galleria di Dresda" i tedeschi avrebbero forse dovuto donare loro questa “Ragazza che legge una lettera a un finestra aperta" e la "Venere dormiente" di Giorgione. I tedeschi non accettarono l'idea e il dipinto fu comunque loro restituito ed e' cosi', fino ad oggi, tornato dove era stato nei 200 anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale.

Di Giovanni Conticelli.