4000 docenti universitari: "Basta collaborazioni con gli atenei di Israele". Non soffocare i luoghi di scambio e di relazione di idee
L'idea di un embargo accademico mi pare del tutto controproducente rispetto alla pur condivisibilissima protesta generale contro le politiche imperialistiche di Israele
Leggo che alcuni docenti di alcune università italiane vorrebbero interrompere immediatamente ogni relazione accademica con le università israeliane. Si tratta naturalmente di un gesto di protesta contro le politiche imperialistiche di Israele. Premesso che, come non mi stanco di ripetere, sono il primo a condannare l'imperialismo d'Israele e le malefatte imperdonabili che sta commettendo ai danni della popolazione di Gaza, proverò celermente a chiarire perché non condivido questa scelta. Le università e la cultura sono luogo di scambio e di relazione di idee, in quanto tali vettori privilegiati di rapporti pacifici e volti a creare il dialogo. Pertanto l'idea di un embargo accademico mi pare del tutto controproducente rispetto alla pur condivisibilissima protesta generale contro le politiche imperialistiche di Israele. Giusto e sacrosanto prendere posizione contro l'imperialismo di Israele, sia chiaro: ma colpire le università mi pare il modo peggiore sotto ogni profilo. Bisognerebbe al contrario potenziare i rapporti tra le università del mondo, nella speranza di sostituire alle ragioni delle armi le armi della ragione e del dialogo.
Di Diego Fusaro.