La Fondazione Sorgente Group di Valter Mainetti presta tre capolavori all'Ara Pacis

Esposti tre capolavori della Fondazione Sorgente Group di Valter Mainetti. Grande successo per la mostra al Museo dell’Ara Pacis, che vede protagonista il teatro antico nel suo evolversi e diffusione fino alla Roma imperiale grazie all’esposizione di 240 reperti archeologici riuniti insieme per la prima volta

La mostra dal titolo Teatro. Autori, attori e pubblico nell’Antica Roma, presso il Museo dell’Ara Pacis sarà visitabile fino al 3 novembre con l’allestimento di reperti archeologici che documentano l’importanza del teatro in antico, il suo sviluppo e diffusione, fino al censimento di più di 1000 teatri nel bacino del mediterraneo di età romana, tra cui i primi grandi teatri a Roma come quello di Pompeo, poi Balbo e quello di Marcello, voluto dall’imperatore Augusto, per il nipote prediletto di cui è presente in mostra il ritratto, in prestito dalla Fondazione Sorgente Group. Altre opere sorprendenti in mostra sono il “vaso di Pronomos”, grande cratere attico del V a.C. dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, rarissimi strumenti musicali originali, così come i grandi affreschi parietali dal teatro di Nemi della metà del I d.C. e la maschera di Papposileno della Fondazione Sorgente Group, la più grande finora nota in bronzo della metà del I a.C. 

“Per la nostra Fondazione – dichiara il presidente Valter Mainetti è importante arricchire con i nostri prestiti le testimonianze sul mondo del teatro nei suoi molteplici aspetti, ricostruiti attraverso i ritratti, le maschere e gli oggetti esposti in una Mostra di alto spessore, che contribuisce a far rivivere al pubblico l’atmosfera dei grandi teatri romani’’.

 “Le opere della nostra Collezione, concesse in prestito – continua Paola Mainetti, vicepresidente della Fondazione - sono tra le più ammirate e studiate dagli archeologi ed inserite in mostre di grande valenza scientifica. In questa circostanza, recuperano il loro antico contesto: la testa di Marcello viene esposta accanto ad Augusto e al plastico del Teatro a lui dedicato e la maschera di Papposileno, con la statuina di attore comico, sono accostate ad altri importanti esemplari del mondo teatrale”.

 “L’idea di fondo di questa mostra è di far immergere il visitatore nel teatro classico – spiega Miguel Gotor – e di mettere in evidenza quanto nel passato fosse influente sulla società e permeato nella democrazia; elemento che deve indurci a riflettere sul teatro moderno. Notevole è la sezione legata all’architettura, dove sono presentati plastici di teatri e viene messa in luce la grande affluenza di pubblico, se pensiamo che il teatro di Pompeo poteva contenere fino a 20.000 persone.”

“Questa mostra è stata allestita grazie al progetto dello scenografo Giovanni Carluccio, che ha reso con attenzione i rimandi al teatro. Numerosi sono i filmati ricostruttivi e grande attenzione ha dato la Sovrintendenza a rendere i contenuti della mostra fruibili a tutti, pur mentendo i contenuti scientifici altissimi – racconta la Direttrice dei Musei Civici, Ilaria Miarelli Mariani – Inoltre, per ampliare l’accessibilità alle opere sono stati creati percorsi accessibili con istallazioni multisensoriali.”

La maschera teatrale nei suoi molteplici aspetti, forme e dimensioni, rimane il filo conduttore di questa mostra, mettendo in evidenza attraverso le sette sezioni, che affrontano i diversi periodi storici e l’evolversi del teatro in un suo continuo adattamento alla società. Nelle maschere, come quelle provenienti da Pompei, mai esposte prima, si possono riconoscere i diversi personaggi e “caratteri” che animavano le scene e che nella loro tipizzazione sono state tramandate al teatro moderno. 

Gli strumenti musicali antichi, utilizzati durante gli spettacoli, sono stati ricostruiti, dando la possibilità al visitatore di utilizzarli per scoprirne il suono. All’interno della mostra è stato anche ricostruito un piccolo teatro ligneo, in cui si può assistere alla visione di un filmato con spettacolo di attori con maschere, secondo le performance antiche.

Con la mostra “TEATRO. Autori, attori e pubblico nell’antica Roma” si rinnova l’impegno della Sovrintendenza Capitolina nel rendere accessibili le esposizioni temporanee. La mostra è infatti progettata per essere fruibile dal più ampio pubblico possibile: grazie alla collaborazione con Rai Pubblica Utilità, con il Dipartimento Politiche sociali e Salute – Direzione Servizi alla Persona di Roma Capitale e con la Cooperativa Segni d’Integrazione Lazio, saranno disponibili percorsi e installazioni multisensoriali realizzati per ampliare i contenuti della mostra e avvicinarli alle differenti esigenze dei visitatori. 

Audiodescrizioni, video LIS, disegni a rilievo e riproduzioni tattili di opere e di strumenti musicali saranno fruibili nel percorso espositivo e scaricabili online. Per tutto il periodo di apertura dell’esposizione è previsto un servizio di visite tattili e visite con interprete LIS gratuite.

Di Lamberto De Rossi