Scultura, Pietrasanta piange il suo concittadino Giuliano Vangi
Lutto nel mondo dell’arte. È morto all’età di 93 anni Giuliano Vangi, maestro della scultura. Ai Musei Vaticani la sua statua su Papa Wojtyla
Si è spento nella sua casa di viale Trieste nel comune di Pietrasanta Giuliano Vangi, un grande della scultura contemporanea, in attività fino a pochissimo tempo fa, quando a 90 anni realizzò Cristo per la cattedrale di Seul. Lo piangono la moglie Graziella ed i figli Marco e Dario ma anche tutti coloro che nei decenni ne hanno apprezzato le opere realizzate. Per il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che lo ha paragonato al Francis Bacon della scultura, è morto un gigante. "Ho conosciuto bene Giuliano Vangi – dichiara Sgarbi – perché ero con lui quando si inaugurò il museo dedicato alle sue opere ad Osaka in Giappone, e due anni fa organizzai una mostra a lui dedicata al museo di Rovereto. Se ne va l’ultimo grande. Lo omaggi Pesaro e lo omaggi poi anche anche tutta l’Italia". Per Sgarbi “Vangi è il nuovo Michelangelo". Lo scultore originario di Barberino del Mugello, con studi all’Accademia di Belle arti di Firenze e gli anni dell’insegnamento a Pesaro, in Asia era considerato una specie di Dio. Non solo per il museo tutto suo ad Osaka, ma anche perché le titolari di corporation come le coreane Samsung e Mitsubishi lo avevano preso come riferimento assoluto nel settore della scultura. Era l’unico artista vivente che non commetteva una eresia rimettendo mano ai luoghi sacri della chiesa. L’unico chiamato dal Vaticano per realizzare la statua di Giovanni Paolo II, opera che apre il percorso dei Musei Vaticani. Ha lavorato dentro il duomo di Pisa, in quello di Padova, nella chiesa progettata da Renzo Piano dedicata a Padre Pio a San Giovanni Rotondo, finendo con una gigantesca opera che andava dalle statue, agli arredi fino, alle vetrate nella nuova cattedrale di Seul in Corea. A Pesaro aveva vissuto per 50 anni, dedicandosi all’insegnamento, poi il trasferimento a Pietrasanta che aveva scelto per le sue fonderie. Al ‘91 risalgono, i primi contatti con i laboratori in marmo della città per una scultura in granito. Da quel momento, l’artista iniziò a lavorare con tantissime botteghe artigiane di Pietrasanta, aprì il suo studio e, nel 2005, acquistò anche una casa in città dove soggiornò sempre più spesso e per periodi sempre più lunghi. “Una persona riservata che ha dato prova di grande affetto, artistico e umano, per Pietrasanta”: così il sindaco e assessore alla cultura Alberto Stefano Giovannetti ricorda lo scultore. “Ebbe sempre parole di apprezzamento per la nostra comunità – prosegue Giovannetti – un legame che mostrò anche concretamente: con la donazione, al Museo dei Bozzetti, di quattro gessi, uno dei quali, “Concordia”, è stato fra quelli esposti all’Europarlamento di Bruxelles, lo scorso anno e, a febbraio, a Courmayeur, nella mostra che ha aperto le celebrazioni per i 40 anni della sede museale. E nel 2020, durante l’emergenza sanitaria, quando offrì una propria opera per l’iniziativa ‘Il grande dono dell’Arte’, l’asta benefica di raccolta fondi per l’ospedale unico della Versilia”. Cittadino onorario di Pietrasanta dal 2011, Vangi ha ricevuto moltissimi premi e riconoscimenti ed esposto le sue opere nelle più prestigiose sedi in Italia e all'estero: “Il nostro rammarico – conclude il sindaco – è non essere riusciti, nonostante ne stessimo parlando da tempo, ad accogliere una delle sue creazioni all’interno del Parco Internazionale della Scultura Contemporanea. Sarebbe molto bello, insieme ai suoi eredi, portare a compimento questo intento”.