Giovanni Spadolini, inaugurata dal Ministro della Cultura Sangiuliano la mostra storico documentaria sullo statista italiano
Direttore del Corriere della Sera, editorialista, grande storico, intellettuale e uomo delle istituzioni. Tutto questo, e molto altro, è stato Giovanni Spadolini
Si intitola "Giovanni Spadolini: gli anni dell’infanzia e della formazione (1925-1947)" la mostra che racconta la vita dell’uomo di Stato, giornalista e storico fiorentino e che è stata inaugurata lunedì 11 dicembre presso la sede della Biblioteca Spadolini Nuova Antologia di Pian de Giullari a Firenze. La mostra racconta la vita di Giovanni Spadolini attraverso le immagini, i documenti, gli oggetti che lo hanno accompagnato per sessantanove anni, dal 1925 al 1994, per mostrare un aspetto più intimo e umano del compianto statista fiorentino. Ad inaugurare la mostra, oltre al Ministro della Cultura, erano presenti il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la vice sindaca del Comune di Firenze Alessia Bettini, il sindaco di Rosignano Marittimo Daniele Donati, la cittadina sulla costa toscana dove Spadolini trascorreva le vacanze estive ed il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt. “Spadolini è un esempio virtuoso di politico ma prima ancora di grande giornalista" sono state le parole del Ministro della Cultura, reduce da una giornata interamente dedicata al capoluogo toscano dove si è svolto, in Palazzo Vecchio sede del Comune, il convegno “Una patria senza confini?” a cura del Gabinetto scientifico letterario G.P. Vieusseux. Direttore del Corriere della Sera, editorialista, grande storico, intellettuale e uomo delle istituzioni. Tutto questo, e molto altro, è stato Giovanni Spadolini. La mostra a lui dedicata ha indagato soprattutto fasi fondamentali della nostra vita nazionale come il Risorgimento. Spadolini era prima di tutto un intellettuale, riconosciuto in tutto il mondo, anche dallo stesso Presidente americano Ronald Regan suo grande amico. “Ho voluto partecipare a questa mostra – ha sottolineato Sangiuliano - perché fa parte di un progetto che ho: riportare al centro dell'attenzione la figura di Giovanni Spadolini, anche in occasione dei cinquant'anni della fondazione del Ministero della Cultura." Scopo dell’iniziativa è accompagnare i visitatori, anche con il supporto mediatico, nella vita intima dell’uomo pubblico. Una vita “napoleonica”, presentata in tre momenti, non in rigorosa successione cronologica, ma tenendo conto delle varie “anime”, come il Professore definiva le molteplici vocazioni: lo storico, il giornalista, l’uomo pubblico. Radice comune l’infanzia e la formazione. Dalla passione per la storia - innata in lui - alle prime esperienze del giornalista in erba, con il sogno coltivato già a otto-nove di diventare una “grande eccellenza”, come si legge in una dedica del padre Guido. Il tutto all’interno di un ambiente familiare patriarcale, stretto intorno alla figura del nonno paterno, Luigi: genitori, fratelli, zii, cugini. Questa prima parte è essenziale per capire la personalità di colui che avrebbe rinnovato gli studi storici, dominato una lunga stagione del giornalismo, dato una svolta alla stagnante politica italiana.“Quella inaugurata quest’oggi dal Ministro della Cultura – spiega il Professor Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini – è la prima di tre mostre che, una ogni anno, allestiremo con l’intento di ricostruire la vita intima del noto statista fiorentino, quella lontana dai riflettori e che rappresenta il dietro le quinte dei ben più noti ruoli di giornalista e uomo delle istituzioni. Attraverso oggetti, diari e documenti inediti scrupolosamente conservati, i visitatori impareranno a conoscere la sua umanità, approfondendone gli aspetti nelle tre mostre annuali che verranno allestita da ora fino al 2025, anno del centenario dalla nascita del nostro compianto Professore". Sede della mostra non poteva che essere la Biblioteca di Pian dei Giullari, che rappresenta il sogno del lascito della sua vita: qui gli studenti e gli studiosi di tutta Italia e non solo vengono ogni giorno a consultare quegli stessi volumi che Spadolini aveva raccolto in vita e che, con immenso amore verso la cultura, ha voluto divenissero un bene condiviso. La mostra, allestita da Donata Spadolini e Valentina Bravin, è visitabile gratuitamente dal lunedì al giovedì in orario 10-13 e 15-17, fino al 21 giugno 2024. I gruppi possono prenotare visite guidate. Info: 055.2336071