Galleria dell’Accademia di Firenze, si chiude il mandato di Cecilie Hollberg. I risultati raggiunti in 8 anni di direzione: tutti i numeri

La direttrice uscente ha illustrato i risultati di otto anni del suo mandato: una completa trasformazione de lmuseo che ha valorizzato, oltre al David, tutti i suoi spazi rendendo la collezione più fruibile e accessibile, con un aumento del 42% del pubblico e il record di oltre due milioni di visitatori

Termina un'era, quella della direzione della direttrice uscente Cecile Hollberg, che in un volume illustra le tappe finali dei lavori del museo e i risultati di otto anni di mandato che hanno visto la completa trasformazione di un luogo che ha acquisito grande valore in qualità e bellezza. Una strategia di anni che ha messo in luce e fatto risaltare, oltre al David di Michelangelo - simbolo dell’identità nazionale attorno al quale la Galleria è nata - tutti gli spazi del museo, rendendo l’intera collezione più accessibile, godibile, al passo con i cambiamenti e le innovazioni digitali. Un traguardo ottenuto grazie ad una visione lungimirante e una fervente attività culturale della Galleria, con la missione di proiettarsi nel futuro diventando un punto di riferimento per la città, apprezzata dal pubblico nazionale e internazionale. Durante il mandato di Cecilie Hollberg, alla guida dell’istituzione dal dicembre 2015, la Galleria dell’Accademia di Firenze ha raggiunto risultati straordinari sia per le attività di restauro, ristrutturazione e ammodernamento, sia per la qualità della visita con un aumento del 42% del pubblico e il record di oltre due milioni di visitatori. Si è passati dai 1.415.397 del 2015 ai 2.013.582del 2023 (con introiti cresciuti dagli € 9.240.281,69 del 2015 ai € 19.686.440,44 del 2023 e un aumento del 113%). ll nuovo ingresso e la nuova facciata sono le ultime due tappe che concludono i grandi cantieri: grazie a questi interventi il museo ha migliorato i percorsi di accesso dei turisti, la fruibilità, la sicurezza e potrà aumentare la compresenza massima di persone all'interno.  La preparazione dei grandi cantieri è iniziata nel 2016, poche settimane dopo l’inizio della direzione di Cecilie Hollberg. I lavori si sono sviluppati su 3000 mq del museo nei quali sono stati installati, sostituiti o sanificati 750 metri di canali di areazione e di climatizzazione, in alcune sale mancanti o obsoleti, e ristrutturati 130 metri di canalizzazioni. Sono state rinnovate ledidascaliee gli allestimenti di varie sale con colori a parete che valorizzano le opere, aperti varchi, finestre e porte per dare più respiro e offrire nuovi percorsi, alcuni diventati “musei nel museo”: dalla Gipsoteca che ha cambiato completamente volto e fruizione al collegamento delle sale con il Dipartimento degli Strumenti Musicali. Sono state digitalizzate tutte le collezioni, mettendo online documenti d’archivio d’artista, inventariando la biblioteca,fino alla dematerializzazione del biglietto d’ingresso. Con l’Avvocatura di Stato sono state ottenute importanti vittorie per la tutela dell’immagine del David, un precedente apripista per tutti i beni culturali. Sono state incrementate le collezioni con nuove acquisizioni, presentate mostre di ricerca importanti, pubblicati cataloghi scientifici, come il primo repertorio della pittura della Galleria dell’Accademia di Firenze.  L’intervento di risanamento, iniziato a settembre 2023, ha riguardato l'intera tratta di via Ricasoli, compreso la porzione sia del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” sia dell'Accademia di Belle Arti di Firenze adiacenti e ha visto, tra l’altro, il restauro delle parti in materiale lapideo, le cornici delle aperture, la tinteggiatura di tutta la facciata con l'applicazione di un protettivo antisporco, nuovo impianto illuminazione, nuovo sistema di allontanamento volatili su gronda e davanzali, nuovo sistema di telecamere. Sono state anche aperte due porte, trasformando due finestre esistenti. Una soluzione che permetteal Museo non solo di migliorare i percorsi di accesso dei turisti e offrire più sicurezza alle persone ma di aumentare la compresenza massima di persone all'interno della Galleria. Per questo sono stati spostati i dispositivi di controllo accessi, si è installato un nuovo contapersone, realizzato un nuovo allestimento della zona bigliettazione e audioguidee realizzato un nuovo impianto di illuminazione sia per l'ingresso che per l'uscita. L’ingresso, con la biglietteria, cambia anche nel design degli arredi in linea con l’estetica pulita della Galleria. Le incomparabili sculture dei Prigioni di Michelangelo, originariamente destinate alla tomba di papa Giulio II a Roma, formano uno dei percorsi più straordinari della storia della scultura mondiale.  Con questi sette marmi il museo possiede il numero maggiore di opere michelangiolesche al mondo. Seguono, nel percorso, il San Matteo e la Pietà di Palestrina che guidano il visitatore verso l’apoteosi, collocata al centro della Tribuna: il David. Uno dei più importanti lavori di riallestimento realizzati in questi anni è stato proprio quello della Galleria dei Prigioni dove sono stati spostati e rinnovati tutti i distanziatori che adesso sono meno invadenti con più attenzione alle opere. Esaltate da una nuova illuminazione -sponsorizzata da Enel - le sculture splendono, rendendo visibile ogni segno di lavorazione del “non finito” di Michelangelo. La Sala del Colosso con il modello Ratto delle Sabine del Giambologna accoglie il visitatore all’ingresso della Galleria dell’Accademia. Qui troviamo la pittura del Quattrocento fiorentino con tavole d’altare di Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Filippino Lippi, Perugino ed altri eccelsi pittori. La sala è stata dotata di un impianto di climatizzazione e di luci a LED, così come tutte le altre, mettendola in sicurezza grazie al restauro e del ripristino delle capriate. L’allestimento è stato completamente rivisto. Le pareti, rivestite di pannelli di tessuto tinteggiato in un blu “Accademia”, hanno cambiato la percezione del luogo. Il blu opaco fa ora risplendere i colori spettacolari delle opere qui raccolte, dando quasi la sensazione che siano appena uscite dalle botteghe dei maestri. Con le nuove didascalie la sala sembra più generosa e spaziosa. Una saletta adiacente, dedicata finora alle mostre temporanee, è stata, infine, annessa per dare respiro ai capolavori del Quattrocento come la Tebaide di Paolo Uccello o il cosiddetto Cassone Adimari dello Scheggia, che finalmente possono essere apprezzati in tutta la loro bellezza. Particolarmente prestigiosa è la collezione di dipinti a fondo oro dal Duecento al primo Quattrocento, periodo nel quale l’Italia ha vissuto l’apice della pittura su tavola, tipicamente in forma di polittico, prodotto per decorare gli altari delle chiese. Sul versante tardogotico spicca il nucleo più importante al mondo di opere di Lorenzo Monaco. Dopo aver installato un impianto di climatizzazione, sono state riallestite le sale al pianterreno.Le nuove luci a LED mettono in rilievo i preziosi fondi oro che ora sono esposti su pareti tinteggiate in verde “Giotto”, che esalta colori e sfumature delle tavole e dona loro una profondità e luminosità mai percepita prima, valorizzando in tal modo esemplari pittorici dei massimi artisti fiorentini quali il Maestro della Maddalena, Giotto, il Maestro della Santa Cecilia, Bernardo Daddi, Taddeo Gaddi, Andrea Orcagna, Nardo di Cione, Giovanni da Milano, Agnolo Gaddi. Nella corsia dell’ex ospedale diSan Matteo, si trova la Gipsoteca con i modelli in gesso di Lorenzo Bartolini (1777-1850). Lo Stato italiano acquistò i gessi dopo la morte dell’artista, conservandoli nel convento di San Salvi. Danneggiati con l’alluvione del 1966, fu realizzato un grande progetto per il loro recupero, al termine del quale venne identificata la Galleria dell’Accademia di Firenze come collocazione definitiva. L’allestimento della Gipsoteca è stato riordinato e ammodernato con sensibilità per mantenere il ricordo di uno degli ultimi esempi museografici rimasti di Sandra Pinto. Per motivi statici e di stabilità climatica sono state chiuse varie finestre, aumentando di seguito lo spazio per le mensole espositive in modo da poter riunire modelli in gesso sparsi negli uffici fino al 2022.I circa 300 busti, in passato senza alcuna protezione, sono stati ancorati alle mensole. Il leggero azzurro “Gipsoteca” esalta le centinaia di gessi e trasforma l’intera sala in un’opera d’arte abitata da persone apparentemente vive. ll“Dipartimento degli Strumenti Musicali”, inaugurato nel 2001, ospita la Collezione del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze ed espone circa cinquanta strumenti musicali provenienti dalle collezioni delle famiglie granducali toscane, i Medici e i Lorena. Il suo prestigio risiede nell’eccezionalità di alcuni strumenti conservati, come la viola tenore e il violoncello costruiti da Antonio Stradivari per il Gran Principe Ferdinando de’ Medici nel 1690. Ricordiamo inoltre il violoncello realizzato da Nicolò Amati nel 1650 e la spinetta ovale insieme al clavicembalo d’ebano, ideati dal grande costruttore di strumenti musicali Bartolomeo Cristofori. Dal 2015 ad oggi sono stati intrapresi importanti lavori di manutenzione, revisione e restauro. È stato aperto un passaggio per collegare il dipartimento con le sale delle mostre temporanee per avere un percorso più fluido, un sistema di rilevamento delle condizioni microclimatiche degli strumenti con illuminazioni a LED, nuove didascaliee creazione di una pedana per migliorare l'esposizione degli strumenti a tastiera. In questi anni la Galleria dell’Accademia di Firenze ha potuto acquisire ben diciassette nuove opere. Sono pervenute al museo nei modi più diversi, dalla donazione all’acquisto, all’assegnazione e infine per confisca. La Galleria dell’Accademia di Firenze dal 2015 ha inoltre portato avanti grandi progetti di conservazione con importanti restauri, resi necessari per le condizioni conservative di alcune opere. Sono state risolte problematiche strutturali, mettendo in sicurezza e rendendo la superficie pittorica più correttamente leggibile. Si tratta di campagne di manutenzione e restauro quali: puliture, ritocchi, interventi per la stabilità di cornici e supporti, spolverature, e realizzazione di climaframe. Un grande progetto conservativo, di manutenzione e di restauro è stato eseguito anche sui modelli in gesso della Gipsoteca. Ogni singola operazione è stata documentata attraverso una campagna fotografica ad hoc. Ogni due mesi circa inoltre si ripete un intervento delicatissimo: la spolveratura del David di Michelangelo. Un’operazione concordata, valutata e aggiornata sulla base delle esperienze precedenti, in modo da evitare che l’accumulo di depositi e polvere possa togliere luminosità al marmo ingrigendone la superficie. Le mostre della Galleria dell’Accademia hanno sempre tratto spunto dalle collezioni del museo. La strategia è stata quella di concentrarsi su una grande rassegna nel periodo dell’anno della bassa stagione. In questo modo dal 2015 si è riusciti ad attrarre un nuovo pubblico e contemporaneamente a incrementare il numero dei visitatori nel periodo di minor affluenza turistica. Dal 2019 con la perdita dell'autonomia e in seguito per le conseguenze della pandemia la programmazione annuale si è interrotta. Le chiusure obbligatorie sono state utilizzate per allestire e portare avanti grandi lavori strutturali dell'edificio e dell'impiantistica e conseguentemente sono stati creati allestimenti temporanei delle opere resi necessari sia per mancanza di un deposito sia per motivi di sicurezza, costi e conservazione e per volontà di continuare a rendere visibili le collezioni. Le esposizioni sono riprese nel 2022 con la mostra “Michelangelo, l'effige in bronzo di Daniele da Volterra” a cura di Cecilie Hollberg. Si è appena conclusa ad aprile 2024 la prima grande monografica europea dedicata al pittore fiorentino Pier Francesco Foschi (1502 – 1567) che ha ottenuto grandissima attenzione da parte della stampa nazionale e internazionale. Grande impegno è stato dedicato alla digitalizzazione delle collezioni del museo per rendere il patrimonio conservato sempre più accessibile per studio e ricerca e per garantire i più alti standard per il monitoraggio e la conservazione delle opere. Nel 2023 è stata portata a termine la totale digitalizzazione di tutte le opere della Galleria dell’Accademia mentre un complesso e sofisticato lavoro iniziato nell’agosto 2019ha portato alla digitalizzazione inalta definizione oltre 50 opere tra dipinti, strumenti musicali, statue in gesso. Le opere sono adesso visibili sul sito della Galleria. Adottando la tecnologia Gigapixel, totalmente non invasiva, ogni aspetto della ripresa è studiato affinché non vi siano interazioni e conseguenti rischiper l’opera d’arte. Attraverso lo stitching, la “cucitura”, di migliaia di macrofotografie dei dettagli di un unico soggetto si ottiene un’immagine che consente di ingrandire ogni singolo dettaglio mantenendo sempre una definizione altissima. La campagna di digitalizzazione del David, finalizzata ad una accurata e sofisticata riproduzione del capolavoro di Michelangelo, ha permesso di acquisire nuove informazioni sulla scultura michelangiolesca, aggiornando i dati rilevati circa vent’anni fa.I dati digitali e tridimensionali sono stati acquisiti, archiviati e conservati dalla Galleria, nell’ottica anche della tutela dell’immagine del David. Il clone digitale del David, che ha rappresentato l’Italia all’Esposizione Universale Dubai 2020, è stato riprodotto grazie all’interazione tra tecnologia 3D e maestria artigianale in collaborazione con il Ministero della Cultura e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Molto significativa per la ricerca e lo studio è la digitalizzazione dell’Archivio dell’artista Lorenzo Bartolini. La pandemia e conseguente chiusura dei Musei e dei luoghi della cultura hanno reso quanto mai attuale il tema della consultazione degli archivi da remoto e della loro necessaria digitalizzazione. Suddiviso in nove serie, l’archivio comprende circa 12.800 carte manoscritte, come anche corrispondenza relativa alla committenza delle opere, minute, documentazionedi natura legale e contabile, taccuini con disegni, e materiale a stampa. Una vittoria epocale a livello internazionale è stata la pronuncia per la tutela dell’immagine del David di Michelangelo come simbolo dell’identità nazionale, tramite l’ordinanza del Tribunale di Firenze nel 2017, che ne contrasta l’uso illecito ai fini commerciali. L’ordinanza fa da apripista per la tutela di molti altri beni culturali italiani, studiata anche in alcuni paesi europei e, basandosi su questa, molti altri musei ne stanno seguendo le orme. Grazie sempre al Tribunale di Firenze, nel 2023, la Galleria dell’Accademia di Firenze ha vinto altre importanti cause contro l’uso illecito a fini di lucro dell’immagine del David. Oltre al danno patrimoniale, è stata riconosciuta per la prima volta, nei casi citati, l’esistenza del diritto all’immagine del bene culturale, quale diritto costituzionalmente garantito ai sensi degli articoli 2 e 9 della Costituzione e dell’articolo 1 del Codice dei Beni Culturali. La Galleria dell’Accademia di Firenze ha dovuto agire in giudizio contro numerosi soggetti che hanno illecitamente utilizzato le immagini dei beni culturali di cui il museo è custode: tali cause sono state definite in primo grado con provvedimenti favorevoli per la Galleria che, oltre a garantire il superiore fine della tutela del valore storico-culturale delle opere d’arte, hanno disposto a favore del museo anche il diritto a esser economicamente risarcito, con condanna delle controparti al pagamento di ingenti somme di denaro a titolo di risarcimento sia del danno patrimoniale che non patrimoniale subito dall’istituto e quindi dal patrimonio culturale nazionale. La prima Associazione degli Amici della Galleria dell’Accademia (www.friendsofdavid.org) nasce dall’idea di Cecilie Hollberg di creare un’associazione che sostenesse le attività di questa importante istituzione, coinvolgendo i giovani, i fiorentini e non solo, i tantissimi stranieri che adorano proprio questo museo: un modo per riappropriarsi dell’Accademia, di viverla. L’appello di Cecilie Hollberg è stato accolto subito con grande entusiasmo da personaggi legati al mondo dell’imprenditoria, delle banche, dell’arte e dell’antiquariato, italiani e internazionali (da Lipsia a Bruxelles, da Londra a New York). Presidente dell’Associazione è Fausto Calderai, esperto d’arte, a cui si affianca l’avvocato Nicola De Renzis Sonnino come vicepresidente. L’associazione costituitasi il 6 marzo 2017 (in occasione del 542esimo compleanno di Michelangelo) è membro del FIDAM (Associazione Italiana Amici dei Musei). In questi anni, gli Amici dell’Accademia hanno dato il loro sostegno a restauri, a conferenze, ad incontri, a concerti e a numerosissimi progetti tra cui la newsletter settimanale e il progetto di intelligenza artificiale “Chatta col David” L’associazione nel 2017 ha donato al museo la scultura di Lorenzo Bartolini, ritratto di Giovanni Battista Niccolini, marmo bianco su base di marmo verde, 1827. Da maggio 2024 l’Associazione degli Amici della Galleria dell’Accademia è gemellata con l’Associazione degli Amici di Brera.  Sempre nell’ottica di proficue collaborazioni, dal 2 giugno 2024, Festa della Repubblica, la Galleria dell’Accademia ha siglato un importante accordo con la Scuola Superiore di Magistratura che prevede una costante attività di comunicazione incrociata per approfondire le rispettive conoscenze, partecipazione a iniziative culturali quali mostre, rassegne, eventi formativi che interessano il diritto dei beni culturali. Durante la direzione di Cecilie Hollberg, dal 2015 a oggi, gli ingressi hanno avuto un incremento del 42% (dai 1.415.397 del 2015 ai2.013.582del 2023) grazie anche a diverse scelte strategiche come le aperture serali che si sono tenute durante periodi estivi e l'esposizione realizzate nei mesi di bassa stagione. Gli introiti sono cresciuti del 113%(dai € 9.240.281,69 del 2015 ai € 19.686.440,44del 2023). Il museo si conferma tra i due musei italiani più visitati, un record ottenuto grazie anche a un'ottima gestione dei flussi dei visitatori. La Galleria dell’Accademia di Firenze, dal 2017, periodicamente attivaun monitoraggio dei propri visitatori mediante la somministrazione di questionari, al fine di acquisire informazioni preziose sul livello di gradimento del pubblico, per sondare la valutazione dei servizi offerti,e poter individuare le più efficaci strategie per migliorare le modalità di fruizione culturale. Dopo lachiusura dovuta alla pandemia, è stato riscontrato che il 50% dei visitatori era composto da giovani sotto i 25 anni.L’ultimo questionario è stato realizzato a settembre 2023.In merito alle ragioni della visita, emerge che ormai solo il 13% ha indicato chiaramente “David” come ragione unica della visita. Questo a conferma che oggi tutta la Galleria, non solo il David, risulta attrattiva per il pubblico.