Pino Pinelli, morto il maestro della pittura analitica: il suo angelo in "rosso Pinelli" sarà sempre presente in Argentina
Pino Pinelli era uomo di una particolare amabilità sia nei modi di porsi che nello spiegare la propria maniera di intendere il suo lavoro
Milano ha salutato con grande affetto, venerdì nella Chiesa di Sant’Angela Merici un suo caro figlio adottivo: il Maestro Pino Pinelli che dalla sua Catania era qui giunto per regalarci emozioni attraverso un nuovo modo di fare pittura. Il suo sogno fu immediatamente appoggiato dalla propria famiglia diventando allievo, nella sua natia Sicilia, di Dino Caruso e fu così che da lui apprese il fascino di essere coinvolto in toto dalla Dea Minerva.
Pino Pinelli era uomo di una particolare amabilità sia nei modi di porsi che nello spiegare la propria maniera di intendere il suo lavoro. Presto divenne un referente dell’intellighenzia meneghina che adottò con gioia questo nuovo artista che presto insieme a Marco Gastini, Gianfranco Zappettini, Paolo Cotani, Enzo Cacciola, Giorgio Griffa, Elio Marchegiani, per ricordare alcuni dei suoi compagni di corrente, venne considerato uno dei principali rappresentanti dell’Arte Analitica che fin dagli anni settanta balzò all’interesse del gran circo internazionale dell’arte.
Amava cosi descriversi
Ho “giocato” la mia vita, correndo dei rischi, cercando instancabilmente e continuamente di cogliere il mistero della luce che è l’elemento principe della pittura. […] L’arte è seduzione e fascinazione. È invito alla dimensione estetica dello sguardo e alla vertigine tattile del senso. […] I miei frammenti sono corpi inquieti di pittura proiettati nello spazio, che fluttuano in formazioni piccole e grandi e recano segni di una plasticità ansiosa e di una felicità visiva di un colore pulsante di vibrazioni luminose".
Personalmente il mio rapporto si intensificò quando, dopo aver frequentato questo dandy che nel vestire era di una raffinata eleganza con la presenza di sempre un tocco di rosso, durante una delle sue esposizioni gli chiesi se voleva essere pure lui protagonista in un evento unico: dipingere la sua interpretazione di un Angelo da esporre in una chiesa in Argentina. Pino si illuminò come faceva quando era intrigato dal nuovo ed al momento in cui fui più preciso nello spiegargli che le immagini degli angeli dipinti dai più interessanti artisti del mondo, trasportate in ceramica, avrebbero ricoperto le pareti di una chiesa, che era stata appositamente costruita nella regione di Salta dopo aver ricevuto la visita di Papa Giovanni Paolo II, ed avrebbero creato essendo in totale 1420 angeli, il maggiore mosaico d’arte contemporanea al mondo, pensieroso mi disse: “Mia figlia si chiama Angela e mio nipote Angelo".
Grazie Maestro, il tuo Angelo in rosso Pinelli sarà presente per sempre nella Iglesia de Los Angeles situata nel paese La Candelaria in Salta in Argentina.
Di Daniele Crippa.