OLTRE VIA RASELLA. DOCUMENTI E TESTIMONIANZE INEDITI NEL NUOVO LIBRO DI PIERANGELO MAURIZIO. CHI HA DATO VERAMENTE L’ORDINE DI VIA RASELLA?
Dopo la strage di Via Rasella i Gruppi di Azione Patriottica stavano preparando una seconda strage. Lo rivela Pierangelo Maurizio nel nuovo libro “La Trappola – Oltre Via Rasella” (Maurizio Edizioni). Il giornalista, attualmente a Mediaset, aveva già pubblicato il volume “Via Rasella – 80 anni di menzogne”, su cui aveva fatto luce su alcune vicende legate a uno dei fatti storici più discussi. “Via Rasella e le Fosse Ardeatine non finiscono il 23 e il 24 marzo di 80 anni fa”, spiega Pierangelo Maurizio nel libro, “ma gli effetti si prolungano e arrivano in qualche modo fino ai giorni nostri. In questo nuovo libro non mi occupo dell’aspetto giudiziario dell’impresa più famosa e più discussa della Resistenza. Ma come sempre cerco di portare in superficie fatti. Due testimonianze eccezionali ci rivelano circostanze e vicende mai conosciute finora. I Gap stavano preparando una nuova stage ancora più eclatante, tramite l’omicidio del console della milizia Torello Tombesi, che doveva fornire l’occasione di un funerale eccellente. L’altro racconto ci introduce nell’ambiente famigliare di alcuni gappisti e nelle ore immediatamente successive a via Rasella. Le maggiori sorprese e anche le conferme più determinanti le ho trovate passando al setaccio migliaia di documenti della Allied Control Commission e dell’Office Of Strategic Services, custoditi ai National Archives del Governo american. Tra microfilm e copie sbiadite si legge in controluce quella primavera di sangue che ha cambiato per sempre il nostro Paese”. La prima intervista inedita è quella ad Antonio Tombesi, 99 anni, figlio di Torello Tombesi, console della milizia ferroviaria, assassinato a 56 anni davanti al portone di casa, insieme al giovane autista Giuseppe Gentile. “Torello Tombesi era solo una vittima collaterale”, scrive Pierangelo Maurizio, “Antonio Tombesi è arrivato a questa conclusione al termine delle sue ricerche. Era il pretesto per una nuova azione: ancora più eclatante di via Rasella”. Secondo Antonio Tombesi “l’avevano progettata per vendicare l’eccidio nazista della Fosse Ardeatine. Il vero obiettivo doveva essere il funerale che sarebbe seguito all’assassinio di un personaggio di spicco. Questa volta non più il carrettino della nettezza urbana, era a già pronta una carrozzina per bambini imbottita di tritolo. Sarebbe dovuta esplodere durante la cerimonia solenne o duretta il passaggio del corteo funebre”. Nel libro vengono svelati altri nuovi particolari. Palmiro Togliatti, il capo del Partito Comunista Italiano, appena rientrato da Mosca, diventa l’arbitro della politica italiana e l’ambasciatore di Stalin in Italia. Un report segreto conferma come l’obiettivo del Pci fosse la distruzione finale di Bandiera Rossa, l’organizzazione eretica che si professava antifascista quanto antistalinista e di cui si cancellerà ogni memoria. Documenti del tutto inediti provenienti dagli archivi del Governo Usa gettano nuova luce anche su altre vicende di quella primavera di sangue: il sacrificio di Maurizio Giglio, l’uccisione del sottotenente Giorgio Barbarisi, il linciaggio di Donato Carretta, testimone innocente. “Dalle “carte americane” in particolare emerge il ruolo di Palmiro Togliatti, il segretario del Pci”, prosegue Maurizio, “Torna da Mosca in Italia il 27 marzo del 1944, pochi giorni dopo Via Rasella e l’annientamento delle altre forze della Resistenza nella rappresaglia nazista delle Ardeatine. Un caso o la tappa di una complessa strategia?”. Infine, tra i documenti consultati dal giornalista ce n’è uno “illuminante: una fonte ritenuta attendibile rivela ai servizi americani come, nella Roma appena liberata, “l’interesse del Pci” è quello di distruggere quanto resta di Bandiera Rossa, la formazione eretica antifascista quanto antistalinista, annientata alle Fosse Ardeatine”. Secondo Pierangelo Maurizio “non sono ipotesi, non sono suggestioni da “teoria del complotto”. Sono documenti. Che naturalmente vanno interpretati, approfonditi, confrontati. Dopo tanti anni, passati a cercare di capire cosa è realmente accaduto oltre Via Rasella, ritengo che abbiamo il diritto di conoscere. Conoscere i fatti per come sono avvenuti, e non secondo una versione di parte spacciata per verità storica”.