Scala, no del sovrintendente Meyer ad un appello per la pace a Gaza: "Impossibile modificare la scaletta"
Il sovrintendente Meyer respinge la richiesta lanciata dall'Associazione Costituzione Beni Comuni di Milano e sottoscritto da Arci, Acli, Cgil, Anpi, Medicina Democratica
"Un appello per la pace a Gaza prima della Prima della Scala"? Niente da fare. Il sovrintendente Meyer ha detto no, con la motivazione che "è impossible modificare la scaletta, pur condividendo il messaggio di pace". "La scaletta della serata inaugurale è da tempo concordata a livello istituzionale non è possibile modificarla". La richiesta era stata lanciata dall'Associazione Costituzione Beni Comuni di Milano e sottoscritto da Arci, Acli, Cgil, Anpi, Medicina Democratica.
Scala, no del sovrintendente Meyer ad un appello per la pace a Gaza
A loro il sovrintendente Meyer ha replicato. La Prima della Scala andrà in scena questa sera, giovedì 7 dicembre ed ospiterà il Don Carlo di Verdi. Saranno presenti come al solito le più alte cariche istituzionali ed ospiti di ogni tipo. Al contrario, l'evento non vedrà nessun appello alla pace in Medio Oriente riguardo il conflitto israelo-palestinese in corso.
La scaletta infatti è stata programmata da tempo, e come riferito da Meyer non c'è tempo e spazio di modifiche dell'ultim'ora. Lo show inizierà alle 17:45 e terminerà alle 22:20. Potrà essere seguito in 35 luoghi di Milano ed anche in diretta tv su Rai 1.
L'appello lanciato alla Scala per un messaggio di pace a Gaza
"Il 7 dicembre l’attenzione del mondo della cultura e di tantissime donne e uomini in tutto il pianeta sarà rivolta alla Scala. La musica e l’opera uniscono storie, culture, popoli diversi. Ma in molte, troppe parti del mondo nelle stesse ore sarà la guerra, il clamore delle armi, a farsi sentire".
La replica dell’associazione Costituzione Beni Comuni a Meyer: "Continuiamo a credere che l’eccezionalità di una situazione di guerra che provoca migliaia di morti, in grande maggioranza civili e minorenni, possa essere più forte di un accordo istituzionale già preso. Ci piace e vogliamo pensare che nessuno degli attori istituzionali, possa non condividere delle parole di pace. Sì, continuiamo a sperare fino a giovedì sera che queste parole di pace siano dette", concludono.
"A noi piacerebbe che ancora una volta la Scala esercitasse il suo ruolo di guida morale e civile della città dicendo un forte no alla guerra. Chiamando tutti a lavorare per la pace".