Al via la mostra Amor fati di Massimo Lagrotteria dal 18 novembre; la curatrice Nidiaci: "Pittura in togliere di un destino inevitabile"

Il prossimo sabato 18 novembre alle 17.30 verrà inaugurata presso la galleria Bottega Gollini di Imola la mostra Amor fati di Massimo Lagrotteria, a cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci

Il prossimo sabato 18 novembre alle 17,30 ore verrà inaugurata la mostra Amor fati dell'artista Massimo Lagrotteria, a cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, presso la galleria Bottega Gollini di Imola. In accordo con la linea stilistica dell'artista, la mostra è composta da un esteso corpus di lavori su tela, interamente dalla grammatica figurativa, e realizzati specialmente per essere sposti nella galleria Bottega Gollini. La mostra sarà aperta fino al 30 dicembre. 

La curatrice spiega che "La pittura di Lagrotteria è una pittura che torna eternamente a raccontarsi, le campiture di colore si stratificano sulla tela senza però affastellarsi in un'archittettura barocca, anzi, sembra quasi che per l'artista aggiungere la materia sia come sottrarla. È una pittura in togliere, ricca ma al contempo scarna, ove i soggetti che abitano le tele, da soli o raccontati da una moltitudine, osservano lo spettatore prima ancora di essere guardati, placidi, in una serena e stoica accettazione di un destino pressoché inevitabile."

A livello formale, la pittura di Lagrotteria viene descritta come "una risultante materica ma spoglia (...): questo connubio invece è possibile, in quanto le pennellate non si sovrappongono affastellandosi in una stratificazione importante e rigida, bensì abitano una verticalità in cui il superfluo sia già stato depennato."

Il titolo dell'esposizione riprende la locuzione latina Amor fati che provava a definire l'amore per il destino. Ciò apporta una concezione stoica alla mostra, riprendendo così l'antica visione della circolarità della storia, e aggiunge la filosofia di Nietzsche per descrivere il corretto atteggiamento dell'oltreuomo, "che accetta gioiosamente e quindi ama il destino al quale non può sottrarsi."

Inoltre, lo spazio della galleria Bottega Gollini nel quale avrà luogo la mostra nasconde una preziosa storia: La galleria Bottega Gollini fu fondata a Imola nel 1967 da Alberto Gollini, "imolese noto per aver favorito la diffusione di opere uniche e grafiche d'autore di alcuni tra i più importanti nomi del panorama artistico nazionale e internazionale". Nel 2000, la galleria fu acquistata alla famiglia Gollini da Luigi Foschini, il quali si compromise ad operare a favore della creazione di relazioni artistiche  e culturali di rilievo, lontano da obiettivi esclusivamente commerciali. "Nel 2013 la galleria si trasferisce da Via Andrea Costa in Via Emilia, di fronte al Teatro Ebe Stignani, cuore della vita culturale imolese: questo passaggio sancisce la volontà di apertura e partecipazione alle attività cittadine".