"New York Movie", di Edward Hopper: i cinema di una volta visti nei dipinti
La moglie Jo Hopper è stata la musa ispiratrice del dipinto, dopo aver posato sotto una lampada nell'ingresso dell'appartamento di famiglia
“New York Movie” (in italiano “Cinema di New York”) è un'opera del pittore statunitense Edward Hopper (Nyack (municipio della città di New York), 22 luglio 1882 – Manhattan, 15 maggio 1967). Il dipinto fu iniziato nel dicembre del 1938 e terminato nel gennaio del 1939. “New York Movie”, che misura 81,19 x 122,24 cm, raffigura un cinema quasi vuoto occupato da pochi spettatori sparsi e da un'usciera presa dai suoi pensieri. Lodato per la brillante rappresentazione di più sorgenti luminose, “New York Movie” è una delle opere più apprezzate di Hopper. Nonostante il fatto che il film nel dipinto stesso non sia noto, la moglie di Hopper e collega pittrice Josephine Verstille Nivison ha scritto nei suoi appunti su “New York Movie” che l'immagine rappresenta frammenti di montagne innevate.
“New York Movie” è un dipinto composito, il che significa che combina diverse fonti separate in un'unica opera. Come ha fatto per molti dei suoi dipinti, Jo Hopper, che era già una famosa pittrice per anni prima del suo matrimonio con Edward, è stata la musa ispiratrice per “New York Movie”, dopo aver posato sotto una lampada nell'ingresso del loro appartamento. Come per molti dei suoi altri lavori, Hopper non ha tentato di dipingerla in maniera sensuale, poiché egli intendeva con il suo lavoro dipingere le donne in maniera oggettiva e con totale onestà nei confronti della loro situazione, sia esteriore che interiore.
Il cinema raffigurato in “New York Movie” è interamente immaginato da Hopper che però ha detto di essersi ispirato al Palace Theatre (New York City), al Lunt-Fontanne Theatre (all'epoca noto come Globe Theatre), al Republic Theatre (ora noto come il New Victory Theatre e lo Strand Theatre (Manhattan). Si dice che Hopper abbia realizzato oltre cinquanta schizzi dei teatri prima di iniziare il dipinto. Hopper era affascinato dalle sale cinematografiche e si dice anche che, quando si trovava in un blocco creativo, rimanesse al cinema tutto il giorno.
Grazie a una donazione anonima, "New York Movie" è attualmente esposto nelle “Gallerie Alfred H. Barr, Jr.” del MOMA - Museum of Modern Art 11 West 53rd Street, Manhattan New York City.
“New York Movie” ha avuto influenza sia nel campo della poesia che in quello del cinema.
Il dipinto è particolarmente noto per le sue ombre e l'uso dell'illuminazione e, come molte delle opere di Hopper, “New York Movie” è stato una fonte di ispirazione per tanti film noir. Il regista statunitense Sam Mendes fa specificamente riferimento a questo dipinto di Edward Hopper nelle sue riprese del film “Road to Perdition” (2002- il protagonista è Tom Hanks, il titolo in italiano è stato reso con “Era mio padre” ) osservando che l'illuminazione della scena è una fonte di poesia all'interno del dipinto e sostenendo che la solitudine e la desolazione che derivano dalla parziale oscurità del viso della “maschera” sono stati di ispirazione per il suo film. “Fat City” (1972) di John Huston (in italiano “Città Amara”) è stato un altro film influenzato dal dipinto “New York Movie”: lo scenografo Richard Sylbert ha ammesso liberamente di avere utilizzato questo dipinto, insieme al celebre “Nighthawks” sempre di Edward Hopper, per la combinazione di colori del film.
Infine il film “Shirley:Visions of Reality” (2013) del regista austriaco Fustav Deutsch -che racconta le vicende di Shirley, un’attrice statunitense che attraversa la crisi degli anni ‘30, fa coppia con il giornalista Steve, arriva a recitare per Elia Kazan e subisce il maccartismo- presenta ben tredici scene girate su inquadrature quasi statiche. Ed Ogni scena contiene un quadro del pittore americano Edward Hopper tra i quali non manca “New Tork Movie”.
Di Giovanni Conticelli.